ALI PER VOLARE
Non è la prima ragazzina che sceglie
un albero per prendere le distanze dal mondo, ma December, la giovane
protagonista del romanzo di Sandy Stark-McGinnis, ‘Vorrei due ali’,
ha una sua forte, spiccata personalità.
December è una ragazzina che passa da
una famiglia affidataria a un’altra, portandosi dietro un bagaglio
leggerissimo: un manuale di ornitologia, un diario avvolto in una
felpa azzurra, un sacchetto di semi di girasole. E’ convinta di
essere nata uccello e che solo ritrovando quella sua forma originaria
potrà ricongiungersi con la mamma. Per questo, ovunque vada, si
esercita al volo, salendo sugli alberi e sperimentando i movimenti
che gli uccelli compiono per spiccare il volo; è convinta che le
cicatrici che porta sulla schiena siano l’indizio di nuove ali
nascenti, che le consentiranno di volare via da un mondo percepito
come ostile.
Ovviamente, le famiglie affidatarie non
apprezzano questi pericolosi esperimenti e presto rinunciano ad
accogliere la ragazzina; Adrian, il suo assistente sociale, le
propone un nuovo tentativo presso Eleanor, che vive in campagna,
raccoglie e cura animali feriti e, a quanto pare, non intende
giudicarla. December non abbandona la sua diffidenza, anche se viene
subito coinvolta nella cura di Henrietta, una poiana codarossa
trovata ferita e ora in riabilitazione.
D’altra parte, il mondo ‘normale’
fatica ad accettarla: a scuola è lo zimbello del gruppo di ragazzine
capitanate da Jenny; solo Cheryllyn, una volta Charlie, cerca di
ascoltarla e di capirla. Le cose sembrano prendere una piega
positiva, nella mente di December si fa strada l’idea che forse lì
potrà fermarsi e imparare a mangiare anche la zuppa, oltre ai
lombrichi che proprio non riesce a ingoiare. Ma arriva uno sfratto a
rompere il precario equilibrio che si stava costruendo; December
tenta un ultimo volo, per sfuggire a una realtà che sembra
rifiutarla.
Questo ultimo volo disperato è però
anche un nuovo inizio, che non può non partire dalla consapevolezza
della realtà: cosa sono realmente le cicatrici che ha sulla schiena,
cosa ha realmente fatto la sua mamma prima di abbandonarla.
Se anche lo spunto trova assonanze in
altri romanzi, primo fra tutti ‘Mina’ di Almond, ‘Vorrei due
ali’ ha comunque non pochi punti di forza. Intanto lo stile
narrativo asciutto ci racconta il mondo di December in soggettiva,
descrivendo quanto la sua convinzione di avere un’altra natura
nascosta sotto l’aspetto umano le faccia vedere il mondo attraverso
uno specchio deformante: il suo battito cardiaco, la sua agilità,
l’assenza di paura del vuoto sono tutte espressioni della volontà
di essere qualcosa di diverso, qualcosa in grado di sfuggire ad una
realtà inaccettabile.
Interessante poi l’idea di dare un
colore ai sentimenti e agli stati d’animo, alle voci delle persone,
dove il blu cielo e tutte le sue sfumature sono il bene, l’arancione
la cattiveria e la rabbia. La voce di Eleanor, che ha anche lei delle
ferite da rimarginare, è una bella voce dal turchese all’azzurro,
che usa per cantare in continuazione ‘Eleanor Rigby’, una delle
canzoni più tristi dei Beatles. E poi gli uccelli, amati, studiati,
sentiti come fratelli nella difficoltà di sopravvivere, ma anche
nella incredibile capacità di staccarsi da terra per diventare
creature dell’aria; creature cui December parla, che siano vive o
impagliate, per trovare sostegno e conforto. Il mondo naturale,
fatto di alberi e di pennuti di tutte le dimensioni, è il solo
ambiente ‘amico’, in grado di accoglierla. In realtà, la ragazza
è meno sola di quanto pensi, ha vicino persone che comprendono il
suo dolore e la sua difficoltà a trovare un posto nel mondo; in
questo il romanzo mi ha ricordato ‘Il mondo fino a 7’, in cui la
strategia di sopravvivenza della protagonista si può realizzare
grazie alla rete di solidarietà, anche involontaria, che la
circonda.
La strada che compie la ragazza per
trovare una normalità accettabile è difficile, non lineare e non
può che arrivare al nocciolo duro della sua storia, l’abbandono
materno e il senso delle sue cicatrici.
‘Vorrei due ali’, pubblicato da
Mondadori con la copertina originale, molto efficace, opera di
Danielle Stern, è un romanzo d’esordio ed è un esordio davvero
promettente.
Lettura coinvolgente e riflessiva per
lettrici e lettori dagli undici anni.
Eleonora
“Vorrei due ali”. S.
Stark-McGinnis, Mondadori 2020
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