mercoledì 1 marzo 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL FASCINO DEL PLANTIGRADO IN LIBERTÀ

L'orso polare, Jenni Desmond, (trad. Sara Marconi)
Edizioni Lapis 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"C’era una volta una bambina che prese un libro dalla libreria e iniziò a leggere... Lesse che l’orso polare si chiama anche orso marittimo, e che questo gigantesco mammifero passa la maggior parte della sua vita sul ghiaccio e sulla neve del Mar Glaciale Artico gelato. In primavera e in autunno il ghiaccio, che è abbastanza elastico, si flette per sostenere l’enorme peso dell’orso polare. "

Che fosse un libro preso a caso proprio non si può dire. Nella sua libreria ci sono libri sui ghiacciai, sui kayak, sugli igloo, sugli husky. Anche sugli orsi bruni e sulle tigri e sugli elefanti...
A questa bambinetta esquimese piace leggere e studiare ciò che la circonda.E non solo.
Con una bella capriola mentale e visiva lei finisce dentro il suo stesso libro: quello sull'orso polare. La lasciamo a sfogliarlo per seguirla mentre attraversa, pagina dopo pagina, alle volte testimone remota, altre volte metro di paragone, ma sempre in una lenta scoperta di quell'animale tanto amato, ad evidenza.


E noi siamo con lei quando affonda il naso tra le pagine camminando come se nulla fosse sulla banchisa fumante per il ghiaccio, preceduta da una volpina polare. Siamo con lei quando con i suoi 19 amici di sette anni gioca, ma nello stesso tempo si mette sull'altro piatto della bilancia immaginaria allo scopo di sapere quanto un orso polare possa pesare: 20 bambini di sette anni, chilo più chilo meno.


La vediamo pescare con lui. Lo lascia solo nelle sue battute di caccia alla foca, o nel periodo dell'amore, non gioca con i suoi piccoli, ma si riaccoccola tra le sue possenti zampe, nella morbida, calda e accogliente pelliccia del grande plantigrado con i suoi piccoli. Il suo profilo è il medesimo, girando pagina, di un comodo giaciglio fatto di pelli diverse, dove -tra piccoli pupazzi- la bambina si addormenta e sogna con questo stesso libro in mano. 


E magicamente il cerchio si chiude.

Come si suol dire: Squadra che vince non si cambia! Le cose che avevano convinto in La balenottera azzurra si ritrovano anche in questa seconda prova di albo illustrato a carattere scientifico, questa volta dedicato a un secondo animale in pericolo di estinzione (e il vedere che tra i libri che la Desmond mette nella biblioteca di questa bambina ce n'è uno sulla tigre ci fa ben sperare...che in futuro prossimo ci si occuperà di felini): l'orso bianco.

Si riconferma anche il tono convincente nel raccontare così tante cose sulle abitudini degli orsi polari, sulla loro morfologia, sulle loro abitudini alimentari, sulle loro tecniche di caccia. E continua a essere una gioia per gli occhi vedere accanto a un testo al 100% di divulgazione una leggerezza di tratto che con i libri di scienza solo assai di rado, si vede coniugata.
Ancora una volta è questo l'aspetto vincente di questo originale tipo di libro: un linguaggio scientifico rigoroso ma di grande accessibilità che interagisce a livello visuale con un disegno di altrettanta leggibilità ed efficacia.
Le tavole sono piene di piccoli rimandi, citazioni, camei veri e propri, e sottigliezze raffinate che si colgono solo a una seconda o terza lettura, e riagganciano questa seconda prova alla prima. 


E' cosa nota che io subisca il fascino del plantigrado in libertà, ma faccio fatica a non cadere incantata fin dai risguardi del libro; ciò nonostante la capacità di costruire un ritmo tutto visivo con continui rimandi di pieni e vuoti, di linee contrapposte o complementari, quella armonia perfetta tra parole e immagini, che avevo notato nel libro precedente, qui fatico un po' di più a ritrovarla. Se non mi sbaglio, potrebbe dipendere dal fatto che qui la Desmond si è sentita obbligata a concedere più spazio all'informazione a scapito di una leggerezza illustrativa che nella Balenottera azzurra invece io ho trovato patente.
Mi metto già in attesa del prossimo, sperando sia una tigre.

Carla

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