SERENDIPITA' E
ARCHEOLOGIA
Sam e Dave scavano
una buca, M. Barnett, J. Klassen
(trad. Davide Musso)
Terre di mezzo 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"'Non ci
fermeremo finché non troveremo qualcosa di spettacolare.' La buca
diventa così profonda che finiscono sottoterra da capo a piedi. Ma
non hanno ancora scoperto niente di spettacolare. 'Dobbiamo
continuare a scavare' dice Dave. Così continuano a scavare."
Due
bambini, armati di grosse pale e cappellini, cercano di passare il
tempo di un pomeriggio autunnale. Nel giardino di casa i due scavano
una grande buca, una grande e profonda buca. Scavano prima in
verticale e assieme, poi, per aumentare la probabilità, si dividono
e uno scava verso sinistra e l'altro verso destra. Nulla di
spettacolare. Ormai quasi allo stremo, decidono di impiegare le loro
ultime energie in un tunnel unico verso il basso. Hanno anche finito
le loro scorte alimentari: latte al cioccolato e biscotti a forma di
animale. Sfiniti, si addormentano seduti uno di fronte all'altro.
Spetta
al cagnetto, che silenzioso li ha seguiti passo passo, di far vivere
loro qualcosa di veramente spettacolare. Scavando, in cerca di un
osso, l'ultimo diaframma che li separa dal vuoto, il cane li fa
precipitare dall'alto e quindi atterrare di nuovo nel giardino di
casa. Questo sì che è spettacolare.
A
loro non resta che rientrare in casa per procurarsi altro latte al
cioccolato e altri biscotti a forma di animale.
Raccontata
così, la storia non sembra essere 'spettacolare'. Ma c'è Klassen
alle matite in questo libro e allora le cose prendono tutto un altro
aspetto.
Ed
ecco la vera energia che un buon albo illustrato racchiude in sé.
La
prospettiva, il taglio cambia nel momento in cui entrano le immagini.
E
proprio di taglio si tratta: pagina dopo pagina, la buca che cresce è
disegnata in sezione da quel diavolo di illustratore. E' un po' come
se qualcuno avesse, per l'appunto, tagliato via una fetta di mondo e
potesse guardarne la profondità. Da questa prospettiva impariamo a
vedere come stanno veramente le cose e scopriamo che quei due
ragazzini, nel loro scavare alla rinfusa, hanno mancato per
pochissimo, e per ben tre volte, un bellissimo diamante. Bellissimi
nelle loro sfaccettature sono lì, sempre più grandi, che si
prendono gioco della sorte di Sam e Dave. Solo il cane, che dimostra
più fiuto dei due scavatori, prova e metterli sulla giusta via, ma
ogni volta loro cambiano direzione, lasciando i diamanti
'incastonati' nel terreno senza essere visti.
Eccoci
di nuovo. Un libro che racconta come ciò che i nostri occhi vedono
sia distante un bel po' da quello che le nostre orecchie sentono.
Ah,
la perfidia che si accoccola nelle illusioni.
Crudele,
surreale e basato su un raffinato gioco di piccolissimi gesti e
impercettibili sguardi, Sam e Dave scavano una buca
è un inno alla serendipità, ovvero al magico sfiorarsi di possibile
e reale....
E,
forse è la mia storia personale che me lo fa dire, più in
particolare alla serendipità dell'archeologo. In fondo qual è il
fine ultimo di un digger, se non quello di scavare una buca e trovare
qualcosa di spettacolare? Io ne conosco uno che ha scavato in lungo e
in largo in cerca del percorso dell'Aurelia romana da più dieci
anni, ma ancora non l'ha trovata. In compenso è stato più fortunato
di Sam e Dave e, come il loro cane, ha trovato varie ossa e anche un
bel mosaico. Ma questa è un'altra storia.
Ma
questo libro, come anche Extra Yarn,
dove Mac Barnett e Jon Klassen sono di nuovo in coppia, è anche
qualcos'altro: un inno all'immaginazione.
Jon
Klassen e Mac Barnett, coetanei visionari, condividono un obiettivo
nell'illustrare o scrivere libri per bambini: entrambi cercano la
meraviglia.
Parlano
la stessa lingua surreale che parlano i bambini e come loro si
muovono con disinvoltura laddove la realtà incontra la finzione e
con essa condivide dello spazio. E quello spazio di confine è
l'arte, se l'arte la intendiamo come la intese Picasso che la definì
una menzogna che spiega la verità. La scrittura di Mac Barnett e il
disegno di Jon Klassen vanno al di là della pagina stampata e anche
al di là della realtà. Le storie che raccontano sono porte che si
aprono su un 'mondo di mezzo' dove la meraviglia ha qualcosa di
verosimile che la rende credibile ai nostri occhi. Un mondo dove
l'immaginazione irrompe per un po' nella realtà.
Questa
è la chiave. E i bambini, fortunati loro, ce l'hanno sempre in
tasca.
Carla
Noterella
al margine.
Nel
Picturebook Manifesto è detto tutto, o quanto meno molto per capire
Barnett e Klassen.
E
per capire chi siano i lettori di cui vanno in cerca, prendetevi un
quarto d'ora di pausa e ascoltate quanto Barnett racconta sul suo
modo di concepire una storia. E poi nulla sarà più come prima.
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