A SUO AGIO
SULLA
MIA TESTA, Émile
Jadoul
Babalibri,
2012
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"È
arrivato così...senza dire niente, si è sistemato sulla mia testa.
Gli ho chiesto il suo nome.
Non
mi ha risposto. 'Io mi chiamo Gastone', gli ho detto. Ho pensato che
fosse stanco perché si è seduto. Poi si è addirittura sdraiato. Si
è sentito subito a suo agio...Lassù, in cima alla mia testa."
Gastone
era fermo, seduto sull'altalena, quando l'uccellino gli si è posato
sulla testa e da lì non è più sceso. Gastone prova a correre, a
fare l'uccellino, magari ha dimenticato come si fa, ma quello è
sempre lì tra i suoi capelli. Va a dormire e l'uccellino si
addormenta con lui. Si sveglia e lui è sempre lì.
Ma come farà a
scuola? Cosa diranno gli amici quando lo vedranno? E in piscina,
domani?
Nessun
problema. Nessuno pare notarlo e in vasca o sotto la doccia pare
divertirsi. Allora, visto che non se ne va, tanto vale dargli un
nome, Gaspare.
Qual
è la ragione per cui un uccellino ti si pianta sulla testa? In
questo caso dipende da una maestra un po' troppo esigente, da una
poesia sconosciuta e da una risata cattiva dei compagni di classe.
Quest'ultima, soprattutto, brucia sulle guance e nel cuore di
Gastone. Non riesce proprio a dimenticarla. E sebbene
quell'uccellino giallo sulla testa sembra essere lì per ricordagli
ogni momento la presa in giro, ciò nononstante bisogna impare a
convivere con le proprie sconfitte, con i propri limiti, con le
proprie debolezze. Questo è quello che sembra suggerire il
comportamento del piccolo, ma saggissimo Gastone.
Ancora
una volta Émile Jadoul costruisce una minuscola storia su una
grande verità. E ancora una volta è maestro nel far intenerire il
lettore. Gastone, con quel gran testone, la maglietta a righe e lo
sguardo sempre un po' stupito e due pomelli rosati sulle guance è
irresistibile. Tenero e buffo con questo uccellino in equilibrio
sulla testa, Gastone dialoga con il suo uccellino, come testimoniano
gli sgardi costanti tra i due,
Gastone in tal modo vince con
semplicità e ironia le sue piccole e grandi battaglie quotidiane.
Esemplare, direi.
Carla
Noterella
al margine. Sono di Jadoul i disegni di un altro bellissimo albo che
qualche anno fa fece sbellicare dalle risate un'intera generazione di
bambini. Io, come loro, da quel bel libro non mi sono più ripresa:
mi riferisco A La
storia del grande pollo cattivo
(Nord-Sud 2004), ambientata nell'epoca in cui i polli avevano i
denti, mentre i lupi no...nessuna illusione, perché non durò a
lungo.
Nessun commento:
Posta un commento