venerdì 23 maggio 2014

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


PANCIA MIA, FATTI CAPANNA...

Le ventre de Basile, Camille Louzon
Magnani 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Je m'appelle Basile, et je suis né sans ventre.
Tout me passe à travers, parfois même le ballon du voisin.
Je suis souvent seul car tout le monde me trouve bizarre."


Effettivamente Basile è piuttosto insolito: lui è un uomo a cui manca la pancia. Tra il suo petto e il suo bacino c'è una fascia vuota, semplicemente aria. La gente lo evita perché è bizzarro così lui decide di andare da un mago a chiedere consiglio. Ora, il consiglio dell'esperto si rivela insolito altrettanto: nessuna possibilità di avere una pancia nuova, ma una vasta gamma di riempitivi. Dall'acqua, all'erba, il legno e persino la paglia, ma ogni volta c'è una 'controindicazione'. Una pancia d'acqua si riempie di pesci, metà dell'erba di una pancia d'erba la mangia una mucca e la paglia di una pancia di paglia lo trasforma in uno zerbino.


Ma Basile non demorde, finché arriva a riempirsi la pancia di chiodi e, contrariamente ad ogni previsione, trova l'amore.


Tra i libri riportati da Bologna Le ventre de Basile gode di una buona posizione nella classifica dei preferiti. Mi ha colpito per molteplici ragioni.
La prima: l'idea di partenza, ovvero un uomo a cui manca la pancia del tutto. Geniale.
La seconda: dal punto di vista formale, il tipo di disegno a tempera, con colori forti, dati per grandi campiture e mai sfumati.
La terza: l'immediatezza dell'immagine, solo apparentemente semplice. A ben vedere sottilmente ironica e raffinata.
La quarta: il finale insospettato e piuttosto brusco nel suo 'precipitare' verso una conclusione positiva di quella data situazione che si prospettava piuttosto ingarbugliata.


Posso immaginare che agli occhi di un ragazzino almeno tre su quattro delle mie ragioni lo trovino consenziente.
L'assurdità del punto di partenza, la grande comunicativa del disegno, la potenza del colore così deciso e il gioco interno tra soluzione trovata e inconveniente derivante.
Questo è il suo primo libro pubblicato, ma mi pare che la giovane Camille abbia in testa un bel po' di progetti per altri bei libri come questo.
Nel suo sito, tra i libri che verranno c'è la storia di un uccello che non vuole volare con le proprie ali, oppure quella abitata da personaggi che non vogliono rassegnarsi all'idea che con gli occhiali ci si vede meglio (io sono fra questi), o che non si fidano del taglio del barbiere (io sono fra questi) o che sono un po' nottambuli (io non sono fra questi)...
A parte la semplicità del segno, senza mai essere banale, come si può notare anche in questi casi i punti di partenza sono tutti generati da una vena di follia che rende Camille immediatamente a me cara...
Non perdiamola di vista!

Carla



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