lunedì 20 febbraio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


MENTIRE E' UN'ARTE

VOGLIO IL MIO CAPPELLO! Jon Klassen
Zoolibri, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


"Il mio cappello è sparito. Lo voglio indietro.
Hai visto il mio cappello?
No. Non ho visto il tuo cappello.
Ok. Grazie comunque.

Hai visto il mio cappello?
No. Non ho visto un cappello da queste parti.
Ok. Grazie comunque.

Hai visto il mio cappello?
No. Perché me lo chiedi?
Non l'ho visto!
Non ho visto cappelli!
Nessun cappello!
Da nessuna parte!...."

Un orso con la faccia da marmotta gira come un automa nel bosco in cerca del suo cappello perduto. Scusa hai visto il mio cappello? Lo chiede alla volpe, lo chiede alla rana, al serpente, alla tartaruga e anche al leprotto. Nessuno l'ha visto e la risposta è quasi sempre la stessa. No, non ho visto il tuo cappello. Solo il cervo interrompe questo mantra un po' ipnotico e chiede all'orso come era fatto il suo cappello. Era rosso e appuntito..risponde l'orso e solo nel dirlo gli torna alla mente un'immagine che gli farà ritrovare il suo cappello e fare uno spuntino fuori programma...



Albo illustrato di qualità, ma crudele nell'intimo, che sposa la tesi secondo cui vanno puniti in modo esemplare i bugiardi, ladri di cappelli rossi appuntiti. Ma la semplicità estrema, pura essenzialità,  di Voglio il mio cappello! fa di più: mette il lettore in quella particolare e bellissima condizione di suspense che Hitchkock tanto teorizzò e contraddistinse molti suoi capolavori. La suspense, come di certo sapete anche voi, si ottiene mettendo lo spettatore, in questo caso il lettore, a conoscenza di fatti di cui non è a conoscenza il personaggio sulla scena, o in questo particolare caso, un orso un po' alienato (o forse solo molto triste per la perdita del suo cappello); il lettore così si trova in uno stato di ansiosa attesa che lo incita a un dialogo impossibile con il protagonista della storia. 'Scemo di un orso, ma non lo hai visto il tuo cappello, come l'ho visto io???'
Ma il gioco non si esaurisce in questo: c'è una sottile ironia che attraversa tutto il libro e che si focalizza sulle singole risposte asciutte che ognuno dà all'orso in cerca e sugli sguardi reciproci. Divertente e sottile è la chiave di lettura per definire un bugiardo, uno con la cattiva coscienza. Solo chi sa di essere in mala fede e ha, al contrario, bisogno di dimostrare al mondo il proprio candore darà risposte 'stonate' , che appunto nascondono qualcosa.
Bugiardi di tutto il mondo, attenti! C'è ancora molto da imparare: mentire è un'arte sopraffina. Certo, a voler essere crudeli fino in fondo, questo libro potrebbe ben essere utilizzato da grandi e piccoli come manuale o eserciziario, per ottenere senza sforzo la patente del bugiardo o, al contrario, dello scopritore di mentitori.
Bella idea ha avuto Jon Klassen, giovane e talentuoso illustratore canadese (ora importato in California) e realizzatore di belle animazioni, per chiamare dentro i suoi piccoli lettori. Se si pensa che questo è il suo primo libro in cui compare anche come autore di testi, c'è da aspettarsi solo grandi cose da lui!

Carla

Accurata in ogni dettaglio, dal carattere tipografico, alla scelta dei colori con cui è giocato lo script (che si riscontra anche se un po' diversa nella versione americana pubblicata da Candlewick), l'edizione di Zoolibri.

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