DI NON AVER PENSIERI SONO MOLTO FELICE...
MR. MÜNCHAUSEN. UN RESOCONTO DELLE SUE PIÙ RECENTI AVVENTURE, John Kendrick Bangs
Biancoenero 2012
NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)
"'Mi invii per posta il suo
manoscritto e le farò sapere', dissi rassegnato.
'Non posso farlo, non ci sono uffici
postali dove mi trovo'.
'Non ci sono uffici postali?! e dove
sta, all'inferno?!', esclamai a quel punto.
'Sì, precisamente e come certo
saprà, i trasporti fra il vostro mondo e il mio sono in un'unica
direzione, dalla terra all'inferno, mai viceversa'".
Declassato, perché all'inferno i
titoli nobiliari non valgono, da morto l'ex barone più famoso e più
bugiardo di ogni tempo sta contrattando con un editore vivo la
pubblicazione delle sue ultime avventure.
La proposta sembra troppo allettante
anche per il più prudente e scettico degli editori. Essendo
impossibile mandare il manoscritto, però le nuove gesta arrivano
via telefono.
Che l'ex barone le abbia sempre sparate
grosse lo sapevano e anche da morto sembra non aver perso l'abitudine
e così racconta di quando ammaestrò un' ape re, di nome Jang, di
quando le insegnò a leggere e a scrivere, a un'ape del Siam, regione
in cui l'intrepido barone era andato per vender ghiaccio...
Di quando usava le api come cani da
guardia, di quando il leone gli entrò in casa e di quando esse lo
punsero a tal punto che lui si morsicò così tante volte che alla
fine morì sullo scendiletto del barone che se lo trovò tra i piedi
la mattina.
Per non parlare di quando egli ebbe
come animale da compagnia un boa constrictor, molto colto e gentile ma
nello stesso tempo abile nella guardia a tal punto da essere capace
di uccidere due ladri e poi gettarli nel Rio delle Amazzoni. Fu un
collarino d'argento troppo stretto a portarlo via all'adorato barone.
Grandiose le sue rocambolesche fughe
dai cannibali, sconfitti da una lanterna magica e una seconda volta
dal sapor del pepe o dal temibile squalo anfibiano a tre gambe.
Verrebbe quasi il dubbio che siano tutte delle frottole...
Ma la sua ultima avventura, quella più
recente, è certamente autentica. Quella in cui si narra di una
cimice che, chiusa nel panno della macchina da scrivere, comunicò al
mondo, e lo fece in rima, il perché del suo sbattere la testa contro
il muro e fu pressappoco così:
di non aver pensieri
sono molto felice
perché altrimenti
credo,
anzi ne son sicuro
che avrei dovuto
smettere di sbattere la testa al muro.
Un
sapiente recupero di un grande autore umorista della letteratura
americana tra fine Ottocento e inizi Novecento, da parte di
Biancoenero. Neanche una virgola della sua comicità si è persa nel
tempo: i suoi racconti, strutturati secondo uno schema narrativo
preciso -che da lui prende il nome di bangsian fantasy- vedono un
personaggio storico 'ritornare' dall'aldilà per raccontare ancora un
altro po' di sé.
Dopo
aver fatto ridere i ragazzini con Le avventure del Barone di
Münchausen, arriva questa ideale prosecuzione, possibilmente ancora
più assurda ed esilarante di quella di Raspe, già pubblicata nella
stessa collana degli Strani Tipi nel 2010.
Finalmente
un esempio di buona editoria che ha come obiettivo quello di
proporre ai ragazzini, in particolare quelli che si avvicinano alla
lettura 'in proprio', racconti divertenti e spensierati, senza per
questo abbassare di un millimetro il livello di qualità.
Carla
Noterella
al margine. Come sempre Biancoenero batte la bandiera dell'alta
leggibilità, ovvero attenzione alla sintassi e al lessico, capitoli
brevi e paragrafi tra loro spaziati, righe di lunghezza sempre
diversa per seguire il ritmo narrativo, font studiato per i
dislessici, carta color crema che stanca meno la vista.
Nessun commento:
Posta un commento