mercoledì 15 luglio 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

SULLE TRACCE DELL'ETÀ D'ORO
 

Il Grande Nate, Marjorie Weinman Sharmat, Marc Simont 
(trad. Laura Bernaschi)
Il Barbagianni Editore 2020

NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni)

"All'improvviso ha squillato il telefono. Speravo fosse qualcuno che mi chiedeva di mettermi alla ricerca di diamanti perduti, perle o un milione di dollari.
Era Annie. Annie abita in fondo alla strada. Sapevo che non aveva diamanti, perle o un milione di dollari da perdere. 'Ho perso un disegno? mi ha detto. 'Mi aiuteresti a cercarlo?' 'Certo' le ho risposto. 'Ho ritrovato palloncini , libri, pantofole e polli. Addirittura un pesce rosso. Ora io, il Grande Nate, troverò quel disegno scomparso'."

Il Grande Nate si mette sulle tracce del disegno scomparso dalla cameretta tutta gialla della sua amica Annie. Ispeziona con cura ogni angolo ma del disegno del cane giallo non ce traccia. Allora passa a mettere sotto la lente di ingrandimento gli unici tre personaggi che sono entrati in contatto con il disegno sparito: il cane di Annie, Zanna, la sua amica Rosamond e infine il fratellino di Annie, Harry.


Escluso il cane - che dovrebbe farsene di un foglio di carta colorato? - esclusa Rosamond che ama circondarsi di gatti - a casa sua ne ha ben quattro e tutti neri - non resta che Harry - così piccolo che non parla neanche bene. Con un pennello in mano, Harry è lì che dipinge tutto di rosso - a parte i fogli dove compare un pagliaccio, una casa, un albero e un mostro a tre teste - dà un paio di pennellate anche a una pantofola, a un po' di muro e una maniglia. Sotto il suo pennello finisce anche la maglietta e la faccia del Grande Nate. Sebbene il detective non la prenda bene, tuttavia non smette di pensare al caso e non molla l'osso. È a un passo dalla soluzione: osservare e dedurre è la cosa che gli riesce meglio, insieme a riempirsi la pancia di pancake.



Il Grande Nate è un detective di pochi anni. Di lui è importante sapere che: ama sopra ogni cosa i pancake; che prima di uscire per indagare su un nuovo caso, scrive sempre un messaggio a sua madre; che odia le piste fredde, ovvero i c.d. cold cases; che è piuttosto meticoloso e ha buone capacità deduttive; che è prudente, in particolare con i cani che non conosce; che non è interessato all'amore, per ora.


Detto questo, non si possono non notare un altro paio di cose interessanti riguardanti il suo percorso editoriale.
La prima: Nate è un personaggio a cui è stata dedicata una serie, pubblicata a partire dagli anni Settanta, per lettori alle prime armi (in questa prospettiva l'edizione italiana è anche caratterizzata da un'ulteriore attenzione per agevolarne la lettura, ovvero l'impiego di un font adatto ad alta leggibilità).
Di questo occorre essere contenti perché i libri del Grande Nate sono molto divertenti. Il primo, nel quale conosciamo il Grande Nate, è un caso legato a un disegno scomparso, il secondo, uscito in contemporanea, riguarda la perdita di una lista della spesa da parte dell'amico distratto di Nate.


E qui entra in gioco la seconda cosa che merita attenzione.
La capacità di equilibrare molto bene tanto la scorrevolezza del testo quanto la costruzione di un plot interessante per dei giovani lettori. 
Così come il testo è all'altezza di lettori in erba, lo sono altrettanto i casi da risolvere. Niente di complicato e irrisolvibile, al contrario accessibile a chi abbia almeno una volta nella vita maneggiato una lista della spesa o una ricetta oppure abbia usato gli acquerelli o le tempere. A questo occorre aggiungere il fatto che il Grande Nate permette ai suoi lettori di immedesimarsi in molti dei suoi atteggiamenti che lo qualificano a pieno titolo come bimbetto sveglio, quale effettivamente si dimostra. Ogni giovane lettore potrà riconoscere il proprio timore per i cani che non conosce, l' abitudine di tenere informata la madre degli spostamenti, certe passioni alimentari, certe idiosincrasie nei confronti dell'altro sesso. Allo stesso modo sono bambini anche tutti i suoi interlocutori e, non a caso direi, dei grandi non c'è traccia, se non evocati come entità di sfondo. 


Almeno finora e speriamo che duri.
Tutto questo è da ascrivere totalmente alla grandezza della Weinman Sharmat. Talentuosissima autrice americana che ha avuto in sorte di crescere culturalmente in un'America rivoluzionaria nell'ambito della letteratura per l'infanzia. 
Appartiene infatti a quell'età d'oro che ha generato talenti immensi. È sotto gli occhi di chi legge tanto la sua sottile ironia, di matrice ebraica, quanto la sua sensibilità e il suo onesto e attento modo di raccontare l'infanzia (è lei stessa a dichiarare ancora nel 2002 che l'ispirazione le è sempre arrivata dalla vita vera: a se stessa ascrive la passione per trovare le cose, e alla sua famiglia, per esempio, i nomi dei personaggi).


A ciò va aggiunto un altro elemento di grande efficacia e per nulla marginale: la costante presenza - totalmente paritaria rispetto ai personaggi a due zampe - degli animali, siano essi i gatti di Rosamond o i cani Zanna e Fango, con cui prendersi una vacanza all'ombra di un albero.
E qui entra il quarto motivo di interesse, il disegno, rispetto al testo altrettanto considerevole. Particolarmente felice quello dei cani, ma anche quello di bambini e bambine.
Un uso molto parsimonioso del colore ne denuncia l'età e il carattere 'economico' dell'edizione (b/n e colore alternati perché il foglio di stampa era colorato solo da un lato per risparmiare), ma è altresì segnale di un illustratore di ottima razza.
Marc Simont, per chi non lo sapesse, è stato un dei più geniali fumettisti e illustratori americani. Vincitore della Caldecott nel 1957, ha pubblicato oltre cento titoli e ha disegnato per i più grandi, tra cui Ruth Krauss nel suo meraviglioso The Happy Day del 1950 o lo stesso James Thurber con The wonderful O. Il segno del fumetto nella serie del Grande Nate è riconoscibile in quel tratto a matita nera così immediato e dinamico.
Anche lui, di quell'età d'oro è stato un'altra colonna portante.
Tutto questo è 'solo' per dire due cose:
Il Barbagianni in più di una occasione ha già dimostrato di essere capace di pubblicare gioielli e di farlo talvolta riscoprendo testi che arrivano da lontano nello spazio e nel tempo. Ripubblicare libri del genere significa, non solo, rendere noti i padri e le madri della contemporanea letteratura, ma anche contrastare una certa stereotipia e banalità imperanti in questo preciso settore editoriale che si distingue, a parte qualche felice eccezione, per essere esclusivamente onesto artigianato
E se davvero le cose stanno così, è giusto augurarsi che libri del genere entrino negli zaini di tutti i bambini e di tutte le bambine che quest'anno in vacanza dovranno -giocoforza- esercitarsi ben bene sulla lettura prima di rientrare trionfanti a scuola il 14 settembre.
E se lo possono fare divertendosi parecchio, ancora meglio.

Carla


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