VA, PENSIERO.
A CHE PENSI? Laurent
Moreau
Orecchio acerbo, 2012
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
Lorenzo non vede l'ora che torni
l'estate.
Amir non è ancora uscito del tutto dal
sogno.
Laura evade tra le pagine.
Ma lungo la via ci sono anche Annetta,
Luciano, Rosa e Antonio, Maria e Giovanni e altri ancora. Un gatto
rosso, lì al margine della pagina, osserva questo via vai di
persone. Si incrociano senza conoscersi, sono sedute al tavolino di
un caffè, o su un panchina con il naso all'insù. Si guardano, si
ignorano, si arrabbiano, sorridono, sognano o hanno in mente un
progetto preciso.
Ognuno di loro segue un invisibile filo
fatto di idee, ragionamenti, paure, desideri, rancori e amori.
Ognuno di loro serba un proprio
pensiero nella testa, un pensiero nascosto, un pensiero che si può
raccontare a parole, ma che poi diventa un'immagine.
Questo è quello che succede in un libro
essenzialmente fatto di facce. Per la precisione: diciotto facce
e un muso.
Una pagina per ogni personaggio,
maschio o femmina, giovane o vecchio che sia, per raccontare qualcosa
di lui, nel tempo fulmineo che occorre di solito al pensiero per
balenare in una testa.
A questi diciannove pensieri è dedicata,
di volta in volta, la pagina di sinistra dove il pensiero prende
forma attraverso la parola: Luciano si ricorda con tenerezza di
quando era piccolo e Annetta ha desideri zuccherati. Nella pagina di
destra il pensiero diventa espressione: sguardi di sottecchi, oppure
sognanti, occhi sgranati in cerca di un sogno, occhi chiusi per un
bel ricordo, gesti di mani che denunciano incertezza, o di braccia
serrate che trasmettono stizza, nasi all'insù per spensieratezza,
bocche aperte che raccontano un ruggito, leggeri sorrisi che si
generano da buone letture. E dietro queste espressioni che sono solo
un assaggio di un pensiero tradotto in parole che cosa si nasconde?
Ed ecco il vero stupore del libro: la pagina si alza, l'immagine si
scompone e dietro ogni testa, che nella realtà come nel libro è
contenitore dei nostri segreti pensieri, prende forma e colore
qualcosa che forma e colore di solito non ha: il pensiero.
E allora la gelosia diventa serpente,
la felicità diventa bicicletta, l'infanzia un bagno al mare, la
solitudine una scogliera ventosa.
E allo stupore si aggiunge la
meraviglia di vedere come dentro a una testa o sotto un quadrato di
carta possa aprirsi uno spazio infinito, fatto di colori, forme,
odori, sapori. E uccelli, uccelli dappertutto, come a dire che il pensiero è volo libero. Questa è l'immaginazione. Sconfinata.
E nell'ultima pagina ecco un coup de théâtre
finale: quello che sembrava un repertorio di volti, diventa una
comunità, un luogo dove i singoli diventano un insieme e allora
quello che era stato uno entra in relazione con l'altro: e qualcosa
si intreccia per diventare mondo.
La pagina finale, un po' come una foto
scattata da una finestra ad una strada qualunque in un momento
qualunque, sembra dire: attento, non sei solo qui, fermati e leggi il
mondo che ti circonda perché c'è molto da capire.
Questo è un libro che è fatto di
idee e che a sua volta ne genera altre.
Idee da mettere in condivisione per
ragionare con bambini e grandi.
Molteplici sono le direzioni che la
conversazione può prendere: un pensiero, di che cosa è fatto? I
pensieri non hanno sempre la stessa forma? È bello che i pensieri
restino nascosti se vogliamo? O è bello che i pensieri siano
condivisi? Come posso capire a cosa pensa un'altra
persona? A che serve capire il pensiero di un altro? Esistono due
pensieri uguali?
Un libro che mette in moto la testa,
così pieno di idee, che mette in moto gli occhi, così pieno di
colori (su tutti impera il celeste dei mari freddi del Nord), che
mette in moto lo stupore, così pieno di raffinate sorprese.
A chi ora mi chiedesse: "a che pensi?" direi: "a questo libro geniale!"
Carla
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