mercoledì 13 febbraio 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


MANUALE D'ISTRUZIONE
 
COME FUNZIONA LA MAESTRA, Susanna Mattiangeli, Chiara Carrer
Il Castoro 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"La maestra ha una parte davanti, che è quella che si vede di solito, e una parte dietro che si vede quando si gira.
Sopra la maestra c'è il soffitto della classe, o il cielo quando è all'aperto.
Sotto la maestra c'è il pavimento, o la ghiaia o la strada.
Intorno alla maestra ci sono i bambini...."

Nella vita occorre avere dei punti di riferimento: il sopra, il sotto, il dietro il davanti, la maestra.
Le maestre sono di vario tipo: larghe, sottili, chiare o scure, ricce o lisce. Possono essere maschi. Le maestre spesso sono ricche dentro (fuori, lo sono raramente) perché portano in loro numeri, fiumi, l'uomo primitivo e tutte queste belle conoscenze prima o poi travasano nei bambini e quando questo succede è una buona giornata per tutti. Le maestre parlano sottovoce oppure urlano e la loro voce cambia sempre, come se fosse una canzone. Quando una maestra si arrabbia tutto si ferma: i fiumi smettono di scorrere, i numeri di contare, l'uomo primitivo resta con la lancia a mezz'aria. Tutto riprende vita quando loro si calmano.
Nonostante capiti di rado, le maestre fanno cose anche fuori dalla scuola: come le persone normali, aspettano l'autobus, vanno all'ufficio postale. Ma prima o poi tornano a scuola. Le maestre poi diventano maestre di altri bambini e quando si va a trovarle sembrano più piccole. E nella testa dei bambini grandi si rimpiccioliscono per lasciar posto a nuove cose. Ma quando si vuole ritrovare una cosa insegnata dalla maestra, prima o poi verrà fuori, come una vecchia foto di classe dal fondo di un cassetto.


L'ho già detto. La maestra è un punto cardinale nella vita di ogni persona: c'è il nord, il sud, l'ovest, l'est e la maestra.
Tre anni fa, dopo soli quarant'anni, ho rivisto la mia maestra di quinta elementare. Quella stessa maestra cui avevo chiesto come nascono i bambini. Per quanto abbia cercato di vederla come una pimpante signora di settanta e rotti anni, non riuscivo a togliermi di dosso quella sensazione di io piccola e tu grande.
Un libro per riflettere tutti assieme sulla come funziona una maestra, su cosa significa una maestra è una grande occasione. In un testo che sembra preso da una pagina di taccuino di bambino al quale è stato detto: osserva, studia la maestra e prendi appunti, si susseguono frasi brevi esilaranti, inaspettate, assurde, autentiche, lucide e, soprattutto, mai prive di un senso molto profondo, di un significato denso che si nasconde sotto qualcos'altro.
Gran merito va a Susanna Mattiangeli che modella con sapienti dita un monumento a tutto tondo dell'essenza della maestritudine.


È un vademecum che ogni bambino dovrebbe avere per sé, è come una carta geografica, o se preferite, una tavola di nomenclatura, su cui il piccolo può studiare il soggetto in questione: la propria maestra o il proprio maestro. Per questo suggerisco ad ogni maestra e maestro in ascolto, di farne pubblica lettura, di avere il coraggio di mettersi lì a disposizione della scienza, sotto il microscopio dei propri bambini.
Altrettanto puntuale è la lettura che ne fa Chiara Carrer ridandoci una maestra dal polpaccio forte, dalle scarpette sformate e fuori moda, ma energica, non proprio elegante, sorridente, con i capelli anni Sessanta e con le guance sempre colorite. Un tuffo al cuore per me vederla: il ritratto della mia maestra di III. Pezzi di quegli anni si ritrovano a collage qua e là: carte geografiche, cartamodelli, fogli di millimetrata o di computisteria e tanto sapiente segno a matita. E poi quei bambini, rubizzi, ordinati in fila per due e, mi raccomando, sembra di sentirla ancora dire, i più piccoli davanti e dietro i più alti....

Carla

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