venerdì 8 gennaio 2021

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)

IL FUNGO DISPARI

Ci sono libri che si distinguono per quella particolare arietta fresca e primaverile che li abita e che circonda storia e personaggi. Contro ogni fraintendimento, non si tratta di libri fatti di niente, pieni di aria 'fritta'. Tutt'altro, sono libri che sono in grado di sollevare anche belle questioni, ma lo fanno con la leggerezza di un venticello.
Ce ne sono due, per combinazione (ma forse neanche tanto) pubblicati da non molto da Terre di mezzo, che ruotano intorno a un perno comune, una questione tutt'altro che irrilevante: io e gli altri, o se preferite, gli altri e io.
 

Si tratta di Due a me, uno a te e di Barnabé alla scoperta del mondo, rispettivamente di Jörg Mühle e di Gilles Bizouerne e Béatrice Rodriguez.
 
 
La cosa che li tiene insieme, oltre all'arietta e alla grande question che pongono, è il contesto. In entrambi i libri siamo in un bosco abitato da animali da bosco: nella prima storia sono protagonisti assoluti un orso, una donnola e una volpe, ma intorno, sugli alberi e fra l'erba, gironzolano insetti, chiocciole, uccellini, un topo e uno scoiattolo. Nella storia di Barnabé, che è un tasso, protagonisti comprimari sono una tartaruga, Costanza, una talpa, Clara, e una formica, senza nome. Come comparse sono stati scritturati una rana e di nuovo insetti, scoiattoli e chiocciole. Loro sono lì a fare i muti testimoni degli accadimenti.
 
 
In entrambi i casi non si possono non notare le rispettive abitazioni dei protagonisti: da un lato una cucina pluriaccessoriata e un tinello con arredo rustico come si conviene ai tinelli, in cui convivono l'orso e la donnola. Dall'altro, l'alcova sotterranea del tasso, arredata con gusto e calore, provvista di luce elettrica, scaffalino di libri, dispensa fornita e tavolino, cucina economica a legna e scaletta che porta all'uscio in legno in stile tirolese.
Va da sé che in entambi i casi - visto l'argomento - agiscono vari personaggi in relazione tra loro. E, ulteriore affinità risiede nella costruzione della vicenda quasi ed esclusivamente attraverso l'uso dei dialoghi.. A queste vicinanze se ne aggiungono ulteriori, e questo non è così scontato, in entrambe le storie sul finale entra in gioco un terzo personaggio che ha lo scopo di far sterzare bruscamente la storia e di 'risolverla' a sorpresa. E ancora in entrambi i casi, dopo il colpo ad effetto, si ripristina il ritmo precedente con una chiusa che non è una chiusa, ma al contrario, un bel salto verso l'incerto.
La scelta di metterli assieme ha anche lo scopo di illuminare le due direzioni opposte che prendono. Da una parte abbiamo un orso che litiga sempre più aspramente con la donnola per decidere a chi tocchi il terzo fungo trovato nel bosco. Gli argomenti di entrambi sono fortissimi e difficilmente oppugnabili. Orso sostiene che spetti a lui perché: 1) è più grosso 2) li ha trovati lui 3) la paternità della ricetta 4) la sua passione indiscussa per i funghi 5) una fame maggiore dovuta a una mole maggiore 6) la priorità della richiesta 7) attenzione alimentare nei confronti della donnola.
La donnola porta come argomenti di replica: 1) il suo bisogno di crescere 2) averli puliti e cucinati 3) aver apparecchiato 4) i funghi come cibo prediletto in assoluto 5) il brontolio dello stomaco 6) la priorità del brontolio dello stomaco 7) attenzione alimentare nei confronti dell'orso.
Quindi la storia ha preso la direzione, peraltro preannunciata dal titolo, che si potrebbe riassumere in un efficacissimo: io, io, io. L'altro da sé è potenzialmente qualcuno da battere. Se fossimo in ambito sportivo, staremmo assistendo a una partita di un qualsiasi sport individuale: se io vinco, tu perdi. 
 

Direzione opposta nella storia di Barnabé che invece fin da subito costruisce il gioco di squadra. L'idea d del tasso è quella di andare a fare un viaggio in capo al mondo. Viene immediatamente condivisa da Costanza in cerca di emozioni forti e da Clara che adora far parte di una banda. Decidono all'istante di essere tutti e tre capi, di darsi una mano a vicenda, là dove il percorso si fa impervio. E di sostenersi nella stanchezza. Tutto questo si potrebbe riassumere in un efficacissimo: noi, noi, noi. L'altro da sé è potenzialmente qualcuno con cui collaborare. Se fossimo in ambito sportivo, staremmo assistendo a una partita di un qualsiasi sport di squadra: se ci coordiniamo, vinciamo.
Due o tre riflessioni di fondo. Sarebbe troppo facile e un po' manicheo pensare che la domanda da porsi sia: quali dei due libri ha la ragione dalla sua? Parrebbe più efficace invece porre la questione in altri termini e in qualche modo, avendo fatto riferimento al gioco individuale e al gioco di squadra, parrebbe più plausibile dover accettare, come espressione del nostro essere umani, entrambe le posizioni. L'orso e la donnola scimmiottano un battibecco familiare che in quel preciso contesto ha tutta la sua ragione di esistere. Litigare per un fungo dispari se si è in numero pari accade. Prendiamone atto e ragioniamoci sopra per arrivare, e qui davvero ognun per sé, a una personale soluzione del dilemma. Combatterò sempre per il fungo dispari? Conosco persone che lo fanno senza remore o pudori a sessant'anni suonati...
Suona socialmente stonato (politicamente scorretto?), ma accade. Oppure, lasciamoci aperta la possibilità di decidere volta per volta o addirittura far sì che siano le circostanze a farcelo capitare in sorte... Se si riesce a mettere da parte per un attimo il 'dover essere' credo che in molti -in tutta franchezza- combatterebbero per avere il terzo fungo. Sarebbe da ipocriti, negarsi la possibilità di desiderarlo (almeno per un attimo). Esattamente come stanno facendo orso e donnola di Mühle. Nonostante il colpo di scena finale, è il primo lui a lasciare aperta la domanda e la scelta continua a sembrarmi molto onesta.
Ma poi si legge la storia di Bernabé e tutto va allegramente in una direzione diversa, anzi opposta.
E qui arriva l'arietta fresca cui si alludeva in principio.
Se soffia tanto nell'uno quanto nell'altro libro, facciamone tesoro e mettiamoli insieme, fisicamente insieme, in una unica busta o borsa, in un unico pacchetto e poi uno dopo l'altro, concediamoci una lettura condivisa con bambini e bambine: i nostri orsi, donnole, tassi, tartarughe e talpe... 
 
 
Girata l'ultima pagina taciamo, teniamo il becco chiuso per non dare risposte o soluzioni o pareri od opinioni. E lasciamo che l'arietta soffi...
Questo, per vedere 'da vicino' l'effetto che fa.
 
Carla


Due a me, uno a te, Jörg Mühle (trad. Giulia Genovesi)
Terre di mezzo 2019
Barnabé alla scoperta del mondo, Gilles Bizouerne, Béatrice Rodriguez (trad. Maria Bastanzetti)
Terre di mezzo 2020


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