IL LIBRO DI LETTURA
Racconti di Lev
Tolstoj illustrazioni di Irene Rinaldi,
(trad. Claudia Zonghetti)
(trad. Claudia Zonghetti)
La Nuova Frontiera
Junior 2016
NARRATIVA PER MEDI (dai
7 anni)
"Il mio
ambizioso sogno è questo, che per due generazioni tutti i bambini
russi, tanto quelli della famiglia imperiale quanto quelli dei
contadini, si formino su questo libro, ne traggano le loro prime
impressioni poetiche..."
Così
scriveva Tolstoj a proposito della sua rielaborazione
dell'Abbecedario e dei
suoi racconti che diventarono appunto i Quattro libri di
lettura, antologia per bambini
da utilizzare come strumento pedagogico all'interno delle scuole che
lui stesso aveva cominciato a fondare dal 1849. Al principio
l'Abbecedario pensato
solo per i figli dei contadini alle sue dipendenze, la famosa scuola
di Jasnaja Poljana, ma poi utilizzabile anche nelle molte altre
scuole che fondò di lì a poco. Con l'intento di creare un vero a
proprio modello di scuola statale russa, modello che però non trovò
entusiasmo a livello centrale, da parte dei politici e da parte dei
comitato moscovita per l'alfabetizzazione, Tolstoj si dedicò con
grande impegno ad elaborare un progetto pedagogico che fosse per
tutti. E i libri, all'interno di esso, ebbero un ruolo di grande
rilievo.
Solo
di rado pubblicati nella loro versione integrale (per esempio in una
costosa edizione per ragazzi del 2013 pubblicata da Isbn) I
quattro libri di lettura, sono
stati spesso oggetto di pubblicazione parziale. Penso per esempio a
Di topi e leoni, di Orsi e di galline
(Lapis 2011).
In
questo nuovo titolo della collana dedicata ai classici di La nuova
Frontiera Junior si propone una diversa selezione di fiabe, favole e
racconti 'morali' appartenenti ai Quattro libri.
Con
una nuova traduzione curata da Claudia Zonghetti, alla quale spetta
anche il merito di aver aperto il libro con un breve racconto diretto
al suo giovane lettore su quella che fu l'esperienza di Tolstoj con i
bambini, I racconti di Lev Tolstoj continuano a essere uno strumento
pedagogico piuttosto interessante.
A
parte la rilettura che Tolstoj stesso fa di fiabe della tradizione
classica, come I tre orsi o Il re e la camicia, ci sono una serie di
racconti brevi, al più di tre pagine che si rivelano ancora oggi
'fulminanti' come lo furono dalla fine dell'Ottocento, prima per i
bambini russi, e poi per tutti gli altri che ebbero la fortuna di
incontrarne le diverse traduzioni.
Penso
al senso che si nasconde dietro La quercia e il nocciolo, dove si
dimostra che l'arroganza è ben poca cosa di fronte alla forza e la
sicurezza interiori.
La
durezza di un genitore nei confronti dei figli che si dimostrino ai
suoi occhi accondiscendenti oltre il dovuto, come si legge nel Corvo
e i suoi piccoli, è un tema intrigante da discutere con bambini in
crescita. Al pari di quello che si racconta in L'eredità ben
spartita.
Frutto
di una sottile ironia sulla stupidità sono i due racconti del
Contadino e i cetrioli e Il contadino e il cavallo. Mentre apologo di
grande efficacia sul senso del tradimento è Il visir Abdul che ha un
suo molto più lungo corrispettivo nel racconto La verità la sa solo
Dio, ma per dirla può metterci un po'.
Sintonizzata
alla perfezione con questo ambito culturale, la Russia, Irene
Rinaldi, romana, traduce in immagine il senso dei racconti con un
linguaggio estremamente moderno e grafico, ma allo stesso debitore di
una tradizione ben più antiche che parte dalla xilografia fino alla
serigrafia rielaborata al computer. Sembra conoscere bene ed essersi
messa in cammino verso certa avanguardia nordeuropea da Atak a
Laurent Moreau.
Carla
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