IL TEMPO DEI LUPI
Con un
tempismo incredibile, per noi italiani, Rizzoli fa uscire il nuovo
libro di William Grill ,
intitolato I lupi di Currumpaw.
Come il
precedente libro, dedicato al viaggio dell'Endurance e
all'esplorazione dell'Antartide, anche qui abbiamo una storia per
bambine e bambini di almeno otto anni, ma che può piacere anche ai
più grandi; anche qui si racconta una storia vera così come la
raccontò uno dei protagonisti, Ernest Thompson Seton, in una
raccolta di racconti legati alle sue esperienze di cacciatore e
naturalista. Anche qui parole e immagini si integrano perfettamente,
nel rendere l'atmosfera di un tempo 'mitico', a cavallo fra Ottocento
e Novecento, quando negli Stati Uniti esistevano ancora tante lande
selvagge.
La
storia raccontata da Seton e che Grill raccoglie parla di un lupo
speciale, Lobo, che terrorizzava con il suo branco gli allevatori di
Currumpaw. Lobo era un lupo particolarmente intelligente: evitava le
trappole e le esche avvelenate, razziava con efficienza le mandrie.
Nessuno
dei tanti cacciatori, che avevano provato a catturarlo, era riuscito
nell'impresa, finché non giunse nel New Mexico proprio Seton, che,
per sconfiggere un nemico così dotato, cominciò a studiarne le
abitudini, rendendosi conto di trovarsi di fronte ad un animale
speciale.
Dopo
numerosi tentativi falliti, Seton comprese quale potesse essere il
punto debole di Lobo: la sua compagna Blanca. Senza dirvi di più su
quello che succederà ai due contendenti, è doveroso dire che
l'esperienza vissuta nel New Mexico cambiò la vita di Seton, che
divenne uno strenuo difensore della fauna selvatica e che si impegnò
attivamente nella difesa della natura, contribuendo anche alla
nascita dei gruppi scout in America.
Quella
di Lobo è una storia forte, che mette sotto il naso della giovane
lettrice e del giovane lettore la violenza con cui si è
caratterizzata la 'civilizzazione' dell'America e giustamente viene
sottolineato, soprattutto nelle immagini che accompagnano il testo,
come questa violenza e questa prevaricazione si sia rivolta in primo
luogo contro i nativi americani.
Non si
può non essere dalla parte di Lobo, animale intelligente e leale,
contrapposto a un'umanità dedita all'inganno. Grill racconta questa
vicenda corale, il branco di lupi in una lotta impari contro le
comunità umane, sottolineando la fierezza e la potenza di questo
lupo particolare, eroe senza macchia, vulnerabile solo nei legami
affettivi; ma un branco è su questo che si fonda. Le illustrazioni,
che integrano il racconto, sono spesso disegni minuti, dettagliati,
descrivono situazioni, strumenti, legami fra animali e persone, come
fossero tante istantanee a comporre un quadro d'insieme.
Quanto
sia forte la presenza simbolica del lupo nella nostra cultura, l'ho già sottolineato, e più volte.
E quanto sia ambivalente la nostra posizione nei confronti di questo
animale straordinario e in realtà poco conosciuto, è dimostrato
anche dalle recenti vicende riguardanti i lupi nostrani, e qui emerge
l'involontaria tempestività del libro, minacciati ancora una volta
di divenire prede dei nostrani 'eroici' cacciatori, nel nome di un
'razionale' contenimento demografico.
Al di
là della cronaca contingente, è evidente ancora una volta il
rapporto conflittuale, che questo bel libro esprime assai bene, fra
la natura e la civilizzazione.
Anche
se, con un processo secolare, abbiamo perso il posto centrale
nell'universo, che Aristotele e Tololmeo ci avevano regalato, non
abbiamo abbandonato la pretesa di dominio sul mondo, costi quel che
costi. La presenza di animali selvatici, di ambienti incontaminati,
di habitat e popolazioni particolari, entra spesso in conflitto con
le comunità umane 'civili'.
Che il
mondo, vicino a casa nostra o nell'universo, non ci appartenga,
dovrebbe essere acquisizione banale; che il nostro compito dovrebbe
essere custodirlo e proteggerlo per le generazioni future, anche
questo dovrebbe essere assodato. Ma noi viviamo nel qui e ora, nelle
esigenze economiche e politiche di qualche miserabile lobby e a
questi soggetti vendiamo il nostro futuro e quello dei figli.
Eleonora
“I
lupi di Currumpaw”, W. Grill, Rizzoli 2017
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