DATE BLEXBOLEX AI BAMBINI!
Ballata, Blexbolex
Orecchio acerbo 2013
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)
"L'orologio della scuola è
fermo. Nessuno se ne preoccupa, e non si sa mai che ore sono. I fiori
e gli insetti lungo il tragitto non attirano troppo la nostra
attenzione. Tornati a casa, gusteremo una buona merenda.
La scuola,
il tragitto,
la casa."
Un
bambino, da scuola a casa, giorno dopo giorno, lo stesso tragitto.
Vede la scuola, il percorso e la casa: nulla attira la sua attenzione
e il mondo che lo circonda sembra fatto di niente, poche cose e
sempre le stesse.
Tutto
accade in sordina. Ma poi qualcosa cambia: si accende l'attenzione e,
a voler vedere al di là, scopriamo con lui che alla scuola, al
tragitto e alla casa si aggiungono nei suoi occhi la strada e la
foresta.
Il
giorno dopo ancora ai cinque elementi iniziali se ne aggiungono altri
quattro, tra cui alcuni molto intriganti: uno sconosciuto, dei
briganti e una strega.
Tornare
a casa per lui -e per noi- è un po' come cantare una ballata; a
elemento si aggiunge elemento, a strofa si aggiunge strofa, senza mai
dimenticare ciò che è stato in precedenza.
E
l'intreccio si infittisce e si complica.
Come in ogni avventura le cose spariscono, si capovolgono, si mettono in disordine, riappaiono.
Per
sette volte l'invisibile testimone di questo racconto che cresce,
percorre il suo tragitto di ritorno da scuola. Ogni volta le cose che
vede aumentano in progressione geometrica fino ad essere
centoventinove elementi che danno vita a un racconto fantastico, dove
sortilegi, rapimenti, sparizioni, viaggi avventurosi, malefici, colpi
di fortuna e amori trionfanti si alternano in un sempre più sonoro
crescendo di parole.
È vero,
mancano i verbi, mancano gli aggettivi, ma quelli li mettiamo noi
che, pagina dopo pagina, ormai rapiti dal racconto, non vogliamo più
uscirne.
I libri
di Blexbolex sono così: contenitori di elementi. Contenitori di
elementi singoli. Contenitori di elementi singoli generatori di
stimoli. Contenitori di elementi singoli generatori di stimoli
capaci di creare imprevedibili nessi e connessioni di pensiero.
I libri
di Blexbolex sono vere e proprie palestre per il nostro cervello, per
le nostre sinapsi.
I libri
di Blexbolex mi ricordano quelle scatole piene di legnetti di uguale
misura che, messi in mano a un bambino, possono diventare, se
disposti ad arte, castelli, piste da corsa per automobiline, ponti
robusti, esili torri altissime, cavalli di Troia, trenini lunghi e
sinuosi o edifici traforati e sbilenchi.
Quei
legni tutti uguali possono diventare enne cose diverse.
I libri
di Blexbolex possono diventare enne cose diverse.
Più
volte mi è capitato di vedere adulti distratti sfogliarli e vederne
semplici sequenze di parole, ma altrettante volte, dati in mano ai
bambini che sono persone attente, queste 'semplici sequenze di
parole' si sono trasformati in racconti, in connessioni, in
evocazioni e riflessioni sempre più approfondite su temi come il
tempo, l'immaginazione, la misura, la forma, il senso, i colori. Ho
visto bambini sgranare gli occhi sempre di più, illuminarsi nel viso
perché capivano quanta potenza c'era nel libro che avevano per le
mani.
Date
Blexbolex ai bambini!
Blexbolex
è discreto: ti offre la sua scatola di costruzioni, fatta
sapientemente di parole e immagini, e poi si allontana, ti lascia da
solo nel gioco di inventare.
E qui
comincia l'avventura: ogni volta diversa, ogni volta nuova.
Ballata
mi pare l'apoteosi di questa filosofia di libro. La filosofia di
Blexbolex.
Se
possibile, Blexbolex questa volta ha superato se stesso: si è dato
regole ferree di costruzione (a voi indagare la stretta maglia
matematica che è sottesa a questo libro) e tre soli colori, e ha
sfidato se stesso in un'impresa creativa che non ha pari, se non in
ambito letterario, pensando all'OuLiPo di Queneau, Perec o Calvino.
La
grandiosità sta nell'aver saputo 'chiudersi' in uno schema rigido e
preciso e nel contempo 'aprirsi' ad una narrazione che ha, costante,
il tono della meraviglia. Parole e disegni che si capovolgono, che si
scompongono che spariscono secondo una logica di assoluto rigore,
eppure, nella settima passeggiata, le centoventinove parole sono
anche e soprattutto una vera e propria fiaba fatta di tanti altri
racconti, evocati dal nostro immaginario. A parte le icone classiche
di strega, sortilegio, folletto e regina, troviamo le immagini
Cenerentola, ma anche di Biancaneve, del gatto e della volpe di
Pinocchio, di Bagheera del libro della giungla, di un folletto che
ricorda Puck del Sogno di una notte di mezza estate, ma anche
Papageno con quel suo flauto magico...
Che noi
si sia dei visionari o che consapevolmente Blexbolex ci solletichi in
tal senso poco importa. L'obiettivo può dirsi raggiunto: siamo tutti
qui a immaginare...
Carla
Noterella al margine: Ballata è uno dei 10 migliori libri illustrati del 2013 per il NYT Book Review.
Altra noterella al margine: il formato insolito per un libro di Blexbolex è di nuovo un suggerimento discreto dell'autore a leggere Ballata come un romanzo...liberi di farlo.
Noterella al margine, e poi basta: un post successivo solo sulle immagini? Direi necessario.
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