LA FASE
Un altro fratello,
Matthew Cordell
La Margherita, 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Ugo ebbe un fratellino,
Gilberto. Se Ugo cantava Gilberto piangeva. Se Ugo lavorava a maglia
Gilberto vomitava. Se Ugo si tosava il pelo, a Gilberto scappava la
cacca. E come se tutto ciò non bastasse...Ugo ebbe un altro
fratellino, Pietro. E poi un altro, Marzio. E poi un altro, Serafino!
E un altro, Michelangelo!"
In tutto, Ugo colleziona dodici fratelli.
Ormai, è solo uno fra i tanti. E rimpiange i tempi in cui qualsiasi
cosa lui facesse mamma e papà facevano salti di gioa acclamandolo
come il migliore (era il migliore forse solo perché era
l'unico...pare chiedersi Ugo).
Ma il problema di Ugo la pecora non è
tanto quello di essere uno tra altri, ma di essere il maggiore e
quindi 'persegiutato' dagli altri più piccoli che lo copiano in
tutto. Dalla marca di cereali ai giochi amati ,Ugo è letteralmente
preso d'assedio e tampinato da quella masnada di piccoletti.
"È solo una fase" lo
tranquillizza la mamma "Tu sei il maggiore, un modello da
imitare!"
Ma una mattina qualcosa cambia: non più
stessi cereali, non più gli stessi giochi. La fase deve essere
passata, evidentemente. Salvo poi constatare che da soli è una
noia mortale.
Ma ancora un'altra mattina
qualcos'altro cambia...una nuova vocina.
E tutto ricomincia.
Discutere di fratelli, per chi non ne
ha è impresa ardita. Ma tant'è.
Mi viene da dire -e questo libro mi
pare confermarlo- i fratelli son quella cosa che... se li hai
vorresti non averli, ma se non li hai vorresti averli.
Prima di tutto è molto vero che i
fratelli, almeno per i primi vent'anni della nostra vita, non sono
persone ma cose. Ingombranti, per esempio quando vorresti una camera
tutta tua, oppure molesti, per esempio quando pretendono di giocare
con te e tu non hai voglia, deprivanti, quando a tua insaputa si
finiscono i biscotti che sognavi di mangiarti in santa pace davanti
alla tv. E via andare.
Ma i fratelli vanno tollerati
nell'infanzia per poi poter arrivare a goderne da grandi. Ovvero
quando sono zii affettuosi e complici nei confronti dei tuoi figli,
oppure quando condividono con te le vecchiaie non sempre facili dei
genitori che avete in comune. O per condividere vecchi ricordi,
quando ci si rivede, magari a natale. E via andare.
La storia di Ugo, pecora adolescente
con fascia hippie tra i riccioli, è storia universale: lo è quando
Ugo si gode i privilegi dell'essere figlio unico, lo è quando non fa
a tempo a maturare l'arrivo di un fratello che subito ne arriva un
secondo e poi un terzo (pecore neocatecumenali?). Lo è quando con
questi deve spartire affetti, spazi, cibo, vestiti, giochi...Lo è
quando realizza il peso e la responsabilità di essere il primo (non
è un caso che i figli maggiori rinfaccino in eterno ai fratelli
minori il fatto di aver fatto da 'apripista' nelle vite di ciascuno
di loro). Lo è quando vede 'decollare' in solitario tutti i suoi
fratelli minori, avvertendo il distacco con un po' di dolore e
malinconia.
Consolati Ugo, non sei più solo.
Adelaide è qui!
Carla
Noterella al margine: la quarta di copertina è un capolavoro di sintesi. Recita così: Ugo era figlio unico, ora ha dei fratelli...
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