martedì 3 giugno 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA NOSTRA ADORATA ADA 

Ada e le formiche nella pancia, Stefanie Höfler, Philip Waechter 
(trad. Anna Patrucco Becchi) 
Uovonero 2025 


NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni) 

"Ada non capisce proprio perché dovrebbe mettere per forza la testa sott'acqua! 
Ci sono molti animali che non lo farebbero mai, cavalli, mucche maiali, asini. I gatti preferiscono stare lontani dall'acqua in generale, i cani nuotano con la testa fuori dall'acqua e l'insetto pattinatore cammina addirittura sulla sua superficie. E le anatre ci si immergono solo brevemente, quando vogliono mangiare le alghe. 
Ada non ha per niente paura dell'acqua. 
Soltanto che non vuole stare con la testa sott'acqua!" 

Come di solito accade nella vita dei bambini tedeschi, e Ada è una bambina tedesca, l'apertura della piscina scoperta, segna un momento di cambiamento. 
Segna l'arrivo dell'estate. 
Nel caso di Ada, non un'estate qualsiasi, ma quella di passaggio dalla scuola materna alle elementari. Finisce l'inverno, la pioggia, la scuola è agli sgoccioli e anche le solite routine lasciano il posto ad alcune novità, al gioco all'aria aperta e a quel meraviglioso periodo che si chiama vacanza. 
Il tempo non è ancora molto stabile: alle giornate di sole si alternano ancora quelle un po' nuvolose, e talvolta arrivano improvvisi anche i temporali. 


Ma poi spunta di nuovo il sole. 
Ecco, questo è quello che sta anche un po' succedendo nella vita di questa bambinetta di sei anni, alle soglie della scuola elementare: momenti di assoluta felicità si alternano a momenti un po' più scuri o a situazioni un po' fastidiose come lo è, per l'appunto, la pioggia. O ancora a momenti un po' burrascosi e non previsti, come lo sono i temporali. 
Questo è il racconto di quei mesi, un po' ai bordi della vasca, un po' ai bordi della vecchia scuola e di quella nuova, un po' in casa, un po' da sola, un po' con la sua amica del cuore Laila, spesso con il fratello più piccolo Max, con la sua mamma e con la sua nonna che non sta sempre alle regole, ride come un motorino e le regala una gallina per il compleanno, con Paul, un amico di mamma, che suona il violoncello e che ha scommesso che lei entro l'estate avrebbe messo la testa sott'acqua... 


Le cose belle che succedono in questo libro sono queste. 
La prima è l'idea di raccontare, usando la metafora meteorologica, un paio di mesi della vita di una ragazzina. Vita che non è sempre soleggiata, serena e senza improvvisi rovesci... 
Attraverso il racconto di singoli episodi della sua vita quotidiana conosciamo, guardandoci attraverso, i membri della sua piccola famiglia, mamma, nonna, Max, Paul, la sua ristrettissima cerchia di amicizie, Leila, Amina e Linus e un paio di maestre che ne stanno curando il transito da una scuola all'altra. 
E soprattutto conosciamo le relazioni interpersonali che tengono insieme questa piccola comunità.
Capiamo subito che Ada è una bambina dalla spiccata personalità. 
Conosce piuttosto bene se stessa (ma anche tutti gli altri, tranne uno), sa fare i conti con i suoi limiti e sa mettere in campo i suoi punti di forza, come per esempio l'affidabilità e una buona dose di pazienza nei confronti del fratello. 
Come tutti i bambini, è agitata da sentimenti, forti ed emozioni che la scuotono e non la lasciano mai indifferente. 
E' leale, generosa, attenta, ma non sempre i suoi pensieri si possono definire edificanti, ma sempre autentici. 


Ed è qui che accade la seconda cosa bella. Ada non è perfetta, ma ha il coraggio di ammetterlo. Fa sbagli, sapendo di farli. Accetta le sue parti più oscure e impara a misurarsi con esse. 
Ovviamente di tutto questo dobbiamo essere grati a Stephanie Höfler che è stata in grado di disegnare un profilo di bambina in cui non è difficile riconoscersi, anche a molti anni di distanza dalla propria infanzia. 
Come accade in questi casi, ossia quando si può parlare di una buona onestà intellettuale, è perché chi scrive, ossia un adulto, ha saputo andare a pizzicare corde interiori che suonano con egual forza, tanto nella propria sfera emotiva quanto in quella dell'infanzia. 
E ancora. E siamo a tre: la struttura narrativa e il suo dialogo serrato con le immagini di un Waechter davvero ispirato. 
I brevi racconti funzionano come un puzzle e le illustrazioni ne determinano il profilo ogni volta differente, e quindi l'incastro perfetto in un preciso punto e non in un altro. 
La cosa che succede: spesso e volentieri il testo lascia in sospeso la questione che, invece, attraverso il disegno si chiarifica. La soluzione fumettistica che Waechter adotta per chiudere 'in bellezza' l'episodio L'unicorno con gli occhiali e la sua relativa restituzione al legittimo proprietario è uno dei diversi esempi. O ancora la tavola che chiude, anche questa volta 'in bellezza', l'episodio Max è morto! 


O ancora la personificazione dell'anima: una delle diverse questioni complesse che torna più volte. O il magnifico quanto piccolo disegno che riassume ciò che le parole avrebbero reso forse troppo mieloso nel finale di Non sono stata io! 
Da leggere e guardare con attenzione, senza se e senza ma. 

Carla 

Noterella al margine. A proposito di attenzione. Un po' di cose che si potevano togliere: le righe finali di alcuni capitoli che sono lì a spiegare cose che il lettore ha già molto ben chiare. Un pugnetto di refusi, e almeno un paio di verbi che stridono con il buon italiano e il buon senso...

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