(II e ultima parte)
Tonja Valdiluce, Maria Parr, Åschild Irgens, (trad. Alice Tonzig)
Beisler 2015
NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)
"C'è qualcuno però, e questo
è Gunnvald, che non riesce sempre ad essere allegro. Ogni sera dopo
che tutti sono andati a letto, rimane seduto nella sua cucina a
pensare. E ogni sera comincia a scrivere una risposta, che ogni
mattina getta nel cestino passando la mano tra i capelli, con un
gesto duro.
'Heidi' mormora una di queste
mattine. Il piccolo nome trema nell'aria.Nessuno lo ha pronunciato
per quasi trent'anni."
Gunnvald, quello stesso Gunnvald
spensierato costruttore di slittini diabolici, amico per la pelle di
una ragazzina di neanche dieci anni, generoso ospite di una mamma e
tre bambini che apparentemente nessuno vuole con sé, quel medesimo
Gunnvald ora ha perso il buon umore.
Gunnvald rimugina su una lettera che
non riesce a scrivere. Una lettera di risposta a una che ha appena
ricevuto e che ha avuto il potere di disseppellire dal ghiaccio una
parte del suo passato, una vecchia storia che non è andata come lui
avrebbe veramente voluto andasse.
Questa storia ha un nome: Heidi.
Heidi, il vero nome è Adelaide, è la figlia che lui ebbe quasi trent'anni fa da una bella violinista che un bel giorno la lasciò, in fasce, tra le mani di quel burbero montanaro e che, dopo dodici anni, altrettanto improvvisamente, gliela portò via.
Heidi è tornata. Con passo sicuro, si aggira di nuovo tra le montagne della sua infanzia. E' arrivata con poco bagaglio: un cane feroce e un cuore pieno di rancore nei confronti di quel padre che per tutto questo tempo non l'ha mai cercata.
Assoluti protagonisti della seconda
parte del libro, Gunnvald e Heidi, padre e figlia, sono distanti. La
loro distanza è fatta di grandi silenzi, di grande solitudine, di
durezze reciproche che, raccontate con sensibilità dalla Parr, hanno
il compito di aggrovigliare la trama dell'intero racconto.
In questa seconda parte si assiste a un cambio di passo.
Ciò che aveva distinto le prime cento pagine, ovvero una diffusa gioia di vivere, una bella allegria, una distensione condivisa ora resta in secondo piano. Tonja stessa, nell'apprendere che Gunnvald le ha tenuto nascosto un segreto tanto importante, l'esistenza di una figlia, perde la sua proverbiale spensieratezza.
Si aggroviglia in mille pensieri. La fine delle vacanze, la partenza dei suoi nuovi amici, Gunnvald in ospedale con due ossa rotte, l'arrivo di questa spinosa ragazza che vuole vendere al terribile padrone del campeggio Salutista la fattoria, mettono in crisi l'ottimismo di questa ragazzina di neanche dieci anni.
Tonja, come tutti i bambini dei libri della Parr, però, vuole e sa confrontarsi con il mondo degli adulti. In Cuori di Waffel, Lena si misurava con la morte della nonna-zia, qui Tonja deve fare i conti con i limiti della natura umana. Il suo più caro amico non è stato sincero fino in fondo con lei, ha dimostrato di essersi fatto sopraffare dal dolore, ha peccato di orgoglio nei confronti della figlia pure tanto amata. Heidi, per parte sua, irrompe nella storia con la potenza di una valanga che vuol tirare giù ogni cosa. È feroce, spesso crudele, e molto arrabbiata con la vita e lascia pochi spiragli di accesso a quella bambina che tanto vorrebbe scioglierle i nodi che le stringono il cuore.
Toccanti e intensi i primi rari momenti di contatto tra le due ragazze che Gunnvald ha amato di più al mondo, Heidi e Tonja. Indimenticabili le pagine che raccontano la notte caparbiamente passata all'addiaccio da Tonja dietro la porta di Heidi che non si apre. Grandiosa la capacità di questa bambinetta di scalfire il 'ghiaccio' che avvolge Heidi e commovente vedere come al disgelo di primavera corrisponda una sempre crescente complicità tra loro, fino ad arrivare a legarsi per sempre in un patto di affetto, che si celebra nel disvelamento di un grande segreto.
La terza grande protagonista di questa densa seconda parte del romanzo è la Natura.
Il bosco silenzioso in un appostamento di caccia al cervo, le montagne che avevano circondato lo scenario ed erano state soprattutto candide piste di discesa per sci e slittini, ora con il disgelo sospirano come mute testimoni; si aprono ai loro misteri e suonano. Altrettanto fa la neve, che, sciogliendosi, diventa musica di torrenti e cascate.
Tutto si scioglie in Valdiluce, tutto si muove: all'inverno succede la primavera, con tutto ciò che questo può voler dire.
Carla
Noterella al margine. Festeggiamo la
bella notizia che Cuori di waffel è tra i cinque finalisti per la
prima edizione del Premio Strega per le ragazze e i ragazzi 2015. E
contiamo proprio su queste ragazze e questi ragazzi che lo
leggeranno, lo apprezzeranno e, speriamo, lo eleggeranno campione.
Lo merita.
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