PERSEGUIRE IL SOGNO
Se vuoi vedere
una balena, Julie Fogliano, Erin E. Stead
Babalibri 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Se vuoi vedere
una balena
avrai bisogno di una
finestra
e di un oceano
e di tempo per
aspettare
e di tempo per
vedere
e di tempo per
chiederti 'quella è una balena?'
e di tempo per
realizzare 'no è solo un uccellino'."
Quel
bambino che vuole vedere una balena sembra il fratello di quell'altro
bambino che piantò i semi aspettando la primavera (E poi... è primavera, Babalibri
2013). Entrambi esercitano l'arte rara di saper aspettare. Il primo
aspettava con l'orecchio a terra per sentire il gorgoglio dei semini
mentre germogliavano. E questo, galleggiando sulla sua poltrona
gialla, non troppo comoda, con il fedele cagnone, testimone muto,
aspetta. Quindi si attrezza e, in punta al molo, sa che non deve
guardare quel veliero che con le bandiere al vento naviga veloce. Non
può neanche distrarsi guardando il pellicano perché un pellicano
non è una balena. Non bisogna guardare le cose infinitamente
piccole, perché la balena è infinitamente grande. Neanche guardare
le nuvole perché se stai con il naso per aria, rischi di non vedere
passare la balena.
Per
vederla devi fare la cosa giusta: prendere la tua barchetta gialla,
il cagnone fedele e fissare entrambi gli occhi sul mare e poi solo
aspettare e aspettare e aspettare...
I
libri di Julie Fogliano sono poesie che prendono forma nei disegni di
Erin Stead. La delicatezza delle parole si ripete come un'eco nelle
immagini rarefatte. Pochi personaggi, colori pastello, una linea
dell'orizzonte che schiaccia sempre un po' i piccoli protagonisti che
sembrano ancora più indifesi nel grande mondo, sia esso un ampio
campo marrone, sia esso uno sconfinato oceano.
I
libri di Julie Fogliano sono poesie in qualsiasi direzione tu li
guardi. Ci hanno raccontato l'attesa, in tutte le sue fasi.
Struggimento misto a tensione verso ciò che non sappiamo, sbagli e
abbagli che si avvicendano e infine l'emozione di essere esauditi nel
desiderio: questo è ciò che abbiamo visto in quel bambino che
aspettava trepidante che i semi piantati sbucassero con il loro verde
pallido primaverile dal marrone compatto della terra invernale. E con
lui il suo cane, muto e solidale, come solo i cani sanno essere
talvolta.
Anche
in Se vuoi vedere una balena
c'è un bambino che aspetta, anche qui il suo gran cane, ma in questo
caso la sua missione è diversa e richiede un impegno maggiore: lui
non solo deve aspettare ma, contemporaneamente, deve anche saper
restare attento. Per vedere una balena occorre una finestra aperta
sull'immenso oceano. Mica poco. Il vedere la balena, riuscire a
incrociare il suo sguardo, dipende dal caso ma anche molto dalla sua
concentrazione, dal suo impegno determinato. Ed è per questo che la
poltrona non può essere troppo comoda e la coperta troppo morbida,
perché altrimenti rischierebbe, nella confortevolezza, di perdere
di vista il suo obiettivo. Non deve guardare neanche il pellicano,
perché non è una balena: sembra un'ovvietà affermarlo, ma
distrarsi può essere pericoloso...
Saper
aspettare e nello stesso tempo saper essere concentrati e ben
determinati a raggiungere un scopo è arte difficile e poco praticata
in questi strani tempi.
Siamo
abituati e abituiamo i piccoli ad andare sempre più veloci, Crediamo
e facciamo credere ai piccoli che la velocità sia di per sé un
valore. Ma non lo è sempre: perseguire un sogno richiede
concentrazione, sforzo e molta, molta pazienza.
Secondo
una metafora dal sapore tutto americano mi sembra di cogliere in
questo libro che parla di finestre sull'oceano, di pellicani e di
balene una storiellina zen in cui si incitava l'allievo a
concentrarsi sul bersaglio e solo quando gli occhi avessero visto il
cerchio rosso centrale e null'altro intorno, l'arciere sarebbe stato
pronto per scoccare la sua freccia.
Carla
Noterella
al margine: Raccontammo altrove come Erin E. Stead lavora e
riesce ad ottenere questo effetto così rarefatto nelle sue poetiche
tavole.
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