CANGURI CON LE ALI
ADELAIDE. Il canguro volante, Tomi Ungerer
ADELAIDE. Il canguro volante, Tomi Ungerer
Donzelli, 2012
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"I genitori di Adelaide rimasero sorpresi quando videro che la figlia aveva le ali. Adelaide cresceva e le ali diventavano sempre più grandi. Le piaceva guardare gli uccelli e gli aerei che passavano sul deserto, e desiderava tanto farlo anche lei."
Lo stupore iniziale dei due genitori si stempera nel momento in cui è chiaro che Adelaide ha una sua precisa vocazione: volare. Certo, alla sua partenza, verso una nuova vita da canguro volante, qualche lacrimuccia è scappata ai due canguri genitori. Ma a chi non sarebbe accaduto, canguro o non canguro? Con grande sicurezza Adelaide segue il suo istinto e decolla verso un futuro ignoto. Il pilota che se la vede all'improvviso davanti è sbalordito ma poi prende atto di essere di fronte ad una cangura volante e con lei fa molti bei viaggi. Al fascino di Parigi, Adelaide non sa resistere e, accomiatatasi dal pilota (di nuovo qualche lacrimuccia), scende a terra.
Qui incontra Monsieur Marius che se ne prenderà gran cura. Adelaide conosce con lui la città, i suoi monumenti alati e anche le luci della ribalta. Ma un giorno arriva la grande prova: salvare da un palazzo in fiamme due bambini. Non ha dubbi Adelaide, spicca il volo e li va a prendere. Ma, alteratosi il peso ideale di un canguro volante, la povera Adelaide precipita e finisce all'ospedale fasciata come una mummia.
Ma galeotta fu la convalescenza! E dopo un po' di tempo Adelaide non fu più l'unico canguro volante che si poteva incontrare....
Io non so dire se il motivo per cui questo libro mi è piaciuto tanto sta nel fatto che io e lui abbiamo la stessa età e quindi ci siamo intesi da subito. Io credo che la ragione sia piuttosto nella semplice grandiosità della storia. Quella stessa semplice grandiosità che trovo nei ragazzini quando, a briglia sciolta, inventano racconti.
Tomi Ungerer è maestro indiscusso nel creare e disegnare semplici storie geniali per raccontare la complessità dell'umanità. La loro caratteristica principale, che le accomuna un po' tutte e costituisce una sorta di marchio di fabbrica, è quella di muoversi sul filo del fantastico con una grande naturalezza per andare incontro a temi di grande importanza e profondità per l'animo umano. Questo modo di ideare storie genera in chi legge immediato il riso, lo stupore e naturalmente, subito a seguire, la riflessione.
Per parlare di Tomi Ungerer occorrerebbe ben altro spazio di quello di un post.
Ma tant'è. Nei suoi libri, veri e propri capolavori e pietre miliari della letteratura per l'infanzia, io noto sempre la sua grande capacità, nel costruire le storie, di semplificare, asciugare fintanto da arrivare a enucleare pochi e significativi elementi essenziali. Così come fanno i bambini, che nei loro racconti vanno diretti e spediti alla meta, senza dilungarsi lungo percorsi tortuosi. E laddove la logica non li assiste, inventano e giocano di fantasia. Così fa Ungerer e questa comunanza di lettura del mondo che ha con i bambini fa sì che i suoi libri siano sempre garanzia di successo tra i giovani lettori.
Penso a libri come I tre briganti, Mondadori 1993 dove amore e giustizia sociale trionfano o a Flix, Mondadori 1998 dove rispetto e accettazione dell'altro sono la chiave della felicità o ancora a Crictor, Mondadori 1999, vero elogio dell'accoglienza e dell'amicizia (ma anche Il Gigante di Zeralda, Rufus, Allumette, Lo strano animale del signor Racine, Il cappello, L'uomo della luna quasi tutte raccolte in Piccole fiabe di magia, Mondadori 2002).
Anche Adelaide. Il canguro volante fa parte di questo nutrito gruppo di storie: il fantastico è il punto di avvio, quindi la normalità va a intrecciarsi con l'assurdo in un continuo avvicendarsi tra situazioni reali e situazioni immaginifiche. Alla fine della storia, dopo aver riso parecchio, ci troviamo in mano anche un paio di perle di saggezza: lasciamo germogliare le inclinazioni di ciascuno e apprezziamo chi è diverso per il suo essere speciale. Se non vi fidate, guardate con invidia la serenità di Adelaide in copertina!!
Carla
Noterella al margine. Per le immagini, più di qualsiasi parola, è più utile lasciar parlare loro. Un Ungerer tirato seppia, divertente come sempre e insolito.
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