DINOSAURI MUTANTI
Mi
capita, a volte, di interrogarmi sul fatto inspiegabile per cui di
alcuni autori, anche ben conosciuti, si portino in Italia solo alcuni
titoli: è questo il caso anche della coppia Pittau e Gervais,
premiata ditta di fabbricatori di libri, di volta in volta,
divertenti, raffinati, interattivi. Di quest'ultimo genere, cui
appartine per esempio il fortunato Animatti, i nostri autori
hanno già pubblicato un libro dedicato agli uccelli e uno agli
animali del mare, recensito qui in occasione della Fiera di Bologna
Mi
arrendo, non comprenderò mai questo tipo di logiche commerciali,
basato, suppongo, su presunti livelli di vendibilità. Sta di fatto
che ora l'editore White Star, costola della nostrana De Agostini,
pubblica il volume dedicato ai Dinosauri, per altro di recente
pubblicazione. Nessuno mai pubblicherà i precedenti?
La
struttura di questi libri è nota: la parte di descrizione degli
animali è integralmente sostituita dalla immagini, potremmo dire ad
alto grado di interattività.
Già la
copertina ci dice che agli autori piace mescolare le forme, una testa
di un tipo e una coda diversa.
Le
prime due pagine sono dominate dai dettagli, parti di schiene o di
creste che nascondono la riproduzione per intero dell'animale.
Ma non
finisce qui: seguono le silhouette di altri misteriosi abitatori
estinti del nostro pianeta; e questa volta l'immagine nascosta dalla
finestrella è tridimensionale. Poi ci sono i musi e i loro
scheletri, e la pagina multiforme, che permette di comporre e
scomporre dinosauri realistici o del tutto immaginari.
Si
chiude con un paginone ad effetto dedicato allo pterodattilo.
Come si
capisce dalla descrizione sintetica, questo, come i suoi
predecessori, è un libro che vuole stupire, incantare, incuriosire,
più che fornire informazioni, che per altro sono legate alla
coerenza delle illustrazioni rispetto a ciò che sappiamo di questi
rettili, così popolari fra i bambini. E' il classico libro da
guardare e riguardare, che piace ai piccoli, dai cinque anni, perchè
è una matrice di continue scoperte; piace ai più grandi perchè
mette in gioco le loro stesse competenze.
Se
qualche genitore può pensare che Dinosauri abbia un contenuto
troppo ridotto, ricordi che non si impara necessariamente solo
attraverso le esposizioni sistematiche, più o meno approfondite, che
dovrebbero dar corpo al percorso scolastico; si impara molto,
moltissimo, facendo lavorare la fantasia, l'immaginazione, creando
nessi anche improbabili, ma che possono portare a scoprire nuovi
territori. E, in fondo, a questo servono libri come questo.
Eleonora
“Dinosauri”,
F. Pittau e B. Gervais, White Star 2014
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