EDUCARE AL BELLO
Quando
il sole si sveglia, Giovanna Zoboli, Philip Giordano
Topipittori
2015
ILLUSTRATI
PER PICCOLISSIMI (dai 2 anni)
"Quando
il sole si sveglia
la
luna scompare
il
fiore sboccia
la
mosca ronza..."
È
cominciato un nuovo giorno.
E
molte creature si mettono in movimento: rondini, cani, gatti,
bambini. Si muove anche la macchina e le porte e le finestre della
casa si aprono.
Il
percorso del sole nel nostro cielo porta la luce nella nostra
giornata. E luce vuol dire veglia, movimento, attività. Al suo
calare, il sole lascia posto al buio e alla luna che attraversa il
cielo diventato scuro. E la notte significa quiete, silenzio, sonno e
sogni. E tutto quello che si era mosso durante il giorno ora si
ferma, ciò che si era aperto, ora si richiude, chi cantava ora tace.
Chi si era messo in piedi ora si accuccia.
Un
libro cartonato sullo scorrere del tempo. Su quella porzione di
tempo, il giorno, che anche un piccolissimo può capire. L'unica che
effettivamente conosce. Infatti, grazie a una serie di meravigliose
reazioni chimiche che si attivano nei viventi, dai batteri agli
esseri umani, l'orologio biologico comincia a funzionare da subito e
lo scorrere del tempo detto naturale mette in moto a sua volta
un'altra meraviglia: quello che si chiama ritmo circadiano. Sebbene
alcuni pupetti se ne beffino di questo ritmo, scambiando il giorno
per la notte, tutti gli altri bambini hanno ben chiaro che quando c'è
luce tutto si muove, quando c'è buio tutto rallenta o si ferma.
Anche se il tema non sembra essere una assoluta novità, tuttavia
questo illustrato cartonato presenta una serie di 'anomalie' interessanti.
La
prima: la scelta di non mettere il bambino come protagonista
primario, quanto piuttosto quella di considerarlo osservatore esterno
del risveglio di un mondo ben più grande del suo personale. Questo
fa sì che non ci siano pappe o bagnetti serali che scandiscono la
sua giornata, ma ci sia una prospettiva visiva più ampia e meno
banale che anche lui può riconoscere, ma che non è solo sua.
La
seconda: la scelta di colori e forme che non è per nulla consueta.
Partiamo dai colori che, molto lontani dalla gamma cui si attinge di
solito per questo tipo di libro, spaziano invece tra i mezzi toni:
grigi, sfumature diverse del marrone, del verde petrolio e del blu
carta da zucchero. Quindi le forme, che sono sintetizzate in
giustapposizioni geometriche, vere sigle grafiche dei modelli
originali.
Tanto per fare un esempio: cerchi consecutivi di colore
pieno sono rispettivamente nuvola, fumo di scappamento e fumo di
camino su un tetto.
La
scelta di Giordano, di grande coerenza con il suo segno, a tal punto
che sembra di essere davanti a delle vere e proprie 'autocitazioni',
pare di grande azzardo se si tiene a mente che si tratta di un libro
per bambini molto piccoli. Azzardato pare anche il suo gioco con i
limiti della pagina. A partire dalla copertina dove il 'bollone' giallo
del sole antropomorfo fa capolino, o ancora nella luna che, nella
pagina successiva, fa sparire la sua gobba lungo la linea orizzontale
del margine del disegno. Azzardi sembrano anche le zoomate su alcuni
soggetti: il gallo che mostra principalmente la sua cresta, oppure il
senso di movimento dell'automobile che esce dalla visuale per più di
metà del suo profilo.
Tutto questo è un raffinato linguaggio che
conosciamo per albi illustrati pensati per bambini più grandi che
qui, invece, è proposto a lettori che -gli esperti ci dicono-
preferiscano la mimesi totale tra rappresentazione della realtà e
realtà medesima. Ma gli azzardi, se consapevoli e ben gestiti,
spesso ci fanno fare strada.
Già
in precedenza, Topipittori lo ha dimostrato. Con Facce (in uno
con la sua applicazione) di Abbatiello, si è visto che anche ai più
piccoli si può mettere in mano un oggetto che della realtà dia una
sua lettura 'di estrema sintesi', pur senza creare in loro
disorientamento. Anzi, godimento.
La
terza: la volontà di dire attraverso il non detto. Mi riferisco al
formato orizzontale del libro che suggerisce un dinamismo interno,
confermato dalle immagini in movimento che seguono tutte una
direzione convergente verso il centro del libro (e della storia) che
è il bambino. Per poi fermarsi, visto che il sole ha lasciato il
campo alla luna e alla notte, residenza elettiva della stasi e della
quiete.
Così
come il giorno si chiude su se stesso, laddove sole e luna si
incontrano per un attimo in cielo, Giordano decide di suggellare
questa congiunzione con la presenza del bambino tra loro, avvolto in
una tuta da astronauta e in un sogno.
La
quarta: il testo. Un testo che comincia, munariamente, già dalla
copertina e che si snoda con un rigore che, direi, frutto di una
lenta e meticolosa ricerca di parola dopo parola. Parole 'esatte',
non sempre consuete, che hanno una loro musicalità interessante:
ronza, sboccia, sbadiglia, si accuccia. Brillano accanto a parole
piane, come vola, canta, nuota.
Educare
al bello passa anche per qui.
Carla
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