mercoledì 10 aprile 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

LA FASE

Un altro fratello, Matthew Cordell
La Margherita, 2013



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Ugo ebbe un fratellino, Gilberto. Se Ugo cantava Gilberto piangeva. Se Ugo lavorava a maglia Gilberto vomitava. Se Ugo si tosava il pelo, a Gilberto scappava la cacca. E come se tutto ciò non bastasse...Ugo ebbe un altro fratellino, Pietro. E poi un altro, Marzio. E poi un altro, Serafino! E un altro, Michelangelo!"

In tutto, Ugo colleziona dodici fratelli. Ormai, è solo uno fra i tanti. E rimpiange i tempi in cui qualsiasi cosa lui facesse mamma e papà facevano salti di gioa acclamandolo come il migliore (era il migliore forse solo perché era l'unico...pare chiedersi Ugo).
Ma il problema di Ugo la pecora non è tanto quello di essere uno tra altri, ma di essere il maggiore e quindi 'persegiutato' dagli altri più piccoli che lo copiano in tutto. Dalla marca di cereali ai giochi amati ,Ugo è letteralmente preso d'assedio e tampinato da quella masnada di piccoletti. 


"È solo una fase" lo tranquillizza la mamma "Tu sei il maggiore, un modello da imitare!"
Ma una mattina qualcosa cambia: non più stessi cereali, non più gli stessi giochi. La fase deve essere passata, evidentemente. Salvo poi constatare che da soli è una noia mortale.


Ma ancora un'altra mattina qualcos'altro cambia...una nuova vocina.
E tutto ricomincia.

Discutere di fratelli, per chi non ne ha è impresa ardita. Ma tant'è.
Mi viene da dire -e questo libro mi pare confermarlo- i fratelli son quella cosa che... se li hai vorresti non averli, ma se non li hai vorresti averli.
Prima di tutto è molto vero che i fratelli, almeno per i primi vent'anni della nostra vita, non sono persone ma cose. Ingombranti, per esempio quando vorresti una camera tutta tua, oppure molesti, per esempio quando pretendono di giocare con te e tu non hai voglia, deprivanti, quando a tua insaputa si finiscono i biscotti che sognavi di mangiarti in santa pace davanti alla tv. E via andare.
Ma i fratelli vanno tollerati nell'infanzia per poi poter arrivare a goderne da grandi. Ovvero quando sono zii affettuosi e complici nei confronti dei tuoi figli, oppure quando condividono con te le vecchiaie non sempre facili dei genitori che avete in comune. O per condividere vecchi ricordi, quando ci si rivede, magari a natale. E via andare.
La storia di Ugo, pecora adolescente con fascia hippie tra i riccioli, è storia universale: lo è quando Ugo si gode i privilegi dell'essere figlio unico, lo è quando non fa a tempo a maturare l'arrivo di un fratello che subito ne arriva un secondo e poi un terzo (pecore neocatecumenali?). Lo è quando con questi deve spartire affetti, spazi, cibo, vestiti, giochi...Lo è quando realizza il peso e la responsabilità di essere il primo (non è un caso che i figli maggiori rinfaccino in eterno ai fratelli minori il fatto di aver fatto da 'apripista' nelle vite di ciascuno di loro). Lo è quando vede 'decollare' in solitario tutti i suoi fratelli minori, avvertendo il distacco con un po' di dolore e malinconia.
Consolati Ugo, non sei più solo. Adelaide è qui!



Carla

Noterella al margine: la quarta di copertina è un capolavoro di sintesi. Recita così: Ugo era figlio unico, ora ha dei fratelli... 

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