QUASI UMANI
Non è
la prima volta che segnalo testi riguardanti biografie di scienziate;
Primati. Le amicizie avventurose di Jane Goodall, Dian
Fossey e Biruté Galdikas è però un testo particolare, per cosa
racconta e come lo racconta.
In
primo luogo, mette insieme le storie di tre grandi primatologhe,
scienziate che hanno studiato sul campo rispettivamente gli
scimpanzè, i gorilla di montagna e gli orangutan; tutte e tre
incoraggiate e finanziate dal professor Leakey, il famoso antropologo
britannico, studioso dell'evoluzione umana, hanno rappresentato una
svolta nello studio dei nostri parenti più prossimi, quelli da cui
ci divide una minima frazione di Dna. Leakey era convinto che le
donne fossero più adatte a studiare le grandi scimmie sul campo,
perché più pazienti ed intuitive, empatiche. Disposte a passare
mesi e anni in condizioni difficili, a sopportare privazioni, a
riempire innumerevoli taccuini di appunti su centinaia di
osservazioni apparentemente banali. Così come aveva insegnato
Lorenz, lo studio sul campo consente di osservare i comportamenti
spontanei degli animali, le loro interazioni, il loro linguaggio.
Questa
mole impressionante di studi, questi anni di sacrifici hanno portato
a modificare sostanzialmente l'idea che abbiamo di noi stessi,
'unici' nell'universo, in realtà molto prossimi ai nostri cugini
primati. L'uso di strumenti, il linguaggio, per quanto elementare, la
complessità delle relazioni sociali, le guerre, le alleanze, i
tradimenti, l'amicizia, la fedeltà, la solidarietà, il rimpianto:
non appartengono solo a noi.
In
secondo luogo, mi sembra particolarmente efficace la scelta operata
dagli autori, Jim Ottaviani per i testi e Maris Wicks per le
illustrazioni, di raccontare queste tre biografie parallele
attraverso una graphic novel semplice, chiara e coinvolgente, che
riesce bene a rendere i mondi straordinari e le vite straordinarie di
tre pioniere della scienza. Si raccontano gli esordi, le difficoltà
finanziarie, i matrimoni iniziati e qualche volta finiti, le
diffidenze incontrate nel mondo della scienza accademica.
Racconta
anche le lotte, le vittorie e le sconfitte, la fine tragica di Dian
Fossey, che è sepolta accanto al suo amato Digit, un gorilla ucciso
dai bracconieri.
Tutte
vicende di grandissima attualità, vista l'indefessa propensione alla
distruzione che le società umane esprimono; mi piace pensare che
sulle orme di queste donne eccezionali si stia muovendo un esercito
di ragazzi e ragazze, portatori di una diversa idea di modernità e
di umanità.
La
lettura è assolutamente scorrevole, adatta a lettrici e lettori
amanti della natura, ma non solo, a partire dai nove anni.
Eleonora
“Primati.
Le amicizie avventurose di Jane Goodall, Dian Fossey e Biruté
Galdikas”, J.
Ottaviani, e M. Wicks, Il Castoro 2015
Noterella al margine. Per
Jane Goodall, Dian Fossey e Biruté Galdikas lo studio si coniugava e
si coniuga con l'impegno per la protezione degli habitat e delle
popolazioni di primati. Gli autori e l'editore riportano in calce le
fondazioni che si occupano di questa missione:The Jane Goodall Institute, The Dian Fossey Fund International,
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