martedì 23 aprile 2019

FAMMI UNA DOMANDA!

AI CONFINI DEL MONDO



Ha vinto il premio, nella categoria non fiction, all’ultima Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna (e a breve uscirà in Italia con Donzelli), è un libro illustrato, di grande formato, che non può passare certo inosservato: si tratta di ‘Atlas das viagens e dos exploradores’, di Isabel Minhos Martins e Bernardo P. Carvalho, pubblicato da Planeta Tangerina. Ancora una volta questo editore dimostra una grande capacità d’innovazione nel proporre testi divulgativi, coniugando testi consistenti con un apparato iconografico di grande impatto.


Qui, come si capisce dal titolo, parliamo di viaggi ed esplorazioni, con una carrellata che parte dall’antichità per arrivare all’Ottocento.
Si inizia con una interessante introduzione al tema dei viaggi, non sempre spinti da umana curiosità: in alcuni casi, gli esploratori avevano finalità pratiche, per esempio la ricerca di risorse, oppure militari, quando si trattava di conoscere meglio un potenziale nemico. Al primo caso appartiene Pitea, un esploratore greco che nel IV secolo avanti Cristo si spinse oltre le colonne d’Ercole fino alla Britannia alla ricerca di piombo; all’altra tipologia appartiene il frate francescano Giovanni da Pian del Carpine, mandato dal Papa ad esplorare usi, costumi e potenza militare dei Tartari.


Mi sembra anche importante, in un testo destinato ai ragazzi, che si sottolinei il diverso approccio culturale che ha caratterizzato le esplorazioni e poi le conquiste di territori su cui abitavano popolazioni indigene. Lontanissime le accortezze e le sensibilità culturali nei confronti delle popolazioni autoctone che potevano non avere alcun valore agli occhi degli esploratori, oppure essere considerati primitivi o arretrati. Per non parlare di rispetto dell’ambiente, un concetto che faticosamente si sta facendo strada in questi ultimi decenni; d’altra parte se scopo di alcuni di questi viaggi era proprio lo sfruttamento delle risorse naturali, è facile capire che ci fosse ben poco interesse rispetto alle conseguenze di tale condotta.
In ultimo, l’attenzione per le donne esploratrici, obbiettivamente in minoranza, ma che pure sono esistite: qui vengono citate la francese Jeanne Baret, la prima donna a compiere la circumnavigazione del globo, e l’inglese Mary Henrietta Kingsley, geografa ed etnologa che esplorò l’Africa alla fine dell’Ottocento.


Le descrizioni dei viaggi sono affiancate da mappe che ne descrivono il percorso e da tavole che illustrano i dettagli, in bianco e nero; più episodicamente ci sono delle grandi tavole, dai colori squillanti, che più che descrivere, evocano l’idea del viaggio, della vastità dei territori, degli orizzonti lontani e sconosciuti. Tanto dell’approccio al viaggio è fatto di immaginazione, di aspettative, di leggende ed è importante conservare il fascino del viaggio e della scoperta nel raccontare a ragazze e ragazzi queste grandi avventure.
Non è un libro facilissimo per i più piccoli, qualche nozione di storia e di geografia bisogna averla per orientarsi in queste antiche mappe. E’ sicuramente un libro affascinante per lettrici e lettori dai nove, dieci anni in poi.

Eleonora

“Atlas das viagens e dos exploradores”, I. Minhos Martins e B. Carvalho, Planeta Tangerina 2018




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