MIGRAR, UN COMUNE DESTINO
Finalmente
è arrivato in Italia il libro messicano, vincitore nella scorsa
edizione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna:
Migrar di José Manuel Mateo e Javier Martinez Pedro, libro
semplicissimo e universale, perfetto esteticamente e chiaro nel suo
messaggio. In Italia è portato dall'editore Gallucci, che non ha
potuto conservare la stampa su carta amate, prodotta in Messico con
metodi artigianali.
Il
libro si sviluppa a fisarmonica componendo un'unica grande immagine,
come nei cartelloni dei cantastorie ed ha proprio l'epicità del
racconto orale: la storia che racconta potrebbe essere ambientato in
un qualunque paese povero da cui si emigra in cerca di fortuna.
Il
protagonista è un bambino, che assiste alla partenza del padre e al
progressivo svuotarsi del suo paese; niente è come prima, la povertà
avanza e resta ben poco con cui vivere; alla fine anche il padre
smette di mandare soldi. Bisogna partire; con la sorella e la madre,
il nostro protagonista salta su un treno e si nasconde alla polizia.
Poi, è necessario scavalcare un muro ed affrontare un mondo
sconosciuto, la metropoli nordamericana di Los Angeles, grande e
incomprensibile. Si vive tutti insieme con altri immigrati e si
lavora, per fortuna. Ma nel cuore c'è il paese natale e il cagnolino
con cui si giocava.
Una
storia universale, dunque, che racconta di tutti i migranti del
mondo, di quelli che, con mezzi di fortuna, si mettono in cammino, o
attraversano il mare, per cercare un futuro migliore; tutti i
migranti si assomigliano, hanno il cuore pieno di dolore e di
speranza, il dolore di lasciare la propria casa, gli affetti, il
proprio mondo, la speranza di far fortuna o anche solo di
sopravvivere dignitosamente. E tanti sono i bambini che condividono
questi viaggi, il più delle volte pericolosi, in cerca di speranza,
ma portandosi dietro il desiderio d'infanzia legato al proprio paese.
E' un
racconto epico, come lo fu quello narrato dal fotografo Salgado nel
bellissimo reportage chiamato In cammino,
che descriveva visivamente le vicende dei popoli costretti
all'emigrazione E' una storia che accomuna tante genti, sotto
diverse latitudini e in tempi diversi.
Nel
libro, con le illustrazioni che evocano i murales di Rivera o le
incisioni di Posada, abbiamo fisicamente la percezione della coralità
della storia raccontata, da cui non sono espunti i tratti drammatici,
la sparizione del padre, la pericolosità del viaggio, le condizioni
di vita dei migranti, ma tutto viene come riassorbito nella
dimensione narrativa infantile, senza eccessive sottolineature.
Esteticamente
perfetto, è un libro imprescindibile per raccontare il senso del
migrare ai bambini che magari condividono il banco con i figli di
viaggi simili a questo.
Eleonora
“Migranti”,
J.M. Mateo e J. Martinez Pedro, Gallucci 2013.
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