lunedì 11 aprile 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL MINUSCOLO CON IL GIGANTE

La balenottera azzurra, Jenni Desmond (trad. Sara Marconi)
Lapis 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Le balenottere azzurre sono creature meravigliose e intelligentissime, e come tutta la natura meritano la nostra ammirazione e il nostro rispetto. Solo se impariamo a rispettarle possiamo coltivare la speranza che si riproducano e si moltiplichino nei loro oceani."

Un bambino ha appena preso un libro dalla libreria (non è il primo né l'ultimo) e comincia a leggerlo. È un libro sulla balenottera azzurra. È questo preciso libro. 


Apprende così che la balenottera azzurra è l'animale più grande del nostro pianeta e che possiede il cuore più grande di tutti. Impara che si chiama azzurra pur essendo grigia perché sott'acqua il suo colore si mischia a quello del mare. Scopre anche che ognuna di loro ha una pinna dorsale diversa e che gli occhi non hanno ciglia e neanche lacrime, ma nella bocca ci si potrebbe stare in cinquanta!
Il bambino con la corona attraversa le pagine. Il suo viaggio parte anche prima che il libro cominci: su una barchetta verde che attraversa il mare, in solitario. Quella barca poi diventa letto, e poi di nuovo barca. Anche nei suoi tragitti terreni è sempre al suo seguito. Il bambino si avventura sull'orlo della grande bocca della balenottera, nasconde il suo riflesso nel grande occhio, si arrampica sul mucchio di ippopotami che equivalgono al suo peso, sposta i molti flaconi di latte che utilizza per nutrire i suoi piccoli. Lui e la balena sono spesso insieme sulle pagine del libro.
La balenottera azzurra è oggetto dei suoi sguardi dei suoi studi, dei suoi disegni, dei suoi sogni.


I bambini e le balene sono un bel binomio per il nostro immaginario: il gigante con il minuscolo sembrano attrarsi per differenza.
Conosco bambini immaginari che la balena se la sono portata a casa, conosco bambine vere che vorrebbero tanto vedere le balene, conosco bambini immaginari che le balene hanno saputo aspettarle.
E, alla fine, le hanno viste.
Mi riferisco rispettivamente a La balena della tempesta di Benij Davies (Edt Giralangolo, 2015), a Elisa e a Margherita, e a Se vuoi vedere una balena di Julie Fogliano ed Erin E. Stean (Babalibri 2014). Questo è un terzo esempio di come il tema si possa declinare.
Da un lato una illustrazione che naviga consapevole di un illustre precedente, quello illustrato dalla Stean, che sembra Jenni Desmond voglia quasi citare, in quella barchetta che come un guscio galleggia sul mare profondo, dall'altro un testo ancorato a solide basi scientifiche.
 

Da un lato abbiamo un albo illustrato che partecipa di quel preciso tipo di iconografia e dall'altro un piccolo vademecum sulle balenottere azzurre, in cui si apprendono un mucchio di informazioni importanti su questo animale al limite del fantastico.
Lungo questo crinale tra divulgazione e finzione, tra scienza e fantasia che fino a ieri credevamo in qualche modo invalicabile, scopriamo di poter comodamente camminare, potendo guardare da un lato e dall'altro, mescolando l'informazione scientifica con un tipo di illustrazione di forte impatto visivo.
Sdoganare questo curioso oggetto editoriale come prodotto di edutainment mi pare riduttivo e in qualche modo penalizzante.
Mi pare che l'obiettivo che si pone sia ben più complesso e alto. Non siamo di fronte al consueto connubio tra educational ed entertainment, ma piuttosto di fronte a una consapevolezza nell'utilizzo di un codice espressivo particolare, quello del picturebook, a tal punto profonda da poterlo 'piegare' a un uso del tutto inconsueto.
Potrei considerare come eccellenti esempi di edutainment, libri preziosi come Mappe (Electa Kids 2013), o Il libro delle terre immaginate (Ippocampo Junior 2009), dove l'illustrazione ha un ruolo dominante ma ha un suo senso compiuto se connessa al testo che accompagna.
Qui la faccenda è diversa. In primo luogo si nota che la relazione tra testo e immagine sul foglio, il formato del libro, la lunghezza, il ritmo, la grafica, sono tutti presi a prestito da un unico modello che è, per l'appunto, l'albo illustrato. E a ben vedere la storia raccontata per immagini ha una sua coerenza interna che potrebbe esulare dalla singola informazione di carattere scientifico.
In altre parole la storia illustrata potrebbe stare su anche da sola, ma generosamente non lo fa.
Ed è in questo che riconosco la grandezza dell'idea di immaginare un libro del genere.
E' sotto gli occhi di tutti che nella prima tavola il bambino sul letto ha un libro aperto su una figura che si ripete, voltando pagina: la grande balena sotto la barca. E ancora la pagina in cui compare una fila di mezzi in salita ha un suo corrispettivo in discesa nella pagina con il bambino che scende le scale per andare a far merenda e di nuovo risale sulle schiene degli ippopotami. 


O ancora il gioco 'in crescendo' tra il cielo pieno di oggetti volanti e il mare sottostante pieno di balenottere. O la sottile sequenza del pranzo della balenottera con il krill in primo piano, un attimo prima di essere risucchiato.

La disinvoltura con cui Jenni Desmond organizza le sue immagini e muove i cetacei nell'angusto spazio di due fogli denuncia una sua felice assiduità con l'albo illustrato. Da esso deriva anche il gusto di disseminare il disegno di molti dettagli 'extravaganti' con lo scopo di tenersi legata al contesto e, nello stesso tempo, di veicolare per immagini il gran numero di informazioni che il testo contiene.
Gioiamo alla notizia che sia in arrivo a breve un altro titolo di Jenni Desmond: questa volta un albo 'tout court'. E gioiamo doppiamente apprendendo da una sua intervista che sta lavorando a un secondo titolo sulla scia della Balenottera azzurra.

Carla


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