mercoledì 21 novembre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL PICCOLO IMPERATORE

CESARE, Gregoire Solotareff
Babalibri, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Era domenica, subito dopo la distribuzione del mangime. era una bellissima giornata. All'improvviso, Cesare smise di cantare, si avvicinò a suo padre e gli bisbigliò all'orecchio: 'Papà! Guarda! La porta della gabbia è aperta! E anche la finestra. Vieni, torniamo a casa nostra, nel paese dei coccodrilli!'"

Cesare è piccolo. Un piccolo di uccello. Vive con il padre che, in una gabbia rinchiuso, soffre di nostalgia della propria terra. E allora racconta storie al suo bambino, prima fra tutte quella del coccodrillo imperatore. Cesare ascolta incantato e sogna di poter diventare lui stesso imperatore un giorno (con quel nome non potrebbe fare altro...), così invincibile da potersi mangiare addirittura un coccodrillo a pranzo. Quando qualcuno lascia la gabbia aperta, per Cesare non c'è dubbio: bisogna approfittarne. Fuggire! Il piccolo cerca di convincere il padre a seguirlo, ma oramai lui è vecchio e quel lungo viaggio fino in Africa lo consumerebbe... vai figliolo, sempre verso sud, ma attenzione ai coccodrilli!


Con l'incitazione del padre, spinto dalla curiosità, Cesare comincia questo suo lungo viaggio verso l'Africa. Qualche lacrima di nostalgia verso il padre ma soprattutto tante ore di volo per un piccoletto.
Raggiunto l'Egitto e trovato il coccodrillo, Cesare si ricorda che un imperatore non deve temere nulla: così con andatura impettita affronta il suo nemico storico.
Ma che può fare un coccodrillo, anche se enorme, di fronte agli impertinenti svolazzi di un uccellino tutto rosso e con il becco giallo?


Storia che racconta quanto sia importante staccarsi da casa, intraprendere un proprio cammino, fare tesoro di quanto i grandi ci dicono, ma poi trovare da soli il proprio posto nel mondo. E se questo posto è sulla testa di un coccodrillo che male c'è?

Questa storia parte da molto lontano. Parte da un altro libro bellissimo, ormai introvabile: Le larmes de crocodile di André Francois. Lì si raccontava in una chiave narrativa surreale che la cosa più facile per catturare un coccodrillo è comprarsi un fez, partire per un viaggio con una grande cassa di legno della misura giusta. Il coccodrillo incuriosito ci si ficcherà dentro e il gioco e fatto. Va da sé che occorre portarsi dietro anche una gabbietta per l'uccello 'spazzolino da denti'...ed ecco che i fili delle due storie si annodano. Chissà se quel grande uccello rosso chiuso in gabbia che racconta sempre la storia del coccodrillo imperatore non sia stato in passato un uccellino pulitore?

Solotareff, grandissimo come sempre, ci ha abituato a storie che toccano grandi temi con la leggerezza di un frullo d'ali. Storie che hanno a che fare con la paura e il coraggio (Lulù: magnifico apologo sul tema, ripubblicato 'grande' da Rizzoli, 2010), storie che hanno a che fare con giovani e vecchi messi a confronto, grandi e piccoli (Tu grande io piccolo, altro libro imperdibile, Babalibri 2006), storie che raccontano la consapevolezza di sé (La maschera, Babalibri 2003), solidarietà e diversità, convivenza (Mi sono perso, Babalibri, 2003 Tre streghe, Babalibri 2007). Sono tutti temi a lui cari e che tocca, come di solito, utilizzando un linguaggio figurativo di forte presa e nello stesso tempo molto semplice.
 
I libri di Solotareff si rivelano pietre miliari nel percorso di crescita di un bambino: sono costruiti in nome dell'essenzialità, lontani da ogni cedimento nei confronti di elementi esornativi. Tutto ciò che è detto, tutto ciò che è disegnato è funzionale alla storia.
Puri, forti, senza sfumature sono i testi così come lo sono le grandi campiture di colore che rapiscono lo sguardo del lettore.
A guardarli, i libri di Solotareff, non si potrebbe cambiarne neanche una virgola: sono meccanismi perfetti.


Carla

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