IN UNA NOTTE DI LUNA PIENA ...
Il bambino
mannaro, Ulf Stark, Markus Majaluoma
(trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2019
NARRATIVA PER PICCOLI
(dai 6 anni)
"'Sì,
morsicano. È così che si diventa lupi mannari. Prima uno è un
essere umano normale, per esempio un bambino con i pantaloni a
pallini. Poi una notte arriva un lupo mannaro e lo morsica. E allora
se non muore, diventa un lupo mannaro. È colpa della saliva.' 'E
come sono fatti?' 'Tipo dei lupi grossi e scorbutici. Con la
pelliccia.'"
Janne
e Ulf, fratelli, sono di nuovo lì a fare l'uno da maestro all'altro.
Il tema questa volta è: lupi mannari.
Forse
è solo per vendetta che Janne decide di terrorizzare il piccoletto.
Ulf inavvertitamente (?) lo ha denunciato al padre che lo ha scoperto
a giocare con il teschio nel suo studio da dentista. O forse dipende
dal fatto che un fratello maggiore ha la vocazione a torturare, anche
solo psicologicamente, il proprio fratello minore. Poco importa.
Janne, dopo aver spiegato nei dettagli come avviene la metamorfosi,
organizza alle spalle del piccolo Ulf uno scherzo in piena regola:
simula l'arrivo di un lupo mannaro con relativa morsicatura lieve sul
braccino del fratello. Il gioco è fatto. Ulf è arciconvinto di
essere stato contagiato dalla saliva mannara e, visto che nel cielo
c'è la luna piena, anche l'ultimo dubbio si dissolve. Ulf però è
un bambino altruista e affezionato alla propria famiglia così, per
evitare la tentazione di mordere fratello e genitori, si avventura
nella notte in cerca di qualcuno da 'morsicare'.
L'esistenza
dei lupi mannari è piena di solitudine e freddo. Tuttavia a ululare
nella notte ci si guadagnano due hot dog e il problema sembra
tamponato. Almeno per ora. La luna piena però, a sentire cosa dice la mamma, è solo il giorno
dopo.
Accidenti, e se essere lupi mannari è per sempre, che fare? Forse
potrebbero egregiamente risolvere il guaio krackers con sardine.
E per sempre.
Si
legge in un fiato la nuova piccola storia dei fratelli Janne e Ulf.
Ed
è di nuovo un piccolo esempio di perfezione racchiusa in sole 45
pagine, illustrazioni di Markus Majaluoma incluse.
In
uno spazio di scrittura e di tempo narrativo che per altri sarebbero
esigui e asfittici, Ulf Stark è in grado di mettere sul tappeto un
bel numero di cose.
La
prima e principale è la relazione fra fratelli. La primogenitura è
molto sentita ma spesso e volentieri si fonde con un incontenibile
senso di protezione e di solidarietà dei maggiori rispetto ai
minori, soprattutto nel fare squadra di fronte agli 'adulti'.
La
seconda, che sembra andare in direzione opposta e contraria, ha a che
fare con la meravigliosa ingenuità di un bambinetto e con la cieca
fiducia riposta in chi ha maggiore esperienza (fratello compreso).
Come a voler testimoniare che con il crescere, cresce anche
l'autonomia di pensiero rispetto al mondo che ti circonda e l'astuzia
si affina. Quando si è piccoli la direzione da prendere la si affida
ad altri e va bene così.
Il
terzo elemento sta nel gusto per lo scherzo e la presa in giro,
entrambi messi in atto in assenza di ogni malizia. E non solo a opera
di Janne, che organizza la messa in scena, ma anche da parte degli
adulti che ruotano in questa storia: l'omino del chiosco con la
storia dei due hot dog per tirare fino a mattina, l'infermiera del
padre con l'antidoto a base di cracker e sardine.
Sulla
questione intorno a cui tutto ruota, ovvero la metamorfosi, mi pare
che Ulf Stark sottilmente noti come abbia un suo fascino 'oscuro',
cui è difficile rinunciare. Tanto è vero che è lo stesso
bambinetto, di fronte all'ammissione esplicita del fratello maggiore
circa le modalità della messa in scena, a essere restio a crederci,
ammettendo così una velata speranza di poter continuare a essere
ogni 28 giorni licantropo. Salvo poi, con altrettanta determinazione,
decidere di rinunciarvi in nome del proprio snack preferito.
Tutto
questo ha come sfondo il racconto di una quotidianità casalinga che
è un vero piacere assaporare con la lettura. E non a caso mi pare si
possa parlare di sapore o di odore o di rumore. Tutto passa
attraverso una percezione sensoriale: dalla promiscuità tra fratelli
nel bagno, sputi nel lavabo, alle macchie di cibo sulla faccia,
polvere sotto i divani, piedi che spuntano dalle coperte.
Bello,
come sempre. Anche per quel 'morsicare' al posto di 'mordere'.
Carla
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