venerdì 23 maggio 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LO CHOC ESTETICO

Luise
, Nikolaus Heidelbach (tad. Valentina Vignoli) 
#Logosedizioni 2025 



ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni) 

"Luise trova il ragazzino molto interessante e gli si arrampica addosso. 
Dal canto suo Louis stenta a credere che dal mare possa arrivare una cosa tanto bella. 
 'Sono scappata di nascosto da mia madre' dice Luise. 'E se se ne accorge?' chiede Louis. 'Potrebbe volerci un po'' risponde Luise e si arrampica ancora più in alto. 
'Ehi, che cos'hai lì?' chiede la mamma di Louis. 'Niente' dice Louis 'solo delle alghe'. 
Poi si mette Luise sulla testa la ricopre di alghe e si dirige verso il telo da mare."

Luise ce la fa e, trasportata nel secchiello, arriva nella casa delle vacanze di Louis. Dormono vicini. Al principio lei nel secchiello lui nel letto. Poi lei si infila di soppiatto solo le coperte, ma la mattina dopo, al suo risveglio Louis la trova di nuovo nel secchiello con l'acqua. Ma sulle lenzuola si legge chiaramente un messaggio: vorrei venire con te. Il polpo Luise sa dunque scrivere e sa anche fare l'inchiostro. Il polpo Luise rimane con loro. Almeno per un po'.
Comincia così la loro allegra convivenza, sotto gli occhi condiscendenti della madre di Louis. Della madre di Luise invece si sono perse le tracce. 
Lasciata sul fondo del mare dal giovane polpo fuggiasco, starà ancora accudendo il resto della prole? O si sarà accorta che una manca all'appello? I polpi sono animali perspicaci, così la madre di Luise, non avendola trovata in mare capisce di doverla cercare sulla terraferma e per farlo va verso la più vicina stazione ferroviaria. 
Comincia così il suo viaggio, seguendo il suo fiuto, per ritrovare la giovane Luise... 

Come disse una volta Nicolas Jolivot, parlando di una parete verde di foglie su cui spiccava un convolvolo bianco fiorito, siamo di fronte a uno "choc estetico". 
I libri di Heidelbach sono davvero esperienze estetiche prima di qualsiasi altra cosa. 
Si rimane con gli occhi rapiti da quelle tavole piene di silenzio e piene di una perfezione formale davvero fuori dal comune. Non si tratta però di un realismo perfetto. A colpirci in tutta la sua perfezione è l'atmosfera che si respira in ogni pagina. 

© N. Heidelbach, Luise, #Logosedizioni

Nulla è mai fuori posto, tutto appare cristallizzato in un istante, e la cura per ogni dettaglio toglie il fiato. Gli occhi scorrono sugli ambienti, sui pochi arredi, sui vestiti, sulle capigliature di chi abita quegli spazi e a ogni occhiata si ha la percezione di essere attirati all'interno della pagina, perché possa essere capita e apprezzata fino in fondo. Ammesso che si possa. 
Nulla di esornativo o di meramente decorativo. Men che meno ci sono parti che potrebbero distrarre dalla focalizzazione. Al contrario, tutto sembra convergere in un punto solo, che è nello stesso tempo il nocciolo del senso e il fuoco visivo. 
Nella regolare alternanza delle tavole su Luise e sulla madre in cerca, l'immagine si fa densa e consistente e tutto assume un suo preciso significato, dando così spessore alla complessità del mondo e all'interpretazione che se ne vuole dare. 
Tanta perfezione non è esercizio di stile, ma assomiglia di più a una seduta di psicanalisi in cui il flusso dei pensieri deve muoversi in libertà per poi convergere su un punto. 
A ciascuno il proprio. 
Per questo i libri di Heidelbach non sono mai passeggiate di salute, ma sono strumenti narrativi esatti e complessi, con bei tuffi da fare nelle profondità di contenuto. 
Visivamente, negli scenari spariscono personaggi che potrebbero essere lì semplicemente in transito. La spiaggia dell'incontro è deserta; in lontananza solo una chiatta, un molo, un faro due ciabattine e un lembo di asciugamano. Nel mare solo la grande madre circondata dai piccoli polpi e solo un paio di attinie che segnano il movimento delle acque. Lo stesso per la tavola di madre e figlio (e polpo) in macchina o per quella che ritrae il polpo nel taxi... 
Il superfluo semplicemente sparisce. 
All'ordine sovrano che regna nelle immagini, corrisponde il corto circuito mentale che Heidelbach impone ai suoi lettori. 
La lingua di Heidelbach è spesso quella dell'ironia. 

© N. Heidelbach, Luise, #Logosedizioni

Infatti in Luise il punto di partenza è assurdo di per sé: un polpo cucciolo, una femmina fuggiasca, decide di far amicizia, o sarà già amore?, con un solitario ragazzino che è sulla battigia che guarda il mare, perché non sa ancora nuotare. Sua madre è pochi metri più indietro sul suo asciugamano. Se questo è l'assunto di partenza, tutto quelle che viene dopo è invece orchestrato secondo una logica più che stringente. Un po' lo stesso gioco - o corto circuito - che si verifica a ogni giro di pagina di Cosa fanno le bambine? e di Cosa fanno i bambini? 
Lì l'assurdo sta nella relazione tra il pochissimo testo e la grande immagine. 
Ma come accade lì, anche qui - intorno all'assurdo - ruota un meccanismo di assoluta logica: per cui, per esempio, il pacco di sale e la latta con le sardine perennemente con Louis e Luise (dalla vasca da bagno al picnic nel prato). Oppure le, seppure stringate, chiacchiere tra madri a tavola sulla loro condizione familiare, o ancora le sottoscrivibili parole dell'una e dell'altra circa il progetto educativo che entrambe hanno in mente per i loro rispettivi figlioli. Se la loro storia deve andare avanti, lui dovrà imparare a nuotare e lei dovrà imparare altre misteriose cose importanti per la vita di un polpo. 
E a questo punto l'assurdo, che ci fa sorridere e anche ridere e assaporare il grande mistero, ci è lievitato nelle mani e dobbiamo accettarlo come norma. 
Anzi è la norma. Il ragionamento messo in piedi da Heidelbach non fa una piega. 
Brevi approfondimenti su chi sia Louis e chi sia Luise e, soprattutto, quale sia la relazione che li tiene insieme, lo percepiamo quando lei scrive sulle lenzuola (!) la sua volontà di restare, quando incontrano i bulli per strada. Quale sia la relazione affettiva tra le due madri con la prole la apprendiamo cammin facendo. Capiamo quanto il polpo madre tenga alla fuggiasca, capiamo quanta autonomia di scelta sia data al piccolo Louis da parte della madre, capiamo anche che Luise è contenta di vedere che sua madre la ama (quello sfioramento di tentacoli sotto la tovaglia... o quella borsetta data in prestito).
Come per incanto, siamo di fronte a una bella storia d'amore o di amicizia tra un ragazzino piuttosto solo con una bella madre e un polpo femmina molto volitivo (!) con una madre altrettanto determinata ad amare la prole e a volerla proteggere.

© N. Heidelbach, Luise, #Logosedizioni

Siamo in un libro di Heidelbach quindi non possiamo dimenticare di andare a goderci i molti dettagli che mette a disposizione del vissuto di ogni lettore perché nel trovarli si accenda un ricordo personale e quindi un'emozione forte. 
A puro titolo accademico, il mio dettaglio ha a che fare con un tendaggio...

Carla

Nessun commento:

Posta un commento