MALINCONICA SIOBHAN
Nata in Inghilterra da genitori irlandesi, la Dowd ha sempre mantenuto un legame profondo con la terra d'origine, come era evidente anche ne La bambina dimenticata dal tempo.
Qui non appare la contemporaneità, niente guerre e conflitti recenti, solo l'aura magica di una leggenda fatta di amore, di morte e di mare.
Nell'isola di smeraldo vige la legge di Dond, oscura divinità marina delle profondità abissali. In tempi remoti si è redatto un patto fra questa e gli uomini: se dovesse nascere un tredicesimo figlio o figlia, in qualsiasi famiglia, dovrà essere sacrificato alla divinità, che in cambio regalerà tredici anni di prosperità.
Darra, a quanto sembra, è una tredicesima figlia e nel giorno del suo tredicesimo compleanno l'aspetta la morte, in mare, con una pietra legata al piede. In realtà tredicesimo è il fratello gemello, che la madre ha voluto salvare, grazie alla complicità di una strega. Figlio maschio, pescatore straordinario, e per questo non sacrificabile.
La verità si rivela in sogno ai gemelli e il fratello di Darra, Bawn, vuole prenderne il posto.
Il villaggio, nel frattempo, ha già deciso, la figlia femmina, di per sé portatrice di sventura, deve comunque morire.
Atmosfere arcaiche, ben illustrate da Pam Smy, che riverberano i pregiudizi e le crudeltà del duro mondo dei pescatori, legati al mare dal doppio vincolo della vita e della morte.
Viene ben reso l'uso crudele di considerare le figlie femmine come un peso, mentre i maschi sono braccia da lavoro, in un mondo in cui la sopravvivenza non è scontata.
Lettura per i giorni di sole, adatta a ragazze e ragazzi a partire dagli undici anni.
Eleonora
Noterella al margine:
Non capita spesso che di un libro se ne
voglia scrivere in due. Qui è successo. Questo piccolo libro della
Dowd, il suo ultimo, racconta con i toni propri della leggenda la
storia di un destino, ma racconta anche delle possibilità che l'uomo
ha di sopravvivere alla propria scomparsa. Questi due temi, a mio
parere, conferiscono ad un libro già bello ed emozionante, un valore
aggiunto che lo rende una sorta di 'testamento' dell'autrice. Viene
spontaneo immaginarla, simile a Darra di fronte alla scogliera,
segnata anche lei da un destino ineluttabile, mentre guarda avanti e
non si rassegna all'oblio.
Ma è anche tanto simile a Deb, la
madre di Darra, il cui sacrificio è valso a salvare le generazioni a
venire.
La Dowd, decisa a rimanere salda con
noi, ma sotto altra forma, è oggi la Siobhan Dowd Trust. Là,
accanto al progetto di sostegno della lettura per i ragazzi
britannici che vivono in condizioni disagiate, vi accolgono i suoi
bei libri e il suo viso sorridente "come una foca
scivolosa...E, oh, la sua faccia, mentre Lug la prendeva! Sorrideva,
Darra...Sorrideva".
“Il riscatto di Dond”, S. Dowd, Uovonero 2014
Carla
“Il riscatto di Dond”, S. Dowd, Uovonero 2014
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