IL BAMBINO DI PORCELLANA
Casa albero,
Ilya Green (trad. Gabriella Messi)
Il leone verde 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Il mio albero
era qui molto prima di me.
Il vento soffiava,
la pioggia cadeva.
Il mio bozzolo lì
cresceva...."
Da
quel bozzolo che pare una verza esce la testina di un bambino e poi
tutto il corpo. Come avviene in qualsiasi nascita, il piccolino si è
sentito troppo stretto e quindi è uscito dal suo bozzolo in cerca di
un posto adatto. Andando in su e in giù, nella sua ricerca tra i
rami di quel bell'albero rosso fuoco il bambino fa il suo primo
incontro: un gatto. Anche lui in cerca di un posto adatto.
L'albero
offre diverse tane che, però, sono già abitate: quella del gufo è
troppo stretta, quella del passerotto è troppo rischiosa, quella del
ghiro è troppo buia...
Sgambettando
tra i rami però il bebè intravede due braccia accoglienti: gattino
e piccolino hanno finalmente trovato rifugio.
Casa
albero, Mon arbre il
titolo originale con cui è stato pubblicato da Didier Jeunesse nel
2013, ti cattura lo sguardo grazie ai suoi colori e al disegno. Primo
fra tutti il rosso fuoco, il rosso caldo dell'albero che attraversa
le pagine del libro in lungo e largo, poi il verde nelle sue
sfumature dal verde pallido, color germoglio, all'intenso verde
petrolio. Poi il grigio della grafite che segna alcune pagine in ombra, forse quel
giorno il sole non splendeva in cielo?
Il disegno, così accurato che
rasenta la leziosità, appare vezzoso nei piccoli insetti, nelle
farfalle, nelle foglie nervate e nelle bacche mature che tornano come
veri pattern sulla pagina. Accanto a questo aspetto del disegno più
decorativo, tuttavia, se ne affianca un altro molto più originale,
maturo e convincente che riguarda i protagonisti della storia: il
bambino, il gatto, gli altri interlocutori animali e, sul finale, la
grande mamma. Un segno a matita sicuro e continuo che racchiude in sé
i volumi e li 'ritaglia' sul fondo bianco, facendoli così emergere
ancora di più.
Accanto
al disegno che cattura, c'è un testo che ti culla. Pieno di rime,
pur non volendo essere poesia, pare concepito per una lettura ad alta
voce, una lettura condivisa, magari tra le capienti braccia di un
genitore, con un gatto accanto che fa le fusa. E così si introduce
il terzo elemento di valore di questo nuovo titolo della collana per
i piccoli del Leone verde. Al momento solo quattro titoli all'attivo
che però già tutti appaiono legati da un denominatore comune che è
l'attenzione e la cura parentale nei confronti del bambino ai suoi
primi passi e alle sue prime esperienze di conoscenza e di ascolto.
Nel DNA della casa editrice, d'altronde, questi temi non sono una novità.
La traduzione del titolo originale con l'aggiunta della parola casa, mi pare non casuale. Una sorta di valore aggiunto che l'editore ha voluto conferire al senso della storia, volendo consolidare il concetto che ogni creatura fin dalla nascita ha diritto di avere una casa 'morbida e calda' che lo accolga.
È
curioso notare come l'attuale cifra tenera, dolce e decorativa di
Ilya Green per Casa albero sia lontanissima dall'altro libro che,
ormai dieci anni fa presi alla Fiera di Bologna, Histoire de l'oeuf
(Didier Jeunesse, 2004). Ancora più curioso è notare che anche in quel caso c'era sempre qualcuno in cerca di una mamma da abbracciare...Lì, tuttavia, la storia aveva un tono 'crudele' per lotta intorno al
possesso di un uovo gigante da parte di una bambina e del suo astuto
gatto.
Libro a due colori, molto grafico e veloce come un fumetto.
Tuttavia, se sfoglio il suo catalogo, mi pare di capire che negli
ultimi anni la Green abbia operato una scelta di stile in una
direzione più affine a certa illustrazione che arriva dall'estremo
Oriente, come testimonia la carrellata di bambini, più o meno
piccoli, eleganti e perfetti come bambole di porcellana, che abitano
le copertine dei suoi libri.
Carla
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