giovedì 5 marzo 2015

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


IL MANTRA DEL MATEMATICO

100 BEARS, Magali Bardos
Flying Eye Books, 2013

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


"1 forest, 2 mountains, 3 bears on each mountain, 4 paws in the air. Eating honey, 5 times a day."


Capito il gioco? Ad ogni pagina il numero cresce di una unità e intorno a questa progressione si sviluppa la storia di questi orsi che si cibano di miele e funghi, sono oggetto di interesse dei cacciatori (8 di numero)


che sparano 9 colpi facendo volar via 10 farfalle mentre il campanile del villaggio suona le 11 e una dozzina di topi trema perché 13 gatti si aggirano sui tetti, miagolando tra 14 comignoli fumanti.


Mi fermo qui. Anche se la tentazione di continuare a raccontare fino ad arrivare al 100 è molto forte. Presumo dipenda dalla sequenza numerica così ben evidente e fulcro dell'intera narrazione la difficoltà di interrompere la lettura che nello snocciolarsi cifra dopo cifra, diventa una sorta di mantra matematico inarrestabile.
La costruzione della narrazione passa attraverso due costanti: da un lato il crescendo numerico, dall'altro una breve definizione, sorta di didascalia della pagina. L'obiettivo e il cimento di Magali Bardos è quello di arrivare a 100 senza mai perdere il senso del racconto che, per sommi capi, provo qui a riassumere: si parte da una foresta e si ritorna in una foresta, secondo un perfetto racconto circolare in cui sei orsi vanno di qui e di là, inseguiti da otto caparbi cacciatori. Va da sé che riportano a casa la pelle.


In una angusta struttura vincolata, concepito come potevano essere concepiti i racconti dell'OuliPo, 100 Bears, appare perfetto nella sua struttura circolare, inaspettato nelle molte soluzioni intelligenti che Magali Bardos inventa per uscire d'impaccio dalle strettoie che da sola si è creata.
Alludo per esempio all'impiego dei numeri che non alludono ad una crescita sempre in progressione, ma qui e là fanno riferimento a particolari esterni alla narrazione in senso stretto. I pescatori sono intenti a pescare 79 pesci, mentre 80 dita dei piedi stanno a mollo nel fiume. O ancora, 71 fiammiferi per accendere una torta di compleanno dell'orsa nonna che compie 72 anni. 


Se così non fosse stato, la progressione geometrica pura avrebbe annoiato ben prima di arrivare al numero 100. In questo modo invece, il lettore più scaltro capisce e si diverte nell'uso dei tanti espedienti per non riempire le pagine a dismisura di uno stesso oggetto moltiplicato enne volte. Non solo, il divertimento arriva, anche per i meno scaltri, proprio in questo continuo spostamento dei piani del racconto: dalla grande storia con il racconto delle avventure dei sei plantigradi si passa con assoluta noncuranza a particolari apparentemente marginali alla grande storia. Accade un po' come se uno guardasse dentro un obiettivo zoom di una macchina fotografica e, di punto in bianco, girasse la ghiera per mettere a fuoco particolari piccolissimi non percettibili ad occhio nudo. Dal grande al minuscolo in pochi secondi: effetto vertigine.
Senza mai arrivare ad eguagliare il genio creativo di Blexbolex, Magali Bardos sembra mettersi sulle tracce e trarre ispirazione da alcune sue modalità di concepire formalmente il libro.

  
Come spesso accade con i libri Flying Eye (questo ha radici francesi, in verità), costola della strepitosa Nobrow di Londra, ci troviamo di fronte a un libro 'fuori dal coro'. Tra loro anche molto diversi, penso ai libri di Dahlov Ipcar, a Hilda, per arrivare a Shakleton, i libri con il marchio Nobrow sono garanzia di successo.

Carla

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