lunedì 18 novembre 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UNA LUMACA RIBELLE


Più che una favola morale, come i precedenti libri per bambini, quest'ultimo testo di Sepulveda, Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza, sembra un manifesto. E' secondo me in parte fuorviante, infatti, l'interpretazione più facile, indotta proprio dal titolo: ovvero una critica del mito della velocità, tipico dei nostri tempi.
Questo tema c'è sicuramente, ma è comprensibile solo se lo inserisce nella trama di significati di cui il testo è intriso.
La storia, come sempre, è lineare, dal linguaggio semplice: c'è una lumaca un po' speciale, che non si accontenta delle solite cose, cui non piace essere tutte uguali 'senza nome' e poiché le sue compagne la prendono in giro, decide di andarsene, in cerca di un nome e della risposta ad una domanda fondamentale, ovvero la ragion d'essere della lentezza che la caratterizza.
Seguendo questi interrogativi la lumaca intraprende il suo viaggio, che è sicuramente anche un viaggio interiore. Incontra personaggi più esperti e più saggi, come la tartaruga Memoria, che le fornisce intanto due risposte: le dà un nome, Ribelle, e le spiega che la lentezza deriva dal peso dei ricordi, di tutto ciò che è stato detto e fatto.
La tartaruga Memoria porta Ribelle sul ciglio di una strada in costruzione e le spiega che gli umani cancelleranno presto il prato in cui vive la comunità animale. La lumachina decide di avvisare le compagne e comincia il viaggio di ritorno, durante il quale la sua lentezza le consente di incontrare e mettere sull'avviso svariati animali.
Dunque la ragion d'essere della lentezza è l'attenzione, la curiosità, la cura con cui guardiamo al mondo.
Ovvero, senza l'acuta percezione del tempo, senza la memoria di ciò che si è vissuto, non si possono affrontare le difficoltà della vita, che devono essere affrontate insieme, anche quando fanno paura: un vero ribelle conosce la paura ma sa come vincerla, così ripete più volte l'autore.
Ribelle è chi non si accontenta delle risposte preconfezionate, chi non si rassegna ad un destino già scritto, ribelle è chi si mette in cammino verso un nuovo prato, un nuovo orizzonte, costi quel che costi. Non casualmente, le seguaci della nostra lumaca Ribelle sono giovani, mentre quelle più vecchie sono legate alle loro abitudini.
Come si vede, nella sua semplicità, è un testo altamente politico, dove politico non è il termine dispregiativo che potrebbe magari connotare chi più o meno indegnamente dice di rappresentarci; Sepulveda intende la politica come espressione dell'etica, della volontà e della speranza di migliorare il mondo. Utopie che hanno acceso la nostra giovinezza e per le quali il nostro Luis ha pagato un prezzo molto alto, la prigionia e l'esilio.
Che l'intenzione dell'autore sia questo appare chiaro anche dall'intervista rilasciata all'Espresso, che potete leggere qui
in cui afferma 
la lumaca della mia storia la pensa come Rosa Luxemburg: che vale la pena vivere in un mondo socialmente giusto, umanamente vario e in cui la libertà è la massima espressione della giustizia sociale.
Il testo, mi sembra evidente da quanto scritto sopra, prevede diversi livelli di lettura ed è sicuramente rivolto a bambini dai grandi orizzonti e genitori che non si sono ancora rassegnati.

Eleonora


“Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza”, 
L. Sepulveda, Guanda 2013

Nessun commento:

Posta un commento