lunedì 6 agosto 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


BUONI MAESTRI
 
Il bambino dei baci, Ulf Stark, Markus Majaluoma 
(trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2018


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"In camera sua la finestra era socchiusa, per far girare un po' l'aria. Lei si era ripulita e pettinata, si era lavata i denti e anche messa il vestito elegante. 'Sei pronta o no?' le chiesi. 'Manca solo una cosa' rispose. Poi andò a prendere un giradischi portatile e mise su un disco con della musica per violino e fisarmonica. Disse che al primo bacio bisognava fare le cose per bene."


Il piccolo Ulf è un fratello minore. Ed è a un passo da due eventi importanti della sua vita: la gara di corsa con i sacchi e il primo bacio.
Come ogni fratello piccolo nei confronti del fratello maggiore alterna momenti di assoluta riverenza a momenti di consapevole autonomia. E anche di fronte a questi due eventi - gara e bacio - il piccolo Ulf non può fare a meno di ascoltare il fratello pur volendo, nello stesso tempo, dare retta a se stesso.
A parlar di baci e di corse coi sacchi, quel giorno sulla spiaggia dove le donne vanno a fare il bagno svestite, con suo fratello Janne ci sono altri due amici grandi. Loro, di baci se ne intendono perché ne hanno già dati un bel po'. Addirittura dieci, spara Janne. E anche di corse con i sacchi ne sanno certo più di lui che l'anno scorso è caduto a faccia avanti dopo solo due salti, facendo una brutta figura che ancora brucia.
Se la rinuncia alla corsa coi sacchi non gli sembra disonorevole, al contrario la questione del bacio e del solletico che provoca sulle labbra lo stuzzica al punto di voler alzare il tiro e baciare la ragazzina più carina dell'universo.
Come andranno le cose non viene scritto qui, di proposito.

Come spesso accade nella vita vera sono i buoni maestri a fare la differenza.
E tanto per la corsa quanto per il bacio, il piccolo Ulf è stato bravo a trovarsi il migliore, anzi la migliore.
Non arriva a 50 pagine questo brevissimo racconto di Ulf Stark eppure ha il piglio di un libro necessario. Un libro che ogni ragazzino o ragazzina dovrebbe aver letto e dovrebbe tenere infilato in tasca per rapide consultazioni alla bisogna.
Scritto e quindi poi tradotto con la stessa naturalezza e freschezza che ha l'acqua corrente in montagna, Il bambino dei baci colpisce per diversi motivi.
Il primo è in qualche modo già detto: la scorrevolezza di un testo che nella sua alternanza tra dialoghi e riflessioni interiori dell'io narrante è talmente autentico che diventa specchio di realtà in cui ognuno può riconoscere porzioni di se stesso. E questo a prescindere da età, sesso e latitudine di nascita.
Va da sé che se così stanno le cose, dipende dal fatto che Ulf Stark sulla questione è stato capace di centrare il bersaglio più profondo, andare al nocciolo duro.
Ha raccontato con onestà la curiosità dei bambini in crescita, l'approccio fattuale e non speculativo che hanno i piccoli di fronte a ogni questione. Ha saputo ricreare con autenticità la relazione che esiste tra fratelli, il suo modificarsi dal giorno in compagnia alla notte a tu per tu, come pure ha saputo mettere nero su bianco certo cameratismo 'naturale' tra maschi e femmine, lontano da ogni preconcetto e 'pruderie' adulta. E soprattutto ha saputo registrare la magnifica capacità dei ragazzini di sapere vedere oltre, ovvero di essere in grado di interpolare sfere tra loro molto diverse, che per gli adulti sarebbe impensabile anche solo avvicinare.
Cosa c'entra saper baciare con il saper correre nei sacchi di patate senza inciampare?
Insomma, cose di non poco conto.
E questo, per amore di verità, non è affatto frequente: questo accade solo in quei pochi adulti che hanno saputo da grandi ricordare parti della loro infanzia, ovvero quegli adulti che di essa sanno ancora 'leggere' la lingua e parlarla, o meglio tradurla, nonostante il loro essere adulti. Ripeto: non è roba da tutti.
Non so se dipenda dal clima, ma mi pare quasi lapalissiano affermare che la letteratura del Nord in questo senso è un passo avanti agli altri. Ne deriva che le case editrici come Iperborea, che dell'estremo nord dell'Europa hanno fatto il loro terreno di cultura, siano da tenere sempre sotto osservazione.
Raramente li ho visti sbagliare un colpo.

Carla
 


Noterella al margine. In totale autonomia Markus Majaluoma suggerisce una ipotetica colonna sonora per primi baci, qualora la musica di violino e fisarmonica scelta da 'Armata Rossa' non fosse di facile reperimento. Geniale, a suo modo.

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