giovedì 27 giugno 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


L'APPARENZA DEL QUADRO

Questo non è un libro, Margherita e Rosetta Loy
Gallucci, 2013


ILLUSTRATI PER MEDI (dagli 8 anni)

"Dal camino ora spuntava una locomotiva nera che sbuffava vapore.
Magritte credette di sognare e provò a stropicciarsi gli occhi. Ma in quel momento il treno si avvicinò, il vapore invase il suo volto e lui si ritrovò improvvisamente...piccolo!"


Come accadde alla piccola Alice di Carroll anche a Magritte succede di immaginare una strana realtà fatta di oggetti consueti che però adesso più consueti non sono: una mela verde gigante che occupa l'intero volume di una stanza, o una grande roccia sospesa sull'acqua del mare o una casa avvolta nel buio in un giorno luminoso, o ancora una pioggia di ometti con cappotto e bombetta. Velieri fatti di acqua di mare, colombe fatte di cielo nuvoloso: questo è Magritte che sogna, è Magritte che parla con un angelo affacciato al parapetto di un ponte che, sospirando gli dice una grande verità: il mondo è meraviglioso, come a dire la meraviglia del sogno la ritrovi nella realtà e viceversa il sogno è fatto di realtà meravigliosa.
Qui la chiave per aprire lo scrigno del Surrealismo tutto e dell'arte di Magritte in particolare: il sogno non è meno reale della realtà.
Dipingere una mela o il sogno di una mela non cambierà la mela perché, una volta dipinta, quella mela non sarà mai più una mela.



Nel 1898 muore Carroll e nasce Magritte. Che fatto curioso, sembra proprio che l'ironia della sorte abbia voluto legare un sottile filo rosso tra l'immaginario del primo alla pittura del secondo...
Questo non è un libro è, contrariamente all'assunto del titolo, un libro. Un bel libro.
Costruito dal punto di vista iconografico su quelli che sono i più bei quadri di Magritte (e comunque su quelli che di più hanno circolato e circolano nel nostro bagaglio visivo) il libro si snoda attraverso un testo apparentemente molto semplice che ripercorre in modo quasi pedante le immagini. Il racconto, infatti, è poco più che una descrizione del quadro che campeggia nella pagina accanto, ma a ben vedere, con l'arrivo dell'angelo e della sua rivelazione, con altrettanta semplicità, il racconto fa uno scarto e diventa un testo di filosofia estetica.
Soprattutto in questo senso userei questo libro, in questa prospettiva ne colgo il valore. Niente a che vedere con i suoi illustri antenati della Vallardi che, attraverso la sequenza di quadri di artisti famosi, ricordo quelli dedicati a Van Gogh o Mirò, avevano l'obiettivo di tessere una narrazione, con lo scopo, presumo, di mettere davanti agli occhi di un piccolo quadri d'artista, fargli conoscere l'arte in modo quasi inconsapevole.
Benemeriti furono quei libri, ma nel caso del libro di Margherita e Rosetta Loy, l'obiettivo mi pare ulteriore.
Leggere e capire questo testo è qualcosa di più che sfogliarlo come un buon catalogo di Magritte: qui si tratta di capire l'estetica di Magritte e del Surrealismo. Quest'ultima, peraltro a me così tanto congeniale, mi pare così naturalmente adatta a essere capita da una mente 'bambina' che ne farei strumento didattico fin dall'asilo nido con i bambini, incorregibili sognatori di realtà...

Carla

Noterella al margine. Mi piace pensare che sotto l'abito elegante di quell'angelo di spalle si nasconda Adeline, la madre del pittore, che fu colpita da quel male oscuro che rende i giorni una grigia palude (così nell'introduzione di Rosetta Loy) e che probabilmente dalla spalletta di un ponte si tuffò per morire.

Noterella al margine numero due. Generano il sorriso tenero alcuni vezzi di questo libro: per esempio il motivo delle tre palline colorate che occhieggiano sulla costa del libro nel libro e le fotografie delle autrici che invece di sembrare madre e figlia quali effettivamente sono, paiono sorelle...


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