Giovanna prende il treno, Kathrin Schärer,
LO Officina Libraria 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"E' il
principio di una storia? Gira la pagina, su,
così ti racconto di
più. Un treno attraversa la campagna.Un treno di vagoni pieno,
sulle rotaie senza freno,
e con cento scompartimenti almeno."
Nel primo
scompartimento una mucca, nel secondo un cane e nel terzo una
capretta e nel quarto?
Tutto è possibile,
nelle storie. E ancor di più se la storia è ancora aperta, ovvero
se la pagina è intesa come campo di scambio, di dialogo tra
personaggio e autore.
In Giovanna va in
treno la relazione tra chi scrive e disegna e chi agisce sul
foglio è serratissima e anche piuttosto contrastata e vivace. Il
divertimento di chi legge sta soprattutto nei dialoghi tra Giovanna,
maialetta volitiva e la Schärer, scrittrice obbediente ma burlona.
I disegni della Schärer
a me sono sempre piaciuti molto. Ne ho comprati parecchi di suoi libri nel corso
delle diverse edizioni della Fiera di Bologna nello stand di
Bajazzo. Sono libri e disegni molto tradizionali, colorati a
pastello, ma li trovo spiritosi ed espressivi.
Sono storie di animali,
trapiantati il più delle volte in ambiti tutti umani e comunque con
problemi tutti umani. In particolare Giovanna va in treno
appartiene alla categoria dei libri dialogati che sono piuttosto
diffusi al momento: dialoghi tra personaggio e lettore, tra
personaggio e autore/illustratore.
Rispetto al libro tedesco che comprai qualche anno fa, questa edizione italiana mostra una differenza che, a mio parere, si poteva anche evitare. Penso a quel gioco che attraversa tutti i dialoghi e che vede la maialina finire ogni frase con un sonoro Oink! Nell'edizione tedesca non c'è e io non ne ne sentivo la mancanza. Credo che il gioco sonoro abbia lo scopo di 'fare l'occhiolino' al lettore. Un'occasione per parlagli con una sorta di birignao che i bambini non si meritano. Ma in realtà quest'aggiunta ha il difetto di interrompere il serrato ritmo dei dialoghi che io trovo la cosa più divertente del libro. E, in qualità di lettrice ad alta voce, mi sarei voluta riservare il diritto di aggiungere eventuali suoni e versi; quando e dove a mia discrezione. E quindi, non se ne dispiacciano le traduttrici o l'editore, ma in direzione opposta e contraria, mi riservo il diritto di non leggerlo quel superflo OINK...
Rispetto al libro tedesco che comprai qualche anno fa, questa edizione italiana mostra una differenza che, a mio parere, si poteva anche evitare. Penso a quel gioco che attraversa tutti i dialoghi e che vede la maialina finire ogni frase con un sonoro Oink! Nell'edizione tedesca non c'è e io non ne ne sentivo la mancanza. Credo che il gioco sonoro abbia lo scopo di 'fare l'occhiolino' al lettore. Un'occasione per parlagli con una sorta di birignao che i bambini non si meritano. Ma in realtà quest'aggiunta ha il difetto di interrompere il serrato ritmo dei dialoghi che io trovo la cosa più divertente del libro. E, in qualità di lettrice ad alta voce, mi sarei voluta riservare il diritto di aggiungere eventuali suoni e versi; quando e dove a mia discrezione. E quindi, non se ne dispiacciano le traduttrici o l'editore, ma in direzione opposta e contraria, mi riservo il diritto di non leggerlo quel superflo OINK...
Carla
Noterella al margine.
Un acuto osservatore potrebbe chiedersi perché Giovanna quando
scrive sul finestrino il suo nome lo scriva in tedesco.La risposta
la sapete...
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