LA PERFEZIONE, NEL DETTAGLIO
Difficile
descrivere a parole un libro che deve tutto alla visione, al gioco
estetico del visto e del non visto, all'immagine che annuncia e
nasconde nello stesso tempo.
La
storia che ci vuole raccontare è presto detta: l'uccellino
Beccorosso per la prima volta deve affrontare la Grande Traversata
che lo porterà dall'Altra Parte. Infatti lì tutti gli uccelli del
mondo si riuniscono, una volta l'anno.
Il
nostro coraggioso uccellino parte, sorvolando foreste, poi campi
coltivati, formicai giganteschi; poi una fabbrica vicina ad una
grande città, nella cui stazione si muovono tante persone; ma presto
si arriva a delle grandi montagne, poi ai ghiacci polari e poi,
seguendo una nave, si arriva ad una foresta tropicale. Ecco il grande
albero, dove si riuniscono i volatili e dove si raccontano storie
incredibili. Sì, perché l'uccellino Beccorosso ha visto molte altre
cose, ben nascoste: le formiche in piscina, degli uccellini su una
ruota di luna park, omini piccini e pennuti giganteschi e viceversa,
la fabbrica dei pinguini e moltissimi altri soggetti che ci sono
sfuggiti al primo sguardo.
Basta
però munirsi dell'apposita lente e sotto il disegno, già così
dettagliato, ecco comparire un mondo parallelo, qualche volta in
relazione con quello di superficie , altre volta proprio no.
L'invenzione
è semplice e, in fondo, già vista, ma qui, in La Grande
Traversata, di Agathe Demois e Vincent Godeau, pubblicato da
L'Ippocampo junior, il 'trucco' del doppio disegno è sfruttato alla
perfezione: il mondo di sotto, quello che si svela con l'uso della
lente, è un insieme armonico e nello stesso tempo barocco di
invenzioni grafiche, di soggetti stravaganti, tutti descritti con
linearità e precisione.
L'occhio si perde, esplorando con pazienza
centimetro per centimetro un disegno complesso, articolato e la
sensazione è sempre quella di aver trascurato qualcosa, un
dettaglio, un particolare, uno schema, una piccola narrazione.
E' un
esercizio di pazienza, è un esercizio di fantasia, perché
all'osservatore tenace è anche richiesto di scoprire ed inventare,
perché no, i nessi, le storie, le relazioni, per poi ricominciare da
capo.
Davvero
una gioia per gli occhi e per la mente di acuti osservatori di tutte
le età, dotati di grande pazienza e di grande senso estetico.
Eleonora
“La
Grande Traversata”, A. Demois e V. Godeau, L'Ippocampo junior 2015
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