LA
BAMBINA FILOSOFICA, Houston abbiamo un problema, Vanna Vinci,
Rizzoli
Lizard 2012
FUMETTO
DOTTORE...MA
SECONDO LEI GUARIRÒ?!
HO
I MIEI DUBBI...
AHHH...CHE
SOLLIEVO!
Ogni
tanto capita di incontrarla come illustratrice, sulle copertine o
all'interno dei libri, sulle mai numerose tavole. Ma Vanna Vinci il
suo talento migliore mi pare lo esplichi nel fumetto. E qui siamo
appunto a parlare della ormai mitica Bambina filosofica.
Mi
piace.
Ragazzina
dai grandi occhi dietro grandi occhiali e dai capelli a caschetto con berretto e ponpon annesso, che
passa il tempo a guardare il mondo con sguardo disincantato e a
leggerne certe storture con una buona dose di cinismo: questa è
lei. Affiancata da Lillo il suo peluche gorilla consapevole, la sua
amica e compagna di banco Angelicia che apparentemente pare sua
succube, ma che invece all'occorrenza sa tirare fuori un suo
caratterino e Lino Trifola, vera antitesi della protagonista, un
maiale spesso all'opposizione. E poi su tutti c'è la madre. Cinica
q.b., disincantata e talvolta anche un po' distratta, piuttosto
autoreferenziale e non particolarmente affettuosa. Una madre che
avrebbe sperato per sé un altro tipo di figlia...
A
partire da quest'ultimo, conto quanti siano i punti di contatto tra la bambina filosofica e me. D'altronde io sono cresciuta leggendo Linus e ho pascolato a
lungo tra i bambini filosofi, da Charlie Brown in giù. Sono pressappoco coetanea
di Mafalda e quindi sono geneticamente affine al sarcasmo di questa
ragazzina.
Della
bambina filosofica ammiro il fatto che riesca sempre ad essere
pungente e intelligente. Ogni volta è in grado di spostare la
prospettiva di visione delle singole questioni messe in campo, a
mischiare le carte, a spiazzare il luogo comune, a dialogare
facilmente con immaginari interlocutori, tra i suoi preferiti Dio dal
quale -giustamente- pretende un sacco di spiegazioni.
Dissacrante
sempre, volgare mai, la bambina filosofica si sa distinguere per
purezza di pensiero. La Bambina filosofica inoltre si sa muovere con
grande destrezza tra filosofia e letteratura senza mai cadere nella
banalità o nel luogo comune.
Si
occupa di problemi quotidiani e di massimi sistemi con lo stesso
piglio e con la stessa profondità di pensiero: elabora un utilissimo
dizionario di insulti, maledizioni e parolacce ad uso dei bambini
delle elementari, utile strumento per il corso di insubordinazione
verbale. Non vorrete mica che da grandi quegli stessi bambini
imbraccino subito un'arma da fuoco...ecco fatto: la bambina
filosofica ha sparigliato le carte, ha messo sotto sopra il pensare
comune e porta il lettore a pensare e a leggere in chiave diversa il
mondo, o quanto meno una porzione di esso.
Accanto
al letto della madre dormiente, la bambina si interroga e si chiede
perché alla sua nascita nessuno si sia peritato di farle pervenire
il foglietto illustrativo con le istruzioni per esistere... ecco
fatto: la filosofia si mischia con l'esperienza di tutti i giorni,
in cui ci si confronta con una sequenza di istruzioni (dal mobiletto
ikea fino alla sorpresa dell'uovo kinder).
Dialoga
con Dio chiedendogli se dopo aver creato l'uomo non sarebbe stato
meglio non prendersi un giorno di riposo, perché abbassare la
guardia non giova mai...ecco fatto: mettere il divino a contatto
con l'umano per trovare un senso nelle cose.
La
bambina filosofica è però anche e soprattutto una bambina e come
tale organizza le sue giornate e i suoi progetti: così una varicella
può facilmente essere 'pompata' fino a trasformarsi in una peste
bubbonica. Il progetto lunare le fa organizzare una scorta di derrate
alimentari, marschmallow, per eventuali indigeni lunari, la fa
allenare nella centrifuga della lavatrice, le fa costruire la
navicella con la lavatrice suddetta legata a un boiler, le fa
indossare i moonboot anni 70 di sua madre e la fa decollare...e quel
buco nel soffitto che sarà difficile spiegare all'assicuratore,
la rende davvero SPAZIALE!!
Impossibile
non averlo sul comodino per leggerne passi scelti la sera e
addormentarsi con un pensiero e una risata
Carla
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