MANUALE D'ISTRUZIONE
COME FUNZIONA LA
MAESTRA, Susanna Mattiangeli, Chiara Carrer
Il Castoro 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"La maestra ha
una parte davanti, che è quella che si vede di solito, e una parte
dietro che si vede quando si gira.
Sopra la maestra c'è
il soffitto della classe, o il cielo quando è all'aperto.
Sotto la maestra c'è
il pavimento, o la ghiaia o la strada.
Intorno alla maestra
ci sono i bambini...."
Nella vita occorre
avere dei punti di riferimento: il sopra, il sotto, il dietro il
davanti, la maestra.
Le maestre sono di
vario tipo: larghe, sottili, chiare o scure, ricce o lisce. Possono
essere maschi. Le maestre spesso sono ricche dentro (fuori, lo sono
raramente) perché portano in loro numeri, fiumi, l'uomo primitivo e
tutte queste belle conoscenze prima o poi travasano nei bambini e
quando questo succede è una buona giornata per tutti. Le maestre
parlano sottovoce oppure urlano e la loro voce cambia sempre, come se
fosse una canzone. Quando una maestra si arrabbia tutto si ferma: i
fiumi smettono di scorrere, i numeri di contare, l'uomo primitivo
resta con la lancia a mezz'aria. Tutto riprende vita quando loro si
calmano.
Nonostante capiti di
rado, le maestre fanno cose anche fuori dalla scuola: come le persone
normali, aspettano l'autobus, vanno all'ufficio postale. Ma prima o
poi tornano a scuola. Le maestre poi diventano maestre di altri
bambini e quando si va a trovarle sembrano più piccole. E nella
testa dei bambini grandi si rimpiccioliscono per lasciar posto a
nuove cose. Ma quando si vuole ritrovare una cosa insegnata dalla
maestra, prima o poi verrà fuori, come una vecchia foto di classe
dal fondo di un cassetto.
L'ho già detto. La
maestra è un punto cardinale nella vita di ogni persona: c'è il
nord, il sud, l'ovest, l'est e la maestra.
Tre anni fa, dopo soli
quarant'anni, ho rivisto la mia maestra di quinta elementare. Quella
stessa maestra cui avevo chiesto come nascono i bambini. Per quanto
abbia cercato di vederla come una pimpante signora di settanta e
rotti anni, non riuscivo a togliermi di dosso quella sensazione di io
piccola e tu grande.
Un libro per riflettere
tutti assieme sulla come funziona una maestra, su cosa significa una
maestra è una grande occasione. In un testo che sembra preso da una
pagina di taccuino di bambino al quale è stato detto: osserva,
studia la maestra e prendi appunti, si susseguono frasi brevi
esilaranti, inaspettate, assurde, autentiche, lucide e, soprattutto,
mai prive di un senso molto profondo, di un significato denso che si
nasconde sotto qualcos'altro.
Gran merito va a
Susanna Mattiangeli che modella con sapienti dita un monumento a
tutto tondo dell'essenza della maestritudine.
È un vademecum che
ogni bambino dovrebbe avere per sé, è come una carta geografica, o
se preferite, una tavola di nomenclatura, su cui il piccolo può
studiare il soggetto in questione: la propria maestra o il proprio
maestro. Per questo suggerisco ad ogni maestra e maestro in ascolto,
di farne pubblica lettura, di avere il coraggio di mettersi lì a
disposizione della scienza, sotto il microscopio dei propri bambini.
Altrettanto puntuale è
la lettura che ne fa Chiara Carrer ridandoci una maestra dal
polpaccio forte, dalle scarpette sformate e fuori moda, ma energica,
non proprio elegante, sorridente, con i capelli anni Sessanta e con
le guance sempre colorite. Un tuffo al cuore per me vederla: il
ritratto della mia maestra di III. Pezzi di quegli anni si ritrovano
a collage qua e là: carte geografiche, cartamodelli, fogli di
millimetrata o di computisteria e tanto sapiente segno a matita. E
poi quei bambini, rubizzi, ordinati in fila per due e, mi raccomando,
sembra di sentirla ancora dire, i più piccoli davanti e dietro i più
alti....
Carla
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