mercoledì 7 dicembre 2016

LETTERE DI SCOIATTOLO A FORMICA (idee a due teste)


Cara Formica,
è davvero tanto che non ci scriviamo, ma oggi credo di aver trovato un libro di cui ti devo assolutamente parlare: si intitola “La fabbrica delle farfalle”, lo ha scritto Gioconda Belli, e lo ha illustrato Wolf Erlbruch.1



Il protagonista di questa storia si chiama Odaer, ed è un ragazzo simpatico ed allampanato che è uno dei Disegnatori di Tutte le Cose. Ma i disegnatori qui non sono dei disegnatori qualsiasi: ciò che disegnano diventa parte del creato. Quindi devono sottostare a regole molto precise, non confondere mai il Regno delle Piante con il Regno degli Animali.
Eppure, nonostante questo, Odaer ha un sogno proibito: mescolare i regni e disegnare un uccello che sia bello come un fiore. Per inseguire il suo sogno Odaer lavora di nascosto, nella notte. Ma la sua indisciplina viene notata e così la Anziana Custode della Sapienza, è costretta a intervenire.


Sai Formica cosa ti dico? A me piacerebbe tantissimo saper disegnare: nella foresta vedo degli scorci così belli che vorrei copiarli, e a volte quando leggo mi piacerebbe prendere un foglio ed essere capace di ridisegnare le illustrazioni che qualche altro ha creato. E in gran segreto ti confesso che ci sono notti senza luna, quando nessuno mi vede, che sento addirittura il desiderio di afferrare la matita e disegnare delle immagini che vedo solo io, dentro di me, nella mia fantasia.

Certo l’occhio, lo sguardo, il vedere sono uno degli strumenti del disegnatore, si che egli voglia copiare la realtà, sia che egli voglia portare alla luce una sua visione interiore. Ecco allora che l’atto del disegnare coincide con l’atto del guardare, quasi che la vera pupilla sia la punta della matita, o il pennello, o il dito, e il tratto è il movimento dello sguardo, sua prolunga ed estensione verso la carta...
Prova, Formica, a scorrere le figure di questo libro e a guardare gli occhi dei Disegnatori... Sembrano occhi miopi, piccoli, piccolissimi.
Eppure ognuno ha il suo preciso colore espresso da un minuscolo e preciso gesto in punta di matita.


Quelli di Odaer poi sono coperti da grossi occhiali dalle lenti spesse che deformano o correggono la visione. Sembra che questi occhi non siano tanto interessati alla misurazione del mondo fuori, quanto piuttosto concentrati su quello interno, dove giace, ancora irrealizzata, l’immagine che è il sogno di creazione di Odaer e che tanto lo fa penare.
È come se la bellezza si infilasse nell’animo attraverso gli occhi e poi spingesse nuovamente in fuori, per uscire di nuovo attraverso la matita, sotto forma di immagine nuova, interiorizzata, ri-creata.
Forse è per questo che nella prima illustrazione l'Anziana Custode della Sapienza è affiancata da una scimmia. Messa lì ai suoi piedi, mi ricorda una famosa incisione di Dürer, che chiamano Maria e il Cercopiteco, dove la scimmia ... dicono rappresenti la radice animale che l’uomo supera attraverso la sua tensione verso la creazione.


Albrecht Dürer, Madonna con la scimmia incisione 1498, coll. privata

E ti dico che secondo me Odaer non si farà fermare dalla Custode...il suo desiderio di mescolare le specie per dare vita a qualcosa di mai visto è troppo profondo, troppo vero, e sono certa che Wolf Erlbruch ne sa qualcosa...
Guarda cosa ho scovato...



  




















Non è incredibile quanto si somigliano questi due?
Adesso ti lascio, voglio imparare ad afferrare una matita con le mie zampette. Mi esercito cinque minuti al giorno...
Scrivimi presto...


Scoiattolo


P.S. In effetti senza gli occhi è più complicato disegnare, ma mi sono ricordato di un racconto dove un cieco riesce a vedere una cattedrale solo appoggiando la sua mano su quella di un disegnatore in azione.2





Ah, caro scoiattolo!
Che bello ricevere di nuovo tue notizie...Mi sei mancato tanto.
E più non sentivo niente da parte tua e più mi mancavi.
Che strana faccenda è la nostalgia.
Mi parli di Gioconda Belli? Io la conosco bene e conosco bene anche il libro di cui mi parli. Sai, è stato il suo primo libro pensato anche per lettori e lettrici giovani giovani. Lei, di solito scrive libri per grandi. Ma noi, a ben vedere se non altro per dimensioni, possiamo rientrare nella categoria dei piccoli, non credi?
E meno male!
Piccoli e grandi. Beh, se ci pensi, Odaer e gli altri Disegnatori possono essere un po' 'i piccoli' di questa storia, soprattutto se guardi la loro irrequitezza nei confronti della Anziana Custode della Sapienza, che sembra un po' la 'mamma' di tutti loro. Una mamma un po' severa, cui è necessario forse disobbedire.
Dico severa perché, se non ricordo male, in nome dell'armonia e della semplicità, dopo aver messo in guardia il gruppo dei Disegnatori dal non cercare di creare 'cose proibite', ovvero ibridi che vedano mescolati in un unico essere il Regno Animale con quello Vegetale, li mette in castigo nel laboratorio degli insetti. 'Un vecchio laboratorio polveroso' scrive Gioconda.


Gli insetti, protesta Odaer, non sono belli. E chi ha detto che non possano esserlo! rilancia l'Anziana, sfidandoli a creare nuove forme di vita, rispettando quell'unica rigida regola: non mischiare.
Chi ha l'immaginazione con sé, non si perde d'animo e trasforma una punizione in una opportunità. Nonostante tristezza e malumore, l'inventiva non si spegne. I giovani Disegnatori immaginano insetti che cantino più forte degli uccelli, i grilli, oppure che saltino come canguri, le cavallette, o ancora che assomiglino alle tartarughe ma siano rossi con i pallini, le coccinelle...
Ah, ora che ci penso, la prima Formica arriva da lì. Sono orgogliosa di essere uscita dalla mente indomabile di Odaer.
Odaer non si rassegna: il suo sogno cova tra la polvere di quei tavoli.
Sai cosa penso? che al processo creativo non puoi mettere le briglie. Lo sa bene Gioconda Belli che intorno a questo tema ha scritto tanto. Un bel romanzo3 in cui racconta come devono essere stati i primi tempi di Adamo ed Eva. In fondo i pochi versetti della Bibbia non raccontano granché e Gioconda Belli immagina, immagina, immagina e lo fa mescolando, lei sì che può, la realtà alla magia. Non è forse il 'realismo magico' una delle cifre distintive della narrativa del Latino America?
E sai scoiattolo caro che è uscito, nuovo nuovo, un altro suo bell'albo illustrato4 che di nuovo di Creazione parla? Sarà un caso?


Senti Scoiattolo, te lo devo proprio dire, non resisto. In qualità di esponente femminile di questo duo epistolare, mi preme farti notare quanto segue: hai visto che tipa è la Anziana Custode della Sapienza? E' una signora bella tosta, che sa governare con autorevolezza un intero mondo nuovo nuovo. Insolito, no? In questa storia non è un uomo che governa tutto, ma una donna, anzi potrei dire bene, un donnone. Anche questo, sai, non è un caso e ha molto a che fare con la poetica di Gioconda Belli. Io credo dipenda dal fatto che Gioconda abbia a lungo militato nel movimento femminista, ma anche - e soprattutto - dal fatto che lei, in quanto donna, sa molto bene quanto il compito di generare nuova vita abbia a che fare con l'universo femminile.
Ti scrivo qui un pezzo di una sua poesia e siccome sono buona te la traduco:


E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.5


Creare però non è roba che si improvvisa...più di un mese per fare uno scoiattolo e altrettanto per fare una formica.
Odaer la sa bene ed è per questo che si isola per trovare la giusta concentrazione....
E ora tu, scoiattolo maschio un po' distratto, prova a concentrarti su quel che ti ho appena scritto...
Domani fammi sapere che ne pensi.

Formica


[continua]


1 Gioconda Belli, Wolf Erlbruch, La Fabbrica delle Farfalle (trad. Margherita D'Amico), E/O1997

2 Raymond Carver, Cattedrale (trad. R. Duranti), Einaudi 2011

3 Gioconda Belli, L'infinito nel palmo della mano (trad. T. Gibilisco), Feltrinelli 2009

4 Gioconda Belli, Alicia Baladan, Cuando floreció la risa, Libros del zorro rojo 2016

5 Gioconda Belli, El ojo de la mujer, Visor Libros 2007

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