venerdì 27 settembre 2024

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

L'OSCAR COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA 

Decidi sempre tu, Jörg Mühle (trad. Giulia Genovesi) 
Terre di Mezzo 2024 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni) 

"Quel pomeriggio, quando la donnola tornò a casa, l’orso era impegnato. Era venuto a trovarli il tasso. 'Noi stiamo giocando',disse l’orso, 'potresti prepararci qualcosa da mangiare?'. 
Alla donnola quella proposta non piacque. 'Il tasso è amico mio!' esclamò. 'Non puoi giocare con lui!' 
'Il tasso non è mica tuo. Tu puoi giocarci domani.' 
Il tasso ebbe un'idea." 

Di nuovo quei due. 
Quelli che anni fa, nel 2019 per la precisione, li abbiamo sentiti e visti litigare a bestia - è proprio il caso di dirlo - per avere il diritto di mangiarsi senza remore il terzo fungo trovato nel bosco dall'orso e poi scottato in padella dalla donnola. 
Già all'epoca si era capito che tra questi due coabitanti della casa nel bosco, la più aperta e ariosa che abbia mai visto, non c'è mai intesa. Su nulla. 
Qui non si contendono il fungo (credo che, all'epoca si dovettero contendere anche la fragola numero tre) ma addirittura un amico in carne e ossa: il tasso. 
Ignaro, lui era andato a trovarli entrambi, ma a casa c'era solo orso e quindi è con lui che ora sta giocando, rendendo donnola, con il suo arrivo, il granello che inceppa il meccanismo di un gioco a due, perfettamente equilibrato. 


A compromettere la pace, arriva anche una richiesta en passant di orso a donnola riguardo al preparare loro qualcosa da mangiare. Il carattere fumino della donnola si accende e comincia così un dialogo serratissimo tra i due su chi è amico di chi, su che gioco fare, sulle regole del gioco, su che ruolo avere nel gioco. Insomma un battibecco in piena regola, a cui il tasso assiste. In assoluto silenzio, o quasi. 
L'orso e la donnola sono due personaggi già conosciuti e ritrovarli ancora una volta nel loro ménage familiare, non può che confermare il loro essere quelli che sono... 

Un po' di cose interessanti che forse al primo libro non erano venute ben fuori. 
La scrittura e il disegno di Jörg Mühle hanno una potenza di impatto non irrilevante. 
Partiamo dal disegno. Di nuovo il contesto è la casa ariosa. 
Si parte dai tronchi di un boschetto e poi si mette a fuoco, non più la cucina piena di utensili, ma di sguincio si vede una camera: letto a castello e qualche arredo sparso. 


Tutta la storia però è visivamente focalizzata su una base di tronco mozzo che funge da tavolino. Solo in fondo alla storia il quadro si allarga e si vede il loro soggiorno, o stanza dei giochi (in molte case i due ambienti coincidono). Anche questo, come nel primo libro, risulta pieno di dettagli interessanti ed esilaranti, considerato il contesto in cui ha luogo. 
Si può dunque dire con una certa sicurezza che Jörg Mühle si sta divertendo assai nel costruire la sua 'scatola scenica'. Ma non solo. 
Qui ancora più che nel primo episodio, la cura è nel sottile ma efficace gioco di sguardi e posture che "il regista" fa assumere ai tre protagonisti.


Parrebbe scontato che l'oscar come miglior attore non protagonista vada al tasso. 
Quasi del tutto muto, le poche battute che deve dire fanno di lui l'ago della bilancia. 
Tanto sono teatrali e melodrammatici gli altri due, tanto lui lavora sul suo pubblico con gesti e occhiate molto misurate. Da grande attore quale dimostra di saper essere. Attraversa la scena con discrezione, ma ciò nonostante i suoi piccoli gesti sono di una eloquenza potentissima. 


Come è vero che a togliere si fa meglio che ad aggiungere! 
Questa capacità di far parlare i corpi Jörg Mühle dimostra di averla come sua cifra, ma qui un po' di più di sempre. Lo testimonia una delle scene iniziali, che poi si rivela la miccia che accende l'ira della donnola. La testa dell'orso che non si gira neanche nel rivolgersi a lei e lo sguardo perplesso, ma anche lievemente imbarazzato, del tasso, valgono davvero tutto il libro. 


E qui si può aprire l'altra questione relativa al testo. 
Infinitesimali sono le parti descrittive: la frase iniziale che funziona come la panoramica prima dei titoli di testa in moltissimi film e pochissimo altro. Il resto è dialogo, costruito sul botta e risposta tra i due contendenti. Tanto più si accendono i toni, tanto più il carattere tipografico lo segna e tanto più i loro corpi diventano specchio dei loro rispettivi stati d'animo. Braccia conserte, soprattutto.


E Tasso? 
Lui li guarda sempre più scettico, salvo poi giganteggiare sul finale! 

Carla 

Noterella al margine. Volutamente si è deciso di tacere sulla questione di fondo, ovvero la difficile arte di essere amici dispari, senza che questa circostanza sfoci in alleanze e preferenze. E comunque parrebbe fatto acclarato che Jörg Mühle abbia una magnifica ossessione per il numero TRE.

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