venerdì 4 novembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UN MESTIERE NELLE MANI 
 
NODI AL PETTINE, Marie-Aude Murail
Giunti, 2011

NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)

"'Sono gli sfigati che fanno i parrucchieri!'
'Ma no, Louis, lo fanno quelli a cui piace'.
'E' un lavoro manuale'.
'Ma cosa significa "lavoro manuale"?' si ribellò Nonna. 'Anche fare il chirurgo è un lavoro manuale e gli scultori e i dentisti con che cosa lavorano?' Louis smise di massacrarsi le falangi.
'Voglio fare qualcosa con queste mani.'
Sorrise al proprio riflesso nello specchio. Ecco l'aveva detto." (p.56)


Louis, quattordici anni, è alle prese con un compito difficile: trovarsi un'occupazione temporanea che abbia anche funzione didattica. Deve fare uno stage (la prof ha detto che ce lo dobbiamo trovare noi... ). Come la maggior parte dei suoi coetanei non sa da che parte cominciare e in quale direzione andare a cercare, ma Nonna ha un'idea... e così il timido Louis approda nel Maїté Coiffure: per una settimana, sarà un apprendista parrucchiere.
Lì ad attenderlo, tra caschi e bigodini, Louis trova varia umanità: la non più giovane padrona del locale, ormai 'bloccata' alla sedia della cassa, Clara, una sfuggente giovane donna che nasconde un doloroso segreto, Garance, una ragazzetta come lui che, perennemente in ritardo, si occupa di malavoglia di mantenere in ordine il pavimento sempre pieno di capelli, e infine Fifi, giovane gay, vero portento, soprattutto con le forbici.
Dopo un primo momento di comprensibile spaesamento, Louis trova una sua dimensione confortevole all'interno del salon de beauté. La piccola squadra di persone che ha davanti , sebbene con modalità e tempi diversi, trova il modo di essere 'accogliente' con lui. E lui con loro. Una novità, per il ragazzo che a casa è circondato da un'affettività formale e da una autentica e diffusa incomprensione.
Louis, prima in modo quasi inconsapevole, ma con il passare del tempo sempre più volontariamente, capisce che quel posto, quella gente e quel mestiere a lui piacciono. E molto. Sempre di più si lega a loro e se ne prende cura. Per di più, con le forbici in mano, anche lui pare essere un vero talento naturale.
Louis però vive in una famiglia di 'predestinati'. Il padre chirurgo non può neanche lontanamente immaginare che il proprio figlio non voglia andare in un liceo esclusivo ma aspiri invece a frequentare un istituto professionale: una, seppur durissima, scuola per parrucchieri.
Louis dovrà combattere la sua battaglia su diversi fronti, a casa, a scuola e tra gli amici,; ma sa di poter contare su tre fattori: una grande determinazione, l'affetto di chi crede in lui, il talento.
Nella vita, bisogna credere in sé stessi, nei propri sogni e lottare per vederli realizzati. Ognuno ha diritto di immaginare il proprio futuro.
Questo è il quarto romanzo della Murail pubblicato in Italia da Giunti, con cadenza perfetta: uno all'anno. Gli altri, Oh, boy! (2008), Mio fratello Simple (2009), Cècile (2010) sono stati molto amati dai ragazzi e anche da me (in verità Cècile un po' meno). Appena ne ho l'opportunità, li inserisco nelle bibliografie dei miei progetti di fomento della lettura che faccio con i ragazzi nelle scuole.
La caratteristica che accomuna i titoli della Murail è la leggerezza narrativa nel affrontare temi profondi, complessi e delicati. Tra questi, la malattia, la perdita dei genitori, la solitudine degli adolescenti, la difficoltà dei più piccoli a trovare un posto nel mondo, certa incomunicabilità con i grandi, spesso proprio in famiglia, per converso la presenza di altri adulti di riferimento, sostegni discreti dei più giovani nel duro mestiere di crescere, sono alcuni dei temi da lei trattati.
La Murail non ha mai scritto libri con intento 'didattico', ma storie di grande autenticità, facendo suonare le nostre corde più interne, più autentiche e profonde. E a questo suo talento se ne aggiunge un secondo. Ha una 'penna' molto felice: racconta in modo scorrevole situazioni di grande impatto emotivo, che talvolta rasentano il tragico, facendoci ridere.
A tal proposito, vi svelo un segreto. Di me si dicono due cose: che ho le lacrime in tasca (riesco a spiagnucolare anche su alcune pubblicità mielose) e che quando rido mi si sente da lontano (sono la gioia di tutti i teatranti di strada un po' buffi). Bene, se mi sentirete ridere e singhiozzare in veloce alternanza, potete esserne certi: sto leggendo un altro bel libro della Murail.

Carla

noterella al margine: mi sembra molto ben concepita dal punto di vista grafico la nuova veste della collana Extra di Giunti.

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