SEGRETI E FOBIE
Non avrei mai creduto che
il condominio diventasse il luogo perfetto, lo sfondo ideale per una
crime story; se vi ricordate la vicenda di Rico ed Oscar, di cui vi
ha già parlato Carla (vedi qui), si svolge all’interno di un
palazzo ed anche in Segreti e Bugie lo spunto di partenza è
il trasloco di una famiglia in un nuovo appartamento, i cui vicini di
casa sono del tutto sconosciuti. Qui il taglio è molto più ancorato
alla realtà di oggi, con la crisi che imperversa: genitori che
perdono il lavoro, difficoltà economiche, perdita di status. In
questo caso, il padre del protagonista perde il lavoro e questo
comporta il trasferimento in un appartamento più piccolo: come in
altre narrazioni, il cambiamento porta con sé molte insicurezze e
nuove conoscenze.
Nel condominio in cui si è
trasferito con la famiglia, padre architetto in cerca di clienti e
madre infermiera, costretta, almeno pare, ad estenuanti doppi turni,
Georges (nome dato in omaggio al pittore Seurat) conosce Safer, un
suo coetaneo, dog sitter e spia per passatempo. Safer è un
personaggio chiave, con la sua stravagante insistenza riesce a
coinvolgere il nostro Georges, con la ‘s’ finale, nella curiosa
indagine su un coinquilino sospetto, con tanto di appostamenti e di
presunte effrazioni. Fin qui niente di particolarmente nuovo: la
descrizione delle mattine a scuola, con condimento di immancabili
bulli, e dei pomeriggi passati a spiare il misterioso MrX, portano il
lettore a pensare che ci sarà un colpo di scena, che si scopriranno
segreti inconfessabili; in effetti, è così, ma non nel senso che ci
si aspetta. I messaggi che Georges e la madre si scambiano usando le
tessere di Scarabeo forniscono degli indizi fin dalle prime pagine.
In questa storia niente è come sembra, tutti i personaggi hanno
qualcosa da nascondere. La spy story diventa un romanzo di formazione
in cui l’ammissione delle proprie debolezze e delle proprie paure è
il punto di partenza per crescere, affrontando anche realtà
difficili e, soprattutto, i propri limiti.
L’autrice americana
Rebecca Stead, già pubblicata da Feltrinelli kids, dimostra una
grande sensibilità nel raccontare, anche se un po’ estremizzate,
le paure tipiche di adolescenti alle prese con la durezza della vita
vera: una madre ammalata, le difficoltà economiche, che richiedono
anche di lasciare la tana sicura rappresentata dai luoghi
dell’infanzia; la paura di affrontare il mondo, facendosi
travolgere da una serie di fobie. Alla fine crescere è anche
accettarsi per come si è, accettare le proprie imperfezioni e,
qualche fortunata volta, trasformarle in punti di forza. Crescere è
anche saper perdonare, comprendere le altrui debolezze e costruire la
rete di solidarietà che consente alle amicizie di diventare adulte.
Non vi svelo la trama, val la pena farsi sorprendere dalle
rivelazioni che danno una svolta ad un romanzo solo apparentemente
prevedibile. Posso aggiungere che sono descritti con sensibilità e
intelligenza i rapporti familiari delle due famiglie ‘anomale’,
quella di Georges e quella di Safer. Le stravaganze magari non sono
tali, semmai un modo speciale di essere presenti; le scelte
sconcertanti in fondo sono atti d’amore.
Lo sguardo dell’autrice
si modula fra la complicità e l’ironia, raccontando con mano
leggera la grande fatica di diventare grandi.
Feltrinelli kids continua
l’interessante programmazione editoriale, indirizzata in
particolare, come questo libro, ai ragazzi con più di dodici anni,
uno dei settori in cui riscontriamo un maggiore interesse negli
editori specializzati.
“Segreti e bugie”, R.
Stead, Feltrinelli Kids 2013
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