Ha vinto il premio, nella categoria non
fiction, all’ultima Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna (e a breve uscirà in Italia con Donzelli), è un
libro illustrato, di grande formato, che non può passare certo
inosservato: si tratta di ‘Atlas das viagens e dos exploradores’,
di Isabel Minhos Martins e Bernardo P. Carvalho, pubblicato da
Planeta Tangerina. Ancora una volta questo editore dimostra una
grande capacità d’innovazione nel proporre testi divulgativi,
coniugando testi consistenti con un apparato iconografico di grande
impatto.
Qui, come si capisce dal titolo, parliamo di viaggi ed esplorazioni, con una carrellata che parte dall’antichità per arrivare all’Ottocento.
Si inizia con una interessante
introduzione al tema dei viaggi, non sempre spinti da umana
curiosità: in alcuni casi, gli esploratori avevano finalità
pratiche, per esempio la ricerca di risorse, oppure militari, quando
si trattava di conoscere meglio un potenziale nemico. Al primo caso
appartiene Pitea, un esploratore greco che nel IV secolo avanti
Cristo si spinse oltre le colonne d’Ercole fino alla Britannia alla
ricerca di piombo; all’altra tipologia appartiene il frate
francescano Giovanni da Pian del Carpine, mandato dal Papa ad
esplorare usi, costumi e potenza militare dei Tartari.
Mi sembra anche importante, in un testo destinato ai ragazzi, che si sottolinei il diverso approccio culturale che ha caratterizzato le esplorazioni e poi le conquiste di territori su cui abitavano popolazioni indigene. Lontanissime le accortezze e le sensibilità culturali nei confronti delle popolazioni autoctone che potevano non avere alcun valore agli occhi degli esploratori, oppure essere considerati primitivi o arretrati. Per non parlare di rispetto dell’ambiente, un concetto che faticosamente si sta facendo strada in questi ultimi decenni; d’altra parte se scopo di alcuni di questi viaggi era proprio lo sfruttamento delle risorse naturali, è facile capire che ci fosse ben poco interesse rispetto alle conseguenze di tale condotta.
In ultimo, l’attenzione per le donne
esploratrici, obbiettivamente in minoranza, ma che pure sono
esistite: qui vengono citate la francese Jeanne Baret, la prima donna
a compiere la circumnavigazione del globo, e l’inglese Mary
Henrietta Kingsley, geografa ed etnologa che esplorò l’Africa alla
fine dell’Ottocento.
Le descrizioni dei viaggi sono affiancate da mappe che ne descrivono il percorso e da tavole che illustrano i dettagli, in bianco e nero; più episodicamente ci sono delle grandi tavole, dai colori squillanti, che più che descrivere, evocano l’idea del viaggio, della vastità dei territori, degli orizzonti lontani e sconosciuti. Tanto dell’approccio al viaggio è fatto di immaginazione, di aspettative, di leggende ed è importante conservare il fascino del viaggio e della scoperta nel raccontare a ragazze e ragazzi queste grandi avventure.
Non è un libro facilissimo per i più
piccoli, qualche nozione di storia e di geografia bisogna averla per
orientarsi in queste antiche mappe. E’ sicuramente un libro
affascinante per lettrici e lettori dai nove, dieci anni in poi.
Eleonora
“Atlas das viagens e dos
exploradores”, I. Minhos Martins e B. Carvalho, Planeta Tangerina
2018
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