IL FASCINO DEL PLANTIGRADO IN LIBERTÀ
L'orso polare, Jenni Desmond, (trad. Sara Marconi)
"C’era una volta una bambina che
prese un libro dalla libreria e iniziò a leggere...
Lesse che l’orso
polare si chiama anche orso marittimo, e che questo gigantesco
mammifero passa la maggior parte della sua vita sul ghiaccio e sulla
neve
del Mar Glaciale Artico gelato. In primavera e in autunno il
ghiaccio, che
è abbastanza elastico, si flette per sostenere
l’enorme peso dell’orso polare.
"
Che fosse un libro preso a caso proprio
non si può dire. Nella sua libreria ci sono libri sui ghiacciai, sui
kayak, sugli igloo, sugli husky. Anche sugli orsi bruni e sulle tigri
e sugli elefanti...
A questa bambinetta esquimese piace leggere e
studiare ciò che la circonda.E non solo.Con una bella capriola mentale e visiva lei finisce dentro il suo stesso libro: quello sull'orso polare. La lasciamo a sfogliarlo per seguirla mentre attraversa, pagina dopo pagina, alle volte testimone remota, altre volte metro di paragone, ma sempre in una lenta scoperta di quell'animale tanto amato, ad evidenza.
E noi siamo con lei quando affonda il
naso tra le pagine camminando come se nulla fosse sulla banchisa
fumante per il ghiaccio, preceduta da una volpina polare. Siamo con
lei quando con i suoi 19 amici di sette anni gioca, ma nello stesso
tempo si mette sull'altro piatto della bilancia immaginaria allo
scopo di sapere quanto un orso polare possa pesare: 20 bambini di
sette anni, chilo più chilo meno.
Come si suol dire: Squadra che vince
non si cambia! Le cose che avevano convinto in La balenottera azzurra si ritrovano anche in questa seconda prova di albo
illustrato a carattere scientifico, questa volta dedicato a un
secondo animale in pericolo di estinzione (e il vedere che tra i
libri che la Desmond mette nella biblioteca di questa bambina ce n'è
uno sulla tigre ci fa ben sperare...che in futuro prossimo ci si
occuperà di felini): l'orso bianco.
Ancora una volta è questo l'aspetto vincente di questo originale tipo di libro: un linguaggio scientifico rigoroso ma di grande accessibilità che interagisce a livello visuale con un disegno di altrettanta leggibilità ed efficacia.
Le tavole sono piene di piccoli rimandi, citazioni, camei veri e propri, e sottigliezze raffinate che si colgono solo a una seconda o terza lettura, e riagganciano questa seconda prova alla prima.
Mi metto già in attesa del prossimo, sperando sia una tigre.
Carla
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