MOSTRI, DISEGNI
E CONFLITTI
Vi propongo una passeggiata fra diverse
mostruosità, simpatiche o meno, grazie a due illustrati pubblicati
da Lapis e Nord-Sud, testi di qualche decennio fa.
Se per caso vi siete mai chiesti/e come
inizia un conflitto, c'è una storia che ve lo spiega molto bene: Due
mostri, di David McKee, l'autore del fortunato elefantino multicolore
Elmer. La trama è presto detta: due mostri, uno di qua, l'altro di
là di una montagna, si parlano attraverso un buco; un giorno, però,
hanno una profonda divergenza d'opinione sulla definizione di
crepuscolo: è forse la fine del giorno, o non è meglio dire che è
l'inizio della notte? Dalla divergenza di opinione al conflitto il
passo è breve e si trasforma ben presto in uno scambio di improperi
e in una violenta sassaiola che finisce per demolire la montagna.
A
quel punto, magicamente, i due iracondi personaggi ritrovano
l'accordo e siedono pacificamente l'uno accanto all'altro, contriti,
sì, per aver raso al suolo la montagna, ma molto, molto divertiti.
Ecco raccontato con grande semplicità il meccanismo diabolico che
trasforma un'inezia in una spirale inarrestabile di piccole e grandi
violenze.
La dinamica di questa storia mi ha
ricordato il crescendo di minacce e di armi stravaganti raccontate da
Dr. Seuss ne La battaglia del burro, scritto più o meno negli
stessi anni in cui è stato scritto anche il libro di McKee; anche
lì gli Zighi e gli Zaghi erano ferocemente divisi per definire la
parte giusta di una fetta di pane su cui spalmare del burro, quella
di sopra contro quella di sotto. Anche in quella storia ciascuno
difendeva la propria verità a suon di insulti e di armi via via più
raffinate e grottesche. Ma, mentre in Dr. Seuss è chiara l'intenzione di
declamare l'inutilità e la futilità di qualsiasi guerra, e la
ricerca ossessiva dell'arma definitiva, il nostro McKee, felicemente
'ripescato' dall'editore Lapis, ha creato due personaggi a loro modo
simpatici, nella loro mostruosa ottusità e nell'altrettanto
mostruoso compiacimento a disastro compiuto; sono personaggi che
ammiccano al lettore bambino, complice nell'inconfessabile piacere
delle zuffe.
A giocare con i mostri hanno pensato
anche Russell Hoban e Quentin Blake, con una storia decisamente più
inquietante, scritta nel '79, dal sintetico titolo Mostri. Qui
abbiamo un normalissimo bambino e due genitori preoccupati, perché
il pargolo disegna e disegna, con solerte applicazione, da mattina a
sera, e fin qui sembrerebbe niente di strano, solo che il ragazzino
disegna solo mostri e per di più proprio mostruosi, litigiosi e
feroci.
Un giorno John comincia un disegno su un grande foglio di
carta da pacchi: è una coda, spinosa. Nei giorni successivi continua
a disegnare altre parti del corpo, i genitori sempre più preoccupati
portano John dal dottor Plugger e nel suo studio prenderà vita, nel
senso letterale, il capolavoro di John.
La storia è geniale, di pagina in
pagina fa sorgere il dubbio che ci sia qualcosa che non va, eppure
l'ossessione per i mostri non è così rara, né lo è l'ossessione
per il disegno. Le ultime battute sono un capolavoro di sottintesi e
doppi sensi, che preludono a un finale che strappa la risata, ma è
all'impronta dell'humour nero e dell'assurdo, quando saltano tutte le
regole del comune buon senso, in questo assecondate dalle perfette
illustrazioni di Quentin Blake.
Se i Due mostri di McKee ispiravano
simpatia nella loro grottesca rozzezza, rendendo il libro divertente
anche per i più piccoli, con Hoban e Blake entriamo dritti dritti
nel surreale, con un pizzico di horror, quel po' di sottile
cattiveria che possono apprezzare bambini un po' più grandi, dai 7
anni in poi. Magari proprio quelli che detestano il loro pediatra e
che lo vedrebbero bene fra le grinfie dei mostri di John.
Eleonora
“Due mostri”, D. McKee, Lapis 2014
“Mostri”, R. Hoban e Q. Blake,
Nord-sud 2014
“La battaglia del burro”, Dr. Seuss,
ultima edizione italiana Giunti 2002
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