KITCHEN THERAPY
Di solito dicembre mi
sfugge dalle mani. I giorni prima di Natale si rincorrono così
veloci che non mi ricordo mai che cosa effettivamente ho fatto in
questo mese pieno di luci.
Quest’anno è stato
diverso. Mi sono ritrovata senza lavoro e per fortuna la mia reazione
è stata positiva: ho fatto tutto quello che non sono mai riuscita a
realizzare: acquisto di regali ponderato, intreccio di piccole
ghirlande per decorare i doni, intreccio di una grande ghirlanda per
la porta di casa, ma soprattutto ho avuto a disposizione il tempo per
cucinare insieme ad amiche vecchie e nuove. Susanna propone di
chiamare quest’attività kitchen therapy. Non so se sia una
vera terapia ma vi assicuro (l’ho scritto già molte volte) che fa
stare meglio.
Come ho preannunciato
nell’ultimo post abbiamo preparato insieme il pangiallo che penso
sia l’unico dolce natalizio del Lazio. È una preparazione antica
come dimostrano gli ingredienti fondamentali: mandorle, noci,
nocciole, miele, cioccolato, cibi dell’inverno ricchi di calorie
per scaldare il corpo.
Noi l’abbiamo preparato
seguendo la ricetta del Cucchiaio d’argento, il popolare
libro di cucina pubblicato nel 1950. Ora è possibile consultare il
sito internet: http://www.cucchiaio.it/.
Si tratta della versione
del pangiallo tipica di Palestrina, paese nelle vicinanze di Roma,
che abbiamo modificato eliminando gli ingredienti che non avevamo già
in casa: pinoli e buccia di arancia candita.
Per ottenere dieci
panetti abbiamo usato:
375 gr di uvetta
375 gr di zucchero
375 gr di miele
la scorza grattugiata di
2 arance
375 gr di mandorle
375 gr di nocciole
375 gr di gherigli di
noci
100 gr di cioccolato
fondente
300 gr di farina tipo 0
La kitchen therapy
in questo caso è consistita nello sbucciare insieme mandorle,
nocciole e noci. Eravamo in quattro e ognuna di noi ha preparato 10
panetti quindi abbiamo ottenuto un totale di 4500 gr di frutta secca,
anche se qualcuno ha schiacciato e mangiato in contemporanea...
Abbiamo messo l’uvetta
ad ammorbidirsi in una ciotola (o meglio in 4 ciotole) di acqua
tiepida.
Nel frattempo abbiamo
schiacciato la frutta secca e, una volta pronte le mandorle, le
abbiamo stese in un vassoio e messe in forno molto caldo (200° C)
per farle tostare (per 15 min). Lo stesso abbiamo fatto con le
nocciole. Abbiamo frullato le tavolette di cioccolato (che erano
state precedentemente in frigo) lasciando però dei pezzi grossi.
Poi ognuna di noi ha
curato il suo impasto personale. A due per volta abbiamo messo in una
capiente casseruola lo zucchero, il miele, la bucce grattugiate delle
arance.
Una volta messo sul
fuoco, abbiamo portato il tutto a ebollizione girando costantemente
con il cucchiaio di legno.
Quindi abbiamo aggiunto
le mandorle e, dopo alcuni minuti, le nocciole. Alla fine abbiamo
unito le uvette, le noci, il cioccolato e la farina.
Il tutto ha cotto per
cinque minuti.
Con un mestolo abbiamo
suddiviso l’impasto in dieci porzioni e con le mani bagnate
l’abbiamo modellato a forma di palla e leggermente infarinato.
Ognuna aveva portato la
placca del forno e quindi vi abbiamo disposto i panetti per farli
asciugare. Sono tornata a casa in metropolitana con il mio prezioso
bottino nascosto dentro una grande scatola. Nel tragitto si sono un
po’ aperti ma li ho nuovamente modellati dando loro una forma a
cupola.
I miei 10 pangialli hanno
riposato ancora per quattro ore, poi li ho cotti a 170° C per venti
minuti. Una volta intiepiditi ho migliorato ancora la forma (è un
grande piacere toccare i pangialli) e li ho lasciati su un tagliere
per alcuni giorni.
Li ho avvolti in carta
oleata e poi rivestiti a festa come potete vedere nella foto.
Auguri a tutti.
Lulli
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