COMPLOTTI VIRTUALI, GUERRE REALI
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Cassandra, l'androide protagonista di Human,
con cui Tommaso Percivale ha inaugurato questo interessante filone di
romanzi fantascientifici.
Cassandra,
dunque, è un'androide speciale, capace di imparare, modificandosi,
dall'esperienza; capace anche di 'sentimenti', lei cresciuta come una
figlia da una coppia umana. Cassandra ha un gemello 'nero', l'altro
polo della dualità che pervade tutta la storia. Lui, Cole, tradito e
abbandonato dal suo creatore, mette le sue immense capacità al
servizio dell'utopia androide, una ribellione degli schiavi al
dominio, corrotto e impotente, almeno all'apparenza, degli umani.
Arcade,
la megalopoli avvelenata che si sviluppa in verticale, è
attraversata da attentati, improvvise ribellioni degli androidi
addetti ai vari servizi, omicidi misteriosamente artefatti. Il
corrotto e abominevole capo della polizia viene finalmente
smascherato e arrestato, ma la principale minaccia a quel che resta
dell'umanità viene dall'Albero, la potentissima rete virtuale che
organizza e dirige la rivolta androide.
L'esito,
per quanto aperto, che Percivale propone al suo pubblico di
appassionati lettori e lettrici, è quello della riconciliazione, un
nuovo inizio che veda insieme umani e androidi, un futuro possibile
in cui nessuno sia schiavo.
Ancor
più del precedente, Human Hope, pubblicato recentemente da
Lapis, ha un ritmo sostenuto, con colpi di scena rinnovati e continui
passaggi di scenario, dal virtuale al reale, dall'umano
all'artificiale. Grande è il debito dell'autore nei confronti dalla
fantascienza classica: dalla visionarietà di Philip Dick alle leggi
della robotica di Asimov fino alle inquietudini filosofiche di
Simack, che tanto ha indagato il confine fra umano e non umano.
Le
questioni poste sono di grande respiro: cosa ci rende veramente umani
e come può essere intesa l'intelligenza artificiale, con la sua
incorporeità. Cosa significherà nel futuro, quando alle creature
artificiali verranno attribuite capacità sempre più umane. Chi
siamo veramente nel momento in cui veniamo messi di fronte al nostro
doppio non umano. Ma c'è anche la descrizione del mondo post
apocalittico, che ha segnato molta fantascienza post bellica: un
mondo malato, superaffollato, in cui le divisioni e i contrasti
sociali sono accentuati.
Se
questo può sembrare troppo impegnativo per i giovani lettori e
lettrici, dai dodici anni in poi, bisogna ricordare il successo di
serie che di queste ambientazioni si sono nutrite, magari con qualche
riflessione in meno.
Percivale
è davvero bravo nel riportarci dentro la tradizione
fantascientifica, rendendola nuovamente viva, così come è
importante la sottolineatura degli aspetti etici, sociali; immaginare
il futuro è un modo per parlare del presente e delle sue
contraddizioni, visibili e violente, o sotterranee. Il nostro
presente è segnato dalla continua definizione dell'altro da sé, il
più delle volte identificato come un 'alieno', privato di diritti e
dell'appartenenza alla comunità. Ragionare su questo, anche
attraverso la narrazione, può essere di vitale importanza.
Ma al
di là di tutto questo, al di là dei discorsi sulla libertà e
l'uguaglianza dei diritti, resta un bel romanzo d'azione,
appassionante e godibilissimo.
Eleonora
“Human
Hope”, T. Percivale, Lapis 2016
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