DOVE UNO NON SE LO ASPETTA
Le avventure di Erasmo - Elogio
dell'acqua, Daniela Maddalena
Marcos y Marcos 2016
NARRATIVA PER MEDI (dai nove anni)
"Era partito per un viaggio nel
Mediterraneo due mesi fa e non era più tornato. Nave ed equipaggio,
in tutto dodici persone, tutte scomparse. Polizia e giornalisti se
n'erano occupati per i primi giorni, poi si erano stancati. Forse si
dovevano occupare di scomparse più fresche.
Erasmo era tristissimo."
Inconsolabile, fiacco e svogliato,
questo ragazzino viene prelevato dalla zia, che parla sempre in versi e che ha gli occhi laterali, e portato in
mare. Fuggono dagli assistenti sociali, dietro la scia del padre scomparso.
Il loro viaggio per mare non prevede imbarcazioni, ma solo
muscoli allenati. Bracciata dopo bracciata, i due si 'incamminano'
alla ricerca del capitano di lungo corso. Nuotano di giorno, mentre
di notte avrebbero in progetto di fermarsi a riposare in una
confortevole casetta gonfiabile e galleggiante, se non fosse che il
mare si alza e manda in pezzi il loro unico rifugio. Per nulla
disarmati, i due proseguono per incrociare sul loro percorso: un
concerto rock tra pesci, una barchetta di un pescatore generoso,
un'arca piena di animali che stanno girando un film il cui regista
villeggia su una nuvola...e poi le sirene con le loro illusioni e poi
un pescecane che, come nella storia di Pinocchio, li inghiotte tutti
interi. Due resort gemelli e ultima non ultima, una ragazzina carina.
Quando ormai le forze sono esaurite,
non resta che arrendersi e decidere che il capitano è uscito per
sempre dalla vita di suo figlio Erasmo. Non rimane altro da fare che
tornare al punto di partenza, ovvero la casa della zia dove tutto li aspetta come prima, o quasi.
Non mi pare possibile definire la
storia di Daniela Maddalena, un racconto lineare. Non si può dire
neanche che sia una storia di tutti i giorni. La si può al contrario
definire un'avventurosa avventura, impastata con quel tanto di
follia, con un bel po' di sonorità, e con una giusta dose di ironia.
Il pretesto di partenza, la scomparsa
del padre del piccolo Erasmo, bambino dalle grandi e attente
orecchie, già mette sulla strada del racconto avventuroso sulle
tracce di qualcuno. il binomio nipote-zia è un altro topos
letterario (e non solo) che va nella stessa trasgressiva direzione.
Terzo elemento, l'acqua che diventa necessariamente contenitore
'anomalo' di una serie di attività, le più disparate e impensabili
da svolgere 'a mollo'.
Queste tre componenti, intrecciate a
dovere con un ritmo serrato, fanno sì che la storia decolli
letteralmente verso l'assurdo senza remora di sembrare inverosimile.
In questo, il libro ha davvero l'andamento ondivago tipico del
pensiero di un bambino che non teme mai di sembrare folle nei suoi
salti logici.
E' una grande festa del 'tutto è
possibile' . Basta dirlo (o meglio scriverlo) e magicamente diventa
vero.
Se la lettura di un adulto alle volte
suda e fatica per mantenere l'orientamento, so che a ragazzini e
ragazzine invece questo andare di qua e di là in balia
dell'immaginazione a briglia sciolta piacerà parecchio.
A questo si aggiunga una sensibilità
per il sonoro, talvolta raccontato per sequenze di lettere lunghe
anche un rigo e talaltra descritto e lasciato all'immaginazione di
chi legge. Se i suoni di questo libro sono da un lato nella lettura
ad alta voce che se ne può fare, dall'altro si ritrovano nella trama
stessa del racconto che in più di un'occasione offre visuali di
concerti surreali, oppure descrizioni di strumenti musicali
improvvisati e fai da te, per lo più ad arco o a percussione. Pochi
i fiati, onestamente.
In questa rumorosa sarabanda le voci
sono molte, ma a una in particolare occorre dare ascolto. Ed è
quella fuori campo, sempre al presente indicativo, circostanza questa
che talvolta la fa stridere come una nota stonata, ma che funziona
bene per tenere sempre all'erta l'attenzione di chi legge.
Accanto a questa, quella in versi della
zia, che pare le sia nata da un amore imperituro per l'antologia.
Il gran finale, che si concentra (forse
troppo) in poco più di due facciate, va letto e poi riletto, e forse
riletto ancora prima di essere sicuri di averlo in tasca.
E io questa sicurezza, al momento, non
ce l'ho.
Carla
Noterella al margine. A chi come me ha
amato tanto Pinna morsicata di Cristiano Cavina, racconto fatto di
grandi profondità, e non solo marine, qui si ritroverà a veleggiare
sulla superficie dell'acqua, sempre mossa e mai uguale.
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