RITORNO AL PASSATO
Ritorno a Blackbrick, Sarah Moore Fitzgerald (trad. Michela Pea)
Rizzoli 2015
NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)
"'Il fatto è questo: so che il
mio cervello si sta indebolendo. E so anche che ti sei impegnato al
massimo, ma adesso c'è una sola cosa che può aiutarmi.' 'Cos'è
nonno?' chiesi con la voce un po' tremolante. 'È una chiave, Cosmo.
Ti aiuterà a trovare tutte le risposte, e io te la consegnerò.'"
Quella strana e piccola chiave aprirà
il cancello sud dell'Abbazia di Blackbrick. E al di là di quel
cancello, Cosmo incontrerà suo nonno. Non il nonno come è adesso,
vecchio e malato di Alzheimer, ma il nonno quando aveva più o meno
la sua età.
A Cosmo lo aspetta un incredibile
viaggio nel tempo.Sebbene la passione per i cavalli che il nonno gli ha trasmesso riempia le sue giornate, in questo momento questo ragazzino ha un sacco di guai: ha perso il fratello Brian in modo tragico, la madre è fuggita in Australia in cerca di lavoro e lo ha lasciato a casa dei nonni, la testa di nonno Kevin ha qualcosa che non va e a scuola un bullo lo ha preso di mira.
Prima di annebbiarsi del tutto i pensieri però suo nonno fa in tempo ad affidargli una missione da compiere: andare ad esplorare il passato per capire il presente.
Arrivato in taxi alle porte di Blackbrick, Cosmo trova il cancello che il nonno gli ha descritto con precisione e capisce che la sua missione parte proprio da lì.
Tra quelle lugubri mura trascorse infanzia giovinezza un ragazzino di nome Kevin. Cosmo, arrivato dal futuro, apertosi un varco spazio-temporale entra nella vita del nonno da giovane, spartisce con lui una porzione di esistenza, ne diventa amico, condividendone la passione per i cavalli e per una giovane ragazza di nome Maggie...
Cosmo, invece, nel passato è riuscito a tornarci (o per lo meno ha davvero creduto di farlo) e questo gli è servito per capire e trovare un senso al suo infelice presente.
A metà tra una storia fantastica e una di mistero, Ritorno a Blackbrick, ha una sua solidità di intreccio, sopratutto nella parte centrale ambientata nel passato del nonno Kevin tra le mura dell'abbazia al servizio della famiglia dei Corporamore. Il passaggio dal presente al passato scorre abbastanza naturalmente, mentre un po' più acrobatico appare il salto tra passato e presente nella parte conclusiva del libro che si appesantisce un po' nella sequenza di massime sull'ineluttabilità del tempo e della morte. Ciò nonostante se si segue il filo del ragionamento di Cosmo e se si immagina la lettura da parte di suoi coetanei sono parecchie le conclusioni che possono essere convincenti e condivisibili, prima fra tutte: 'Quando una cosa è fatta, non si può tornare indietro. Il passato è congelato'.
Credo dipenda dall'essere un romanzo di esordio il fatto che nelle pagine finali la Moore Fitzgerald senta l'esigenza di far tornare tutto, ma proprio tutto, al proprio posto, con un obiettivo di 'ordine cosmico', francamente non così necessario in letteratura.
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