UNA LUMACA RIBELLE
Più
che una favola morale, come i precedenti libri per bambini,
quest'ultimo testo di Sepulveda, Storia di una lumaca che scoprì
l'importanza della lentezza, sembra un manifesto. E' secondo me
in parte fuorviante, infatti, l'interpretazione più facile, indotta
proprio dal titolo: ovvero una critica del mito della velocità,
tipico dei nostri tempi.
Questo
tema c'è sicuramente, ma è comprensibile solo se lo inserisce nella
trama di significati di cui il testo è intriso.
La
storia, come sempre, è lineare, dal linguaggio semplice: c'è una
lumaca un po' speciale, che non si accontenta delle solite cose, cui
non piace essere tutte uguali 'senza nome' e poiché le sue compagne
la prendono in giro, decide di andarsene, in cerca di un nome e della
risposta ad una domanda fondamentale, ovvero la ragion d'essere della
lentezza che la caratterizza.
Seguendo
questi interrogativi la lumaca intraprende il suo viaggio, che è
sicuramente anche un viaggio interiore. Incontra personaggi più
esperti e più saggi, come la tartaruga Memoria, che le fornisce
intanto due risposte: le dà un nome, Ribelle, e le spiega che la
lentezza deriva dal peso dei ricordi, di tutto ciò che è stato
detto e fatto.
La
tartaruga Memoria porta Ribelle sul ciglio di una strada in
costruzione e le spiega che gli umani cancelleranno presto il prato
in cui vive la comunità animale. La lumachina decide di avvisare le
compagne e comincia il viaggio di ritorno, durante il quale la sua
lentezza le consente di incontrare e mettere sull'avviso svariati
animali.
Dunque
la ragion d'essere della lentezza è l'attenzione, la curiosità, la
cura con cui guardiamo al mondo.
Ovvero,
senza l'acuta percezione del tempo, senza la memoria di ciò che si è
vissuto, non si possono affrontare le difficoltà della vita, che
devono essere affrontate insieme, anche quando fanno paura: un
vero ribelle conosce la paura ma sa come vincerla, così
ripete più volte l'autore.
Ribelle
è chi non si accontenta delle risposte preconfezionate, chi non si
rassegna ad un destino già scritto, ribelle è chi si mette in
cammino verso un nuovo prato, un nuovo orizzonte, costi quel che
costi. Non casualmente, le seguaci della nostra lumaca Ribelle sono
giovani, mentre quelle più vecchie sono legate alle loro abitudini.
Come
si vede, nella sua semplicità, è un testo altamente politico, dove
politico non è il termine dispregiativo che potrebbe magari
connotare chi più o meno indegnamente dice di rappresentarci;
Sepulveda intende la politica come espressione dell'etica, della
volontà e della speranza di migliorare il mondo. Utopie che hanno
acceso la nostra giovinezza e per le quali il nostro Luis ha pagato
un prezzo molto alto, la prigionia e l'esilio.
Che
l'intenzione dell'autore sia questo appare chiaro anche
dall'intervista rilasciata all'Espresso, che potete leggere qui
in
cui afferma
Il testo, mi sembra evidente da quanto scritto sopra, prevede diversi livelli di lettura ed è sicuramente rivolto a bambini dai grandi orizzonti e genitori che non si sono ancora rassegnati.
Eleonora
“Storia
di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza”,
L.
Sepulveda, Guanda 2013
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