CORPI E SENTIMENTI
Una
componente della fantascienza, quella nata soprattutto nel secondo
dopoguerra, si è affannata a descrivere le devastazioni successive
ai conflitti mondiali, o gli sviluppi inquietanti delle società di
massa. Queste narrazioni distopiche dell’altrove, spaziale e
temporale, stanno riprendendo piede, concentrandosi soprattutto, ma
non esclusivamente, sul secondo aspetto: come immaginiamo il futuro e
cosa può salvarci dalle pericolose evoluzioni dello stato di cose
presente.
Trovo
interessante sottolineare come un aspetto molto sentito ,
nell’immaginare il peggio del nostro futuro, sia l’assenza di
emozioni ed affettività in un mondo governato dalla dura
razionalità. E già qui ci sarebbe tanto da discutere. Era così in
Terrestre,
di Mourlevat, ed ora in Il
colore della Libertà
di Yael Hassan: si immagina il nostro mondo futuro come una dittatura
che elimina contemporaneamente libertà d’espressione di pensieri
divergenti e sentimenti. Un ragazzino, figlio di un resistente,
scopre attraverso i libri e i film, gelosamente nascosti e
conservati, la bellezza del tempo che viviamo oggi, mentre i suoi
coetanei aderiscono entusiasti alle direttive del governo. Forse mi
sbaglierò, ma a me sembra che il potere sia un luogo privilegiato
di passioni densissime e difficili da contenere e lo spettacolo
triste della politica, quale la viviamo da almento qualche decennio,
ne è un’evidente dimostrazione. Questa visione apocalittica, molto
legata alla memoria delle dittature novecentesche, mi pare non colga
gli elementi più inquietanti del nostro presente.
Al
contrario, mi sembrano più calzanti quelle descrizioni, come in
Thypos o L’ordine delle cose, della Capriolo, che
colgono due aspetti decisivi del presente e del futuro: la
manipolazione del desiderio, sfera squisitamente emotiva, e il
controllo dell’informazione. Se c’è qualcosa che m’inquieta e
non poco, dei tempi che viviamo, è proprio la manipolazione della
emotività a scopi commerciali, una perversione davvero pericolosa: e
qui mi direte, Ancora! Eh sì, lo ripeto: se centinaia o
migliaia di ragazzine seguono senza traccia di senso critico un
telefilm mediocre, comprandosi tutto ciò che è acquistabile con
quel marchio, qualcosa che non va c’è, eccome! Così come non va
per niente l'acriticità con cui queste tendenze spesso vissute da
genitori e insegnanti. Ma questa acriticità non è altro che il
frutto avvelenato di una informazione carente, di un pensiero critico
che stenta a circolare.
Certo,
poi c’è la ‘rete’. E qui vedo una grande lacuna della
narrativa dedicata ai ragazzi, perché se si sfogliano questi e altri
libri, la rete, la comunicazione immateriale hanno spesso un valore
salvifico, accostato soprattutto alla generazione dei nativi
digitali. Come mai a nessuno è venuto in mente di ragionare sul
nuovo tipo di socialità, che si sta diffondendo fra i giovani e gli
adolescenti, che sostituisce gli archeologici ‘muretti’ con lo
scambio virtuale e soprattutto togliendo di mezzo, nelle relazioni
interpersonali, il corpo? Ne emerge una nuova dimensione della
socialità, dell'amicizia, dell'amore. Abbiamo di fronte una semplice
evoluzione delle relazioni interpersonali o c'è qualcosa di più?
Brillanti
autori, come mai non avete ancora esplorato questo mondo, secondo me
inquietante? Si possono vivere emozioni posticce, deprivate dei
sensi, si può costruire un’educazione sentimentale e un senso
della comunità prescindendo dall’universo desiderante dei corpi
adolescenziali
Su
questo piano mi sembra illuminante, al di là delle trattazioni
psicologiche o sociologiche, il libro di Michele Serra, Gli
Sdraiati, affettuoso e preoccupato ritratto di un generazione
mutante; personalmente sono molto grata all'autore per il finale
tutto sommato positivo. Ma resta, ovviamente, una questione aperta,
su cui vale la pena discutere, soprattutto con i diretti interessati.
Eleonora
“Terrestre”,
J.-C. Mourlevat, Rizzoli 2012
“Il
colore della libertà”, Y. Hassan, Lapis 2013
“Typos01. Verità”, P. Baccalario, Fanucci 2012
“L’ordine delle cose”, P. Capriolo, Edizioni E.Elle 2013-12-11
“Gli
sdraiati”, M. Serra, Feltrinelli 2013
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