mercoledì 3 ottobre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

 
AH AH AH AH!!

SEMPREVERDE. IL SEGRETO DI NONNO TEODORO, Ilaria Guarducci
Fatatrac, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)



"Il signor Osvaldo e il signor Teodoro erano nati lo stesso giorno ed erano molto vecchi, così vecchi che ormai nessuno si ricordava più quanti anni avessero. Forse 102... o magari 107. Entrambi avevano facce rugose come prugne secche ma, mentre Osvaldo si era ingrigito con il tempo, Teodoro sorrideva ancora alle nuvole."

Teodoro sosteneva che il suo cuore rimaneva sempreverde perché lui beveva alla fonte della giovinezza. Osvaldo, per suo conto, invece passava il suo tempo a lamentarsi dei mille dolori che lo affliggevano, soprattutto alle giunture. Ma un giorno si stancò e decise che era venuto il momento di scoprire dove Teodoro si andasse a dissetare per rimanere giovane e felice. 


Con ogni mezzo di locomozione, dal monopattino alla mongolfiera, con ogni stratagemma, dagli specchietti retrovisori sul quotidiano al costume mimetico da coccinella, Osvaldo non perdeva d'occhio Teodoro.
Ma alla fine la cosa che scoprì con grande sorpresa non fu una fonte magica, ma una vita gioiosa e sana, che -a ben vedere- poteva intraprendere anche lui, meglio ancora condividerla con Teodoro.
Alzarsi presto e godersi un po' la vita, camminando, mangiando bene, facendo la ginnastica da solo e in compagnia, uscire dopo essersi fatto bello, leggere un buon libro o ascoltare musica romantica e soprattutto ridere.



È tutto merito delle endorfine. Ormoni che la nostra ipofisi produce e che hanno il merito di procurarci un diffuso senso di benessere. Fare movimento, ascoltare buona musica, leggere libri belli, essere innamorati, mangiare con gusto e ridere, ridere tanto (secondo una tecnica zen cinque minuti al risveglio e cinque prima di dormire) sono tra i principali fattori che 'solleticano' l'ipofisi a fabbricare endorfine. Altro che fonte della giovinezza, il segreto di Teodoro sono le endorfine.
Mia madre ha 88 anni e sta per iscriversi per il 6° anno consecutivo alla sua palestra di parrocchia, le ho appena comprato i biglietti per i concerti della domenica ai quali, seduta in prima fila, non manca mai. Fino a qualche tempo fa, qualsiasi cosa le potessi dire al telefono, le generava risate convulse e senza apparente senso (infatti ho a lungo pensato che fosse diventata un po' matta). Ma la matta ero io: lei era lì che -furbissima- produceva endorfine.
Non spiegherei a un bambino tutto questo, ma leggendogli questo libro, gli direi che a lui spetta un compito molto importante per mantenere il nonno più giovane che può: farlo ridere. Non importa se facendolo, gli salterà su e giù la dentiera: sono gli incerti del mestiere.

Carla

Fino a qui quasi neanche una parola sul libro in sé. Ilaria Guarducci è giovane e si guarda intorno, prendendo ispirazione da illustratrici e illustratori già più maturi; ma è così che spesso deve andare.
Mi pare invece molto più endoprodotto (come potrebbe essere altrimenti?) il senso dell'ironia che attraversa l'albo.
Il libro fa ridere anche lui, per come appare composta la relazione tra testo e llustrazioni e per come son raccontati i due protagonisti.
Quindi rideranno i bambini vedendo Osvaldo mimetizzato in mille pose diverse, acquattato perfino in una melanzana, rideranno nel vedere gli occhiali pieni di nuvole di Teodoro, rideranno degli esercizi di equilibro che fa sulla sua bici, rideranno al sapere che la rosa profumosa è il nome di un dopobarba, rideranno dei pantaloni a pois e dei contorcimenti yoga e rideranno delle lettere che in ogni pagina diventano disegno.
E con loro, spero, rideranno anche i grandi con i quali la lettura sarà condivisa.
E via tutti a produrre endorfine!



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